MAX GERLACH
Età: 21
Posizione: C
Altezza: 175 cm
Peso: 78kg
Tiro: right
Nazionalità: 🇺🇸
Provenienza: Saskatoon Blades (WHL)
Draft: –
Contratto: un anno
Il primo razzo d’importazione
I Ticino Rockets avevano affrontato i loro primi tre campionati di NLB scegliendo la filosofia di non ingaggiare alcuno straniero, ma le difficoltà sportive emerse specialmente nell’ultimo torneo hanno fatto cambiare idea ad Ambrì Piotta e Lugano, che ritengono ora costruttivo integrare in rosa due giocatori d’importazione per dare una mano ad un gruppo che sarà anche stavolta giovane e tecnicamente da plasmare.
Lo statunitense Max Gerlach è dunque una grande novità per la squadra di Biasca, mentre per il 21enne il trasferimento in Svizzera dopo quattro stagioni passati in WHL rappresenta una vera scommessa per la propria carriera.
Non draftato a suo tempo, Gerlach ha continuato a giocare nella lega giovanile canadese sino a qualche mese fa, ma ha ora raggiunto il limite di età imposto dalla WHL e doveva dunque prendere un’importante decisione, soprattutto dopo aver scelto in passato di giocare per i Medicine Hat Tigers (WHL) al posto di intraprendere la via del college con l’University of North Dakota.
Veloce e letale, ma anche piccolo e leggero
Nel corso della sua ancor breve carriera Gerlach ha sempre saputo produrre con costanza sul fronte offensivo, ma la sua statura ha rappresentato un fattore che ha frenato gli entusiasmi degli scout.
Alto solo 175 centimetri per 78 kg, portare la media di quasi un punto a partita dalla WHL ad una lega professionistica per lui sarà una sfida, ed il primo passo per smentire gli scettici dovrà essere quello di macinare gol e assist nella nostra Swiss League e sfruttare quelle chance – specialmente in CHL e alla Coppa Spengler – che avrà di vestire la maglia dell’Ambrì Piotta.
Sul ghiaccio il suo vero punto di forza è il tiro, snap-shot oppure di polso, che gli consente di far partire delle conclusioni “secche” e di grande precisione. Vanta inoltre un’ottima velocità ed accelerazione, unita alla caratteristica sempre utile di essere right-handed. Dovrà invece continuare a lavorare sul suo gioco lontano dal puck, dove incontra difficoltà alla assi e nei contrasti con giocatori più grossi di lui, ovvero la grande maggioranza degli avversari.
“Credo che l’hockey stia cambiando velocemente”, aveva commentato in merito a questo argomento in un’intervista che aveva preceduto il Draft 2016. “Il gioco sta diventando più accessibile per i giocatori piccoli, visto che chi è fisicamente più imponente fa fatica dal punto di vista del pattinaggio. I ruoli che prima appartenevano ai giocatori grandi e grossi ora sono stati presi da elementi più piccoli, veloci ed agili. Le squadre vogliono poter avere ritmo e creare occasioni da gol anche con terze e quarte linee, e questo va a vantaggio di ragazzi come me. Johnny Gaudreau ha sempre zittito tutti grazie alla sua produttività, io voglio ragionare con la stessa mentalità”.
Dal Texas al Colorado, inseguendo un sogno
Nato in Minnesota ma trasferitosi in Texas nei primi anni di età, Gerlach ha ereditato la passione per l’hockey dai suoi genitori ed è cresciuto guardando le gesta dei Dallas Stars. Il sogno della NHL lo ha portato a lasciare casa già all’età di 14 anni, quando decise di spostarsi in Colorado per giocare con la squadra giovanile dei Thunderbirds.
Quel periodo ha rappresentato per Gerlach un passaggio fondamentale, visto che ha avuto l’opportunità di vivere con l’ex difensore Adam Foote, in pista per oltre 1’300 partite con Nordiques e Avalanche e vincitore di due Stanley Cup. Da lui ha imparato molto soprattutto dal punto di vista della mentalità e dedizione al lavoro, ed anche la compagnia di leggende come Joe Sakic e Patrick Roy sono state per il giovane fonte d’ispirazione.
Capace di distinguersi sul ghiaccio, gli osservatori notano il suo talento ed un paio di anni dopo viene scelto dalla franchigia WHL dei Medicine Hat Tigers, di cui veste la maglia a partire dal campionato 2015/16. Verrà scambiato ai Saskatoon Blades nel corso del torneo 2017/18, concludendo poi la sua avventura nella lega giovanile lo scorso aprile con un bottino di 269 punti (152 gol) in 298 partite.
Quei sei secondi indimenticabili
All’annuncio dell’ingaggio di Max Gerlach da parte dell’Ambrì Piotta in molti avranno sentito il suo nome per la prima volta, ma la maggior parte degli appassionati sicuramente ha già incontrato in rete il video del suo gesto tecnico più famoso.
L’attaccante è infatti diventato celebre all’età di soli nove anni, quando nella pausa di un match tra Dallas Stars ed Ottawa Senators segnò un rigore impressionante che spopolò in rete e finì per catturare le attenzioni addirittura di ESPN.
“In tantissimi hanno visto quel video, ma in parecchi non sanno che quel bambino in televisione ero io”, aveva spiegato Gerlach al Saskatoon Star Phoenix. “È un aneddoto che spesso mi ritrovo a raccontare!”.
In Texas, dove Gerlach è cresciuto, le piste a disposizione erano limitate e così da bambino passava ore e ore a giocare in strada, cercando di perfezionare le finte più stravaganti.
“Mi ricordo ancora il momento in cui accendemmo la televisione ed il mio rigore era su ESPN SportsCenter! È stata un’esperienza che ha unito tutta la mia famiglia, e mi sono poi ritrovato a dover fare interviste e partecipare a news show. È stato bello ed ho imparato sin da piccolo a non innervosirsi nei momenti importanti”.