NICK PLASTINO
Età: 31
Posizione: D
Altezza: 179 cm
Peso: 89 kg
Tiro: right
Nazionalità:
Provenienza: Slovan Bratislava (KHL)
Palmarès: 2 titoli italiani (2010, 2011), 1 titolo norvegese (2015), titolo Liiga (2016)
Contratto: 1 anno
Un profilo interessante, una grande scommessa
Quello di Nick Plastino è probabilmente il nome meno conosciuto tra quelli arrivati in Svizzera nel corso dell’estate. Il 31enne difensore va a completare un reparto arretrato biancoblù che ha estremamente bisogno di una pedina affidabile, mobile, che sappia dare ritmo alla manovra (soprattutto in uscita dal terzo) e che abbia la capacità di dirigere il powerplay. Per il primo acquisto straniero della carriera da DS di Duca, insomma, le responsabilità non mancheranno.
Il canadese con passaporto italiano si presenta come un giocatore two-way, che ha fatto delle sue abilità sul fronte offensivo uno dei suoi marchi di fabbrica. Plastino ama aggiungersi alle manovre d’attacco quando se ne presenta l’occasione, mentre un buon passaggio gli consente di rilanciare velocemente l’azione, il tutto senza trascurare la fase difensiva.
L’ex Slovan Bratislava può dare un contributo in entrambe le zone della pista, e arriva ad Ambrì probabilmente nel miglior momento della sua carriera, dopo essersi confrontato in KHL con le migliori squadre d’Europa.
È però anche chiaro che il suo ingaggio rappresenta una grande scommessa. Le caratteristiche del giocatore sono indubbiamente interessanti, ma tutto dipenderà da come Plastino saprà reggere il confronto con la NLA e dalla sua effettiva capacità di guidare un reparto che ha grande bisogno di una figura che alzi il livello e mostri la giusta via da seguire.
Una scalata che è partita da lontano
Plastino ha avuto una carriera decisamente atipica, che l’ha visto raggiungere palcoscenici di buon livello solamente nel 2013, quando all’età di 27 anni ha ottenuto un contratto in SHL con l’Örebro.
In Europa il canadese era però arrivato molto giovane, ed ha avuto tanto da imparare. Nel 2007, dopo un percorso giovanile in OHL che non è sfociato nel Draft, decide di trasferirsi in Italia per sposare la causa dell’Asiago, con la speranza che il modesto campionato della vicina penisola potesse rappresentare per lui un trampolino di lancio.
Finisce però per restare quattro stagioni ad Asiago, dove vince il suo primo titolo nel 2010 sotto la guida dell’ex allenatore dell’Ambrì Piotta, John Harrington, che si trasferì in Italia dopo essere stato rimpiazzato in Leventina da Rotislav Cada.
Harrington dura solamente fino a metà del campionato successivo, ma questo non impedisce alla squadra e a Plastino di ottenere il secondo titolo consecutivo. L’anno successivo una breve parentesi in ECHL (finisce ai Wheeling Nailers dopo essere stato tagliato al camp dei Wilkes-Barre Penguins) viene seguita da un’esperienza in Allesvenskan – sostanzialmente la NLB svedese – dove vive un periodo positivo, anche se i suoi numeri non gli permettono di distinguersi particolarmente.
Dalla SHL sino alla vetta d’Europa
La prima occasione di giocare in un campionato importante per Plastino arriva grazie alla promozione in SHL dell’Örebro, che lo ingaggia nell’estate 2013. Il canadese mette a referto due gol e sei assist in 49 partite, in un contesto in cui il difensore più produttivo della squadra è l’ex bianconero Daniel Sondell, che di punti ne ottiene 27 in 47 incontri.
L’anno successivo Plastino si trasferisce nel meno prestigioso campionato norvegese. Con gli Stavanger Oilers ha però la possibilità di rivestire un ruolo centrale, e lui ripaga la fiducia con un bottino di 40 punti (12 gol) in 42 partite, risultando di gran lunga il difensore più produttivo della squadra ed il terzo dell’intera lega. Il contributo di Plastino continua nei playoff con nove punti in 15 partite, che contribuiscono alla vittoria del titolo.
Plastino non ne vuole però sapere di rimanere nella stessa squadra per più di un anno – finirà per vestire otto maglie diverse in sette stagioni – e con il suo trasferimento al Tappara arriva finalmente la stagione in cui riesce a fare un vero grande passo avanti.
Con i finlandesi si laurea campione di Liiga e contribuisce con 11 punti in 18 partite di playoff, numeri tra i difensori inferiori solamente a quelli di Yohann Auvitu (13 punti), giocatore ora sotto contratto con gli Edmonton Oilers. Durante la stagione condivide inoltre lo spogliatoio con il neobianconero Jani Lajunen, con il giovane talento Patrik Laine e con il top scorer della lega, Kristian Kuusela, un anno fa nel radar anche dell’Ambrì Piotta.
Plastino porta a compimento la sua “scalata” delle leghe europee nell’estate 2016, quando firma un contratto di un anno con lo Slovan Bratislava in KHL. Nella squadra allenata da Milos Riha è il difensore più produttivo e mette a referto 26 punti in 60 partite.
Esperienza internazionale in azzurro
Dopo due anni consecutivi giocati nel campionato italiano, nell’autunno 2009 Plastino ottiene il passaporto italiano e la possibilità di essere convocato nella Nazionale azzurra. Pochi mesi dopo gioca il suo primo Mondiale maggiore, a cui farà seguito anche la convocazione nel 2012 e la partecipazione a due fasi di qualificazione olimpica.
Il 31enne avrebbe potuto scendere in pista anche nell’ultimo Mondiale, ma il giocatore ha comprensibilmente scelto di rinunciare alla convocazione per restare con la moglie, in attesa del loro primo figlio.
Alla Valascia troverà il connazionale Diego Kostner, con cui è già sceso in pista nel recente passato. Non troverà invece verosimilmente Matt D’Agostini, giocatore con cui è cresciuto giocando a hockey nella città natale di Sault Ste. Marie e che ha fatto da tramite per il suo passaggio in biancoblù.