BEN MAXWELL
Età: 31
Posizione: C/LW
Altezza: 185 cm
Peso: 83 kg
Tiro: left
Nazionalità: 🇨🇦
Provenienza: Spartak Mosca (KHL)
Draft: 2006, round 2, #49 overall, Montreal Canadiens
Contratto: un anno
Mani “soft”, two way naturale
Il pacchetto stranieri a disposizione di Ehlers in quel di Langnau si dota di un’altra interessante arma, formando così un contingente di soli attaccanti di livello non indifferente per i tigrotti.
A raggiungere i vari DiDomenico, il campione del mondo Pesonen, Earl e Gagnon è il canadese Ben Maxwell. Centro o all’occorrenza ala sinistra, è un giocatore dotato sul piano difensivo e di playmaking, più dedito all’assist che al tiro, buon pattinatore e dotato di fine tecnica di bastone e in grado di dare il meglio di sé se affiancato a compagni dal gioco fisico, non eccezionale agli ingaggi. Il 31enne è paragonabile per caratteristiche al losannese nonché ex biancoblù Cory Emmerton.
Uomo di fiducia
Scelto come secondo assoluto da Kootenay nel draft WHL del 2003, Maxwell esordisce con una stagione in chiaro-scuro nella lega giovanile canadese, anche se il coach Cory Clouston è sicuro delle sue qualità.
Viene quindi affiancato in linea ad Adam Cracknell su scelta del coach, il quale gli permette di mostrare la sua tecnica e le capacità di giocatore two way in una linea completata da compagni più fisici.
L’esperimento funziona e Maxwell cresce di stagione in stagione, fino a raggiungere la selezione U18 del Canada (allenata dallo stesso Cory Clouston) per disputare i mondiali junior.
Il 2006 è anche l’anno del draft di NHL e Maxwell viene scelto al secondo turno (49esimo assoluto) dai Montréal Canadiens, dopo che Bob Gainey aveva appena scartato nel ballottaggio Milan Lucic, pescato dai Bruins solo una posizione più avanti.
Troppo morbido per la NHL
Con la maglia dei Canadiens Maxwell fatica a rendere secondo le aspettative, troppo leggero per guadagnarsi un posto al centro dove la concorrenza a quei tempi di nome fa Saku Koivu, Tomas Plekanec, Robert Lang, Maxim Lapierre, Steve Begin, Scott Gomez o ancora Lars Eller.
Maxwell finisce così anche dietro a Glen Metropolit nelle scelte di Claude Julien prima, Guy Carbonneau e infine Jacques Martin.
Il nativo di Vancouver viene quindi inserito in un trade a febbraio 2011 che lo porta ad Atlanta, lasciando così Montréal con sole venti partite nel bagaglio e zero punti, a fronte di quasi 150 punti in AHL con gli Hamilton Bulldogs.
Con i Trashers Maxwell gioca 12 partite trovando il primo gol il 23 marzo a Washington e ottenendo il rinnovo per la stagione successiva che però non sarà più in Georgia. A fine stagione i Trashers vengono infatti delocalizzati, facendo così rinascere i Winnipeg Jets, con Maxwell parte della rosa iniziale della stagione 2011/12 in Manitoba.
Dopo nove partite e un gol, il centro perde il posto nel quarto blocco a favore del più fisico Jim Slater (ex Ginevra e Friborgo) e dopo aver passato qualche mese in AHL viene piazzato nei waiwers e scelto da Anaheim, con i quali giocherà una manciata di partite.
Le luci del Nord brillano subito
Dopo una deludente stagione a St. John sempre in AHL, per Maxwell è ora del trasferimento in Europa e nel settembre 2013 firma con il Kärpät in Liiga.
Il canadese sembra finalmente aver trovato la sua dimensione e diventa subito uno dei protagonisti del titolo di campione di Finlandia della squadra di Lauri Marjamäki. Anche lui però si fa attrarre dalle sirene della KHL e dopo una stagione in Liga firma un contratto con lo Yugra Khanty-Mansiysk di Toni Rajala e Barry Brust.
Fuori dai playoff già a gennaio, accetta di tornare al Kärpät per l’ultima parte di regular season e i playoff di cui è grande protagonista, bissando il successo dell’anno prima con il secondo titolo consecutivo.
La stagione successiva raggiunge Sochi per sostituire Cory Emmerton, appena partito alla volta della Leventina. La prima stagione è soddisfacente, ma quella successiva agli ordini di Butsayev è parecchio deludente sotto tutti i punti di vista e Maxwell decide per cambiare di nuovo maglia e indossare quella della Spartak Mosca.
Con lui in squadra, la seconda formazione della Capitale russa, centra i playoff dopo cinque anni di assenza, rimanendovi comunque fuori la stagione successiva. Il canadese lascia Mosca dopo 51 punti in 102 partite, raggiungendo un’altra maglia rossa, quella del Langnau di Heinz Ehlers.