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National League

I nuovi volti della NL 2025/26: lo svedese Erik Brännström

A Losanna arriva un difensore che ha le carte per diventare un protagonista in NL, questo nonostante le lacune che gli hanno impedito di imporsi in NHL

(Timothy T. Ludwig)

I nuovi volti della NL 2025/26: lo svedese Erik Brännström

ERIK BRÄNNSTRÖM


Età: 25
Posizione: D
Altezza: 179 cm
Peso: 84 kg
Shoots: left

Provenienza: Rochester Americans (AHL)
Draft: 2017, round 1, 15esima scelta, Vegas Golden Knights
Contratto: tre anni
Nazionalità: 🇸🇪

Un ritorno tanto ambito

Quello del difensore svedese Erik Brannström era un nome che, nelle indiscrezioni di mercato, compariva con cadenza regolare, senza però che nessun club riuscisse effettivamente a riportare in Svizzera un giocatore che, nella sua breve parentesi a Langnau nel 2020/21, aveva già lasciato intendere un livello molto alto.

La carriera dell’oggi 25enne è proseguita oltre oceano con parecchie partite NHL giocate con le maglie di Senators e Canucks (294 in totale, con un bottino di 77 punti), ma nella passata stagione le cose per Brannström si sono fatte più complicate, ed è dunque arrivata la decisione di cedere al corteggiamento del Losanna con un contratto di tre stagioni.

Lo stesso DS John Fust, al momento dell’annuncio, aveva infatti espresso soddisfazione per essere riuscito ad assicurarsi un giocatore che osservava e rincorreva da tempo. I vodesi, d’altronde, nel reparto difensivo hanno dovuto operare diverse modifiche, con partenze di grande rilievo come quelle di Glauser, Genazzi, Pilut, Sklenicka e Bayreuther.

Una delle risposte arrivate dal mercato è stata quella di Brannström, un difensore dinamico e moderno, che ha tutti i numeri per diventare un grande protagonista della National League. L’accento del suo gioco è principalmente offensivo, con una grande capacità di stimolare la manovra grazie alla sua mobilità e capacità di lettura. Sarà anche un’arma molto pericolosa in powerplay.

Profilo dal grande potenziale

Il ragazzo nato a Eksjö – suo padre Niklas era anche lui un giocatore professionista, così come il fratello Isacsin dal percorso giovanile ha sempre saputo distinguersi, con convocazioni costanti nelle nazionali di categoria e rispettive partecipazioni ai Mondiali.

Il debutto in SHL arriva per lui giovanissimo, quando all’età di soli 16 anni veste per la prima volta la maglia della prima squadra dell’HV71. Il campionato successivo – siamo nel 2016/17 – è per lui un vero trampolino di lancio, con la “C” sul petto della squadra U20, categoria che domina venendo eletto miglior difensore con 30 punti in 26 partite, ma soprattutto ben 35 match giocati tra i professionisti (sei punti) e una seconda partecipazione al Mondiale U18.

Le sue prestazioni non passano inosservate oltre oceano, e nel maggio 2017 i Vegas Golden Knights – che proprio in quei mesi erano stati fondati e stavano imbastendo la loro prima squadra – lo scelgono al primo turno come 15esima scelta assoluta. La stagione successiva la passa sempre all’HV71 – ma in prestito, visto che Vegas lo mette subito sotto contratto – e lui continua nella crescita con buone prestazioni e la partecipazione al Mondiale U20, che termina con la medaglia d’argento.

Percorso a ostacoli verso la NHL

Nell’estate 2018 Brannström si trasferisce in Nordamerica e, dopo essere stato tagliato al camp dei Golden Knights, viene girato in AHL ai Chicago Wolves, dove fa subito bene ed ottiene 28 punti (7 gol) in 41 partite. Vegas è però un cantiere in continua evoluzione, e nel febbraio 2019 arriva il trade che lo porta agli Ottawa Senators, in un pacchetto che permette il trasferimento in Nevada di Mark Stone.

Con i Senators fa il suo debutto in NHL e vive poi un secondo Mondiale U20 in qualità di capitano della Svezia, mentre nell’annata successiva si divide tra NHL e AHL continuando comunque a progredire. Il Covid rende però tutto più difficoltoso, c’è tanta incertezza e Brannström opta per iniziare la stagione a Langnau, così da mettere ritmo nelle gambe.

Nell’Emmental rimane poco – solo dieci partite, con otto punti all’attivo – ma lascia un ottimo ricordo, ed infatti nelle stagioni successive si rincorrono le voci di un suo ritorno in Svizzera, anche alla luce della continua spola tra NHL e AHL.

Le cose si stabilizzano nella stagione 2022/23, quando Brannström sfrutta le chance che si creano ai Senators in seguito agli infortuni di diversi difensori, in particolare Thomas Chabot e Jakob Chychrun. Quel campionato, e pure il successivo, lo gioca così totalmente in NHL, avvicinandosi a uno status che però non si è mai solidificato davvero a causa delle sue lacune difensive e la mancanza di gioco fisico.

Il suo contratto a Ottawa arriva infatti a scadenza e i Senators non gli propongono alcun rinnovo. Da free agent si accorda con i Colorado Avalanche, ma nell’ultimo giorno di training camp viene scambiato ai Vancouver Canucks. Ha così inizio per lui una stagione “nel frullatore”, in cui è oggetto di molteplici trade e finisce per vestire quattro maglie diverse.

Nel gennaio 2025 viene scambiato ai New York Rangers nell’operazione volta a riportare a Manhattan il centro JT Miller, e poi in marzo si ritrova girato ai Buffalo Sabres, giocando però sempre nei rispettivi farm team.

L’esperienza ha detto tanto sulle sue effettive chance di tornare in NHL in maniera stabile, ed ecco dunque che si è aperto lo scenario della firma a Losanna, che gli garantirà stabilità e la possibilità di giocare in una lega altamente competitiva.

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