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National League

I nuovi volti della NL 2024/25: il canadese Adam Tambellini

Il Davos ha ingaggiato uno degli sniper più produttivi degli ultimi anni in SHL, anche se reduce da una stagione meno brillante. Al suo fianco ritroverà Ryfors

(SHL | Twitter)

I nuovi volti della NL 2024/25: il canadese Adam Tambellini

ADAM TAMBELLINI


Età: 29
Posizione: LW/C
Altezza: 193 cm
Peso: 88 kg
Shoots: left

Provenienza: Rögle BK (SHL)
Draft: 2013, round 3, 65esima scelta, New York Rangers
Contratto: due anni
Nazionalità: 🇨🇦

Uno sniper, e forse qualcosa di più

(Rögle BK)

Nel suo ricambio di metà rosa straniera il Davos ha rincorso con decisione l’attaccante Adam Tambellini, fratello minore di Jeff che in molti sicuramente si ricorderanno una decina di anni fa prima a Zurigo e poi a Friborgo. Con il suo ingaggio il DS Jan Alston ha voluto puntare su un profilo che propende ad essere decisivo nella finalizzazione del gioco, ed infatti Tambellini è noto principalmente per essere uno sniper.

Il suo tiro è ciò che gli ha permesso di avere parecchio successo negli anni migliori in Svezia, quando tra il 2021 ed il 2023 aveva messo assieme ben 47 gol (ed un totale di 89 punti) in 88 partite con la maglia del Rögle.

Con il passare degli anni – soprattutto guardando indietro alle sue stagioni nelle minors nordamericane – Tambellini si è anche scrollato di dosso l’etichetta di giocatore monodimensionale, ed oltre ad un tiro che rimane la sua arma principale aggiunge al suo gioco una certa versatilità (può essere impiegato anche al centro) ed un gioco two-way più completo.

Al momento del suo arrivo a Davos, lo stesso club non ha mancato di sottolinearlo con le parole dello stesso Alston: “Non è solo uno scorer. Certo, Adam può segnare parecchi gol, ma potrà aiutare la squadra anche in tanti altri modi. Così come Ryfors, anche Tambellini può essere usato sia al centro che all’ala, ed entrambi sono considerati dei tenaci forecheckers e dei buoni giocatori difensivi”.

I grigionesi oltre a Tambellini hanno infatti ingaggiato anche lo svedese Simon Ryfors, ovvero due delle principali armi offensive del Rögle che hanno permesso alla squadra di avere una sorprendente cavalcata nei playoff sino alla finalissima – poi persa contro lo Skelleftea – il tutto dopo una regular season chiusa solamente al nono posto.

Non abbastanza completo per la NHL

(Hartford Wolf Pack)

Sin dal suo percorso giovane il profilo di Adam Tambellini è sempre stato piuttosto chiaro. Il feeling con il gol era costante, grazie ad un tiro che gli scout non hanno mai mancato di sottolineare nei loro report. Negli anni precedenti il Draft si è profilato come un potenziale power forward dalle spiccate doti di finalizzatore, anche se inizialmente il suo fisico un po’ leggerlo gli ha precluso di scalare le classifiche degli osservatori.

Nel 2013 viene così draftato dai New York Rangers al terzo turno – anche se in molti lo proiettava al secondo – e la speranza era quello di vederlo maturare in un giocatore capace di far sentire la propria presenza sul ghiaccio.

Lui stesso aveva spiegato di ispirarsi nel suo gioco alla gesta di Evgeni Malkin, che come lui è un giocatore di una certa stazza ma capace di combinare delle doti tecniche di livello mondiale.

Tambellini ovviamente a quel livello non ci è mai arrivato, ma ha comunque saputo migliorarsi strada facendo, anche se per lui il momento del debutto in NHL non è mai arrivato. Dopo la selezione passa due anni in WHL prima di raggiungere ufficialmente l’organizzazione dei Rangers, ma nelle tre stagioni del suo contratto entry-level deve accontentarsi di vestire la maglia AHL degli Hartford Wolf Pack, dove la sua produzione si aggira attorno al mezzo punto a partita.

Il suo contratto non viene così rinnovato e si ritrova a dover accettare un’offerta two-way da parte degli Ottawa Senators, che lo girano però immediatamente al farm team di Belleville dove incrocia tra gli altri anche Filip Chlapik, ma le prospettive di carriera sembrano stagnanti e la paga di appena 85’000 dollari a stagione davvero troppo modesta.

Per Tambellini arriva dunque il momento di ripartire dall’Europa, e per lui quello è un vero e proprio nuovo inizio visto che varca l’oceano per andare a giocare con il MODO in HockeyAllsvenskan, ovvero la seconda lega svedese. Questo ha però significato anche ripercorrere le orme del fratello Jeff, che aveva giocato per lo stesso club nel 2013/14.

Un affare di famiglia

In Svezia l’attaccante trova la sua dimensione, e dal 2020 al 2024 milita in SHL con il Rögle BK di cui diventa uno dei principali terminali offensivi ed il punto di riferimento in powerplay. In due occasioni va vicino anche a vincere il titolo, ovvero nel 2021 e poi al termine della passata stagione, ed in generale ha saputo profilarsi come uno dei migliori giocatori della lega svedese negli ultimi anni.

Le sue prestazioni gli sono valse anche alcune chiamate in Nazionale, come in occasione della Coppa Spengler vinta con il Team Canada nel 2019 e soprattutto le Olimpiadi 2022 in cui è stato il canadese più produttivo con sette punti (tre gol) in cinque partite. Da segnalare inoltre la vittoria del titolo in CHL con il Rögle nel 2022.

Il passaggio in Svizzera sembrava però essere nel suo destino, visto che sia il fratello Jeff che il papà Steve hanno giocato in carriera alle nostre latitudini. Jeff Tambellini aveva vinto anche un titolo con gli ZSC Lions ed in generale ottenuto 82 punti in 123 partite in National League, mentre il babbo Steve Tambellini – dal 2009 al 2013 GM degli Edmonton Oilers – aveva pure lui vestito la maglia zurighese nel 1988/89 quando il club era ancora in NLB.

La speranza del Davos è quella che la tradizione di successi di famiglia possa proseguire, favorita anche dall’ingaggio in tandem con il centro Simon Ryfors. Tambellini dovrà però anche ritrovare vigore dopo una stagione caratterizzata da guai fisici ed una produttività al ribasso rispetto al passato con 40 punti (11 gol) in 51 partite di regular season.

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