TAYLOR CHORNEY
Età: 31
Posizione: D
Altezza: 183 cm
Peso: 87kg
Tiro: left
Nazionalità:
Provenienza: Columbus Blue Jackets (NHL)
Palmarès: –
Contratto: 1 anno + opzione
Draft: 2005, round 2, 36 overall, Edmonton Oilers
Un difensore completo, per dimenticare le delusioni del passato
Dopo due stagioni dal retrogusto amaro per quel che riguarda il ruolo di difensore straniero, con Sanguinetti e Sondell che non sono stati all’altezza delle aspettative, il Lugano spera di aver trovato finalmente una pedina solida e completa in Taylor Chorney, che sarà alla sua prima esperienza in Europa.
Il 31enne nato a Thunder Bay, Ontario, nei primi anni della sua carriera era considerato come un difensore offensivo, capace di fare del pattinaggio, dell’abilità di smistare il gioco e di una spiccata intelligenza hockeyistica i suoi punti di forza.
Le situazioni in cui si è ritrovato con il passare degli anni – praticamente sempre costretto a combattere per avere spazio – lo hanno portato ad aggiungere una certa fisicità al suo gioco, il che lo ha reso uno dei giocatori più apprezzati nei vari spogliatoi NHL di cui ha fatto parte, questo nonostante le occasioni per scendere effettivamente sul ghiaccio siano rimaste per lui limitate negli anni.
Giocare con il contagocce ha in parte frenato la sua creatività, visto che i suoi ruoli di “ripiena” – spesso da settimo difensore – imponevano una certa cautela nel portare a termini compiti di contenimento. Il suo buon pattinaggio e la capacità di muovere con efficacia il puck sono qualità che ha invece sempre evidenziato in AHL, il che lascia sperare che a Lugano – dovrà avrà un ruolo centrale e tantissimo ghiaccio – possa mostrare la versione migliore di se stesso.
Un’attesa durata un decennio
Draftato al secondo turno come 36esima scelta assoluta nel 2005 dagli Edmonton Oilers, Chorney ha fatto il suo debutto in NHL il 10 aprile 2009 contro i Calgary Flames. Il suo primo punto è arrivato invece nel match di debutto della stagione 2009/10, quando ha fornito un assist sulla rete firmata da Zack Stortini contro i Nashville Predators.
Per il primo gol deve invece aspettare il 15 febbraio 2011, quando al Rexall Place segna contro i Dallas Stars una delle quattro reti totali che riuscirà a realizzare sull’arco di 178 partite in NHL.
Le sue prime stagioni nell’organizzazione degli Edmonton Oilers si rivelano però un sali-scendi dalle minors, sino a quando l’11 ottobre 2011 viene pescato dai waivers dai Blues. Con St. Louis fa però in tempo a giocare solamente due partite, prima di essere nuovamente rimandato nelle minors e venir ripescato da Edmonton. Anche in quell’occasione la strada verso la NHL resta in salita, e gli Oilers finiscono per “parcheggiarlo” in AHL, dove giocherà 60 partite con gli Oklahoma City Barons.
A quella turbolenta stagione ne fanno seguito un paio passate interamente in AHL con Peoria Rivermen e Chicago Wolves, squadre di cui diventa subito uno dei leader. Un totale di 51 punti ottenuti in 151 partite convincono i Penguins a dargli una nuova chance, ma anche in quel caso finisce per giocare perlopiù nel farm team dei Wilkes-Barre/Scranton. Nel finale di stagione i Pens lo utilizzano però per cinque match di playoff, occasione che sfrutta per mettersi in luce e strappare un contratto a Washington.
I Capitals non perdono infatti tempo, e nel primo giorno di apertura del mercato – era il 1 luglio 2015 – gli offrono un accordo di una stagione a 700’000 dollari, con la prospettiva di rivestire il ruolo di settimo difensore alle spalle di Nate Schmidt e Dmitry Orlov. La prima annata ai Caps sembra promettente e gioca un totale di 62 partite (sette punti), guadagnandosi sul ghiaccio un rinnovo di due anni.
La voglia di stabilità del giocatore è evidente, basti pensare che per Chorney quel biennale è stato il primo contratto di una certa durata, dopo aver giocato per le cinque stagioni precedenti sempre con un accordo di un solo anno.
La concorrenza a Washington si fa però sempre più serrata. Agli ordini di Barry Trotz gioca solamente 18 partite nel 2016/17, e le sue speranze di trovare spazio durante i playoff – magari sfruttando qualche acciacco dei compagni – precipitano con l’arrivo alla trade deadline di Kevin Shattenkirk.
La fine della sua avventura a Washington arriva nel febbraio 2018, quando l’ingaggio di Michal Kempny impone ai Capitals di tagliarlo per fare spazio nella rosa. Poche ore dopo i Columbus Blue Jackets lo pescano dai waivers, ma anche stavolta quella che poteva rappresentare una nuova opportunità si trasforma velocemente in una delusione. Chorney aspetta invano una chiamata da coach Tortorella, che lo impiega però in una sola partita per tutto il resto della stagione.
Con la firma a Lugano per lui si chiude definitivamente la porta della NHL, mai realmente apertasi dopo anni passati nel ruolo di settimo difensore oppure in tribuna nell’attesa di una chiamata.
Non resterete delusi, parola di Braden Holtby
Nonostante Chorney abbia giocato solamente 97 partite di regular season sull’arco di tre stagioni passate a Washington (guardando di fatto un totale di 148 match dalla tribuna, considerando anche il periodo a Columbus), il neo bianconero è diventato una figura importante nello spogliatoio e uno dei giocatori preferiti dai fans dei Caps, che sui social media non hanno mai smesso di spronarlo verso il suo obiettivo.
Chorney è però stato in più occasioni vittima delle circostanze, ed in questo senso il passaggio in Europa potrebbe finalmente permettergli di mostrare tutte le sue potenzialità.
Ne è convinto il portiere Braden Holtby, che nel finale della passata stagione non aveva risparmiato parole di elogio verso il compagno di squadra. “Chorney dovrebbe essere nel lineup. È un compagno di squadra perfetto e nel corso degli ultimi anni ha lavorato duramente come pochi altri… E quando viene mandato sul ghiaccio, gioca sempre estremamente bene. Credo che tutti vedranno prima o poi che tipo di difensore è davvero, è molto bravo ed estremamente efficace in quello che fa. Tutti amano scendere sul ghiaccio con lui, perché è un ottimo compagno di squadra e dà a tutti il giusto esempio lavorando duro”.
“The shift”, un record da dimenticare
Taylor Chorney ha avuto la sfortuna di fare parte di una delle peggiori squadre nella storia degli Edmonton Oilers, quella targata 2009/10, contraddistinta da un ultimissimo posto a risultato di sole 27 vittorie su 82 partite disputate.
Nel corso del campionato lui ed un ex bianconero, Jason Strudwick, si sono resi protagonisti di uno dei cambi più lunghi nella storia della lega – se non il più lungo in assoluto! – restando sul ghiaccio ininterrottamente addirittura per tre minuti e 45 secondi contro i Detroit Red Wings.
I due avevano cercato di districarsi come potevano al cospetto di Zetterberg e compagni, compiendo una lunga serie di errori ma riuscendo perlomeno ad evitare il gol. La fase di gioco è stata indubbiamente singolare perché in quei 3’45’’ i due difensori hanno fronteggiato ogni singolo giocatore dei Red Wings… Anzi, c’è addirittura stato un attaccante che è riuscito a giocare ben due interi cambi contro di loro. Chi? L’ex biancoblù Jason Williams.