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I nuovi volti della NLA 2017/18: il canadese Kevin Klein

Il difensore ha avuto diversi guai fisici negli ultimi anni ed ha deciso di ritirarsi dalla NHL. Arriva a Zurigo con la consapevolezza di poter dare ancora molto

I nuovi volti della NLA 2017/18: il canadese Kevin Klein

KEVIN KLEIN


Età: 32
Posizione: D
Altezza: 185 cm
Peso: 90 kg
Tiro: right

Nazionalità:
Provenienza: New York Rangers (NHL)
Palmarès:
Draft: 2003, Nashville Predators
Contratto: 1 anno

Un guerriero con tante qualità

Dopo aver visto partire lo svedese David Rundblad, gli ZSC Lions hanno deciso di completare il loro reparto difensivo con la pedina “right” che ancora mancava ingaggiando il canadese Kevin Klein, giocatore che fa della solidità il suo grande punto di forza.

Il 32enne ex New York Rangers è infatti un difensore two-way che nell’arco della sua carriera si è fatto apprezzare per essere un giocatore duro ed estremamente affidabile, capace di unire una marcata attitudine da “guerriero” alla buona capacità di leggere il gioco.

Klein ha vissuto delle stagioni di discreta produttività in NHL, anche se avere un impatto sul fronte offensivo non è mai stato il suo focus. Un buon tiro gli ha però permesso di finire con frequenza sul tabellino, tanto da far registrare una percentuale al tiro superiore al 10% tra il 2014 ed il 2016. Klein rimane però un giocatore prevalentemente difensivo.

Broadway spotlights

Draftato al secondo turno nel 2003, Klein ha giocato la sua prima parte di carriera ai Nashville Predators. Dopo alcuni anni passati in gran parte nelle minors, riesce ad imporsi in NHL a partire dal 2008, quando convince finalmente coach Barry Trotz delle sue qualità.

La vera svolta arriva nel 2014, quando i Rangers lo ottengono in cambio dell’ex Rapperswil, Michael Del Zotto. La sua avventura al Madison Square Garden inizia dal terzo blocco difensivo con John Moore, ma diventa rapidamente uno dei giocatori su cui l’allenatore Alain Vigneault ripone maggiore fiducia, specialmente nelle fasi di boxplay e quando si trattava di proteggere un vantaggio.

Nel giro di poche settimane Klein sorprende tutti e diventa parte integrante del gruppo che finirà per raggiungere la finalissima contro i Los Angeles Kings nel giugno 2014, poi persa in cinque partite.

Il primo assaggio della Grande Mela viene seguito da due stagioni di buon livello ed in cui gioca un ruolo chiave nella difesa dei Rangers, anche se piano piano una serie di infortuni iniziano a scalfirne “l’armatura”.

Optimus Klein

Kevin Klein si è guadagnato il simpatico soprannome ispirato al personaggio cinematografico “Optimus Prime” grazie alla sua fama di essere “indistruttibile” sul ghiaccio. La capacità di stringere i denti è sempre stato uno dei suoi motivi d’orgoglio, ed in carriera il canadese è sceso spesso in pista nonostante degli acciacchi fisici non da poco.

L’episodio più celebre è datato 9 ottobre 2014. Durante un match contro i Pittsburgh Penguins il nuovo difensore dello Zurigo perse addirittura parte dell’orecchio sinistro a causa di un contrasto, episodio che lo costrinse a rientrare negli spogliatoi per farsi medicare, rimediando 13 punti di sutura.

Klein non si era però arreso ed era tornato in pista nella seconda parte di partita, finendo in maniera eroica la serata firmando il gol della vittoria all’overtime.

Il declino inizia con Ovechkin

Dopo diversi anni a livelli discreti a Nashville ed un netto passo avanti fatto a New York, “l’inizio della fine” della carriera NHL di Klein arriva in seguito ad un episodio sfortunato, ma che si rivelerà fatale.

Il 12 marzo 2015 il difensore viene infatti colpito da una discata lasciata partire da Alex Ovechkin, che dalla zona neutra voleva mandare il puck in profondità. Il colpo provoca a Klein la rottura della mano sinistra, per quello che viene ricordato come un infortunio estremamente sfortunato, considerando che i Rangers erano in vantaggio per 3-1 e mancavano soli 19 secondi al termine della partita.

La scorsa stagione Klein è invece stato fermato da persistenti dolori alla schiena, che in definitiva non se ne sono mai andati nemmeno quando il giocatore era arruolabile. Durante la seconda parte di campionato è così finito per essere sistematicamente in sovrannumero, giocando unicamente una partita nel corso degli ultimi playoff.

Nonostante le 60 sfide disputate, per il canadese è stata una stagione tribolata dall’inizio alla fine. Cominciata in ritardo per dei problemi alla schiena, Klein ha iniziato la regular season nella seconda coppia difensiva con Marc Staal, ma le prestazioni del duo si sono rivelate insufficienti dal punto di vista difensivo, tanto che il neozurighese è velocemente stato rimpiazzato dal nuovo arrivato Nick Holden.

Alla trade deadline New York ha poi ingaggiato Brendan Smith, segnando definitivamente la fine della carriera di Klein a Manhattan. Nonostante un contratto ancora valido per un anno – 2.75 milioni di stipendio, 2.9 di cap hit – Klein ha capito che per lui in NHL non c’era più spazio, ed ha dunque deciso di ritirarsi, togliendo dal salary cap dei Rangers il peso del suo contratto.

A 32 anni Klein è ora pronto per una “seconda carriera”, e se il fisico lo supporterà potrà portare a Zurigo tutte quelle caratteristiche che lo hanno reso un difensore di successo nel miglior campionato al mondo: capacità di dare stabilità al reparto, un duro gioco fisico, un buon tiro e una mentalità al servizio della squadra.

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