MARTIN FRK
Età: 29
Posizione: RW
Altezza: 185 cm
Peso: 95 kg
Shoots: right
Provenienza: Springfield Thunderbirds (AHL)
Draft: 2012, round 2, 49esima scelta, Detroit Red Wings
Contratto: due anni
Nazionalità: 🇨🇿
L’Europa nella tana degli orsi
Alla ricerca di un’ala che potesse dare davvero sostanza al reparto offensivo a suon di gol, il Berna ha messo a segno un colpo di mercato assicurandosi con un biennale l’attaccante ceco Martin Frk che – per utilizzare la descrizione più semplice possibile – ha nel suo repertorio uno degli slapshot più forti del mondo.
Limitare la descrizione del gioco del 29enne solamente a questo elemento sarebbe riduttivo, ma quel record firmato nell’All Star Game AHL nel gennaio 2020 resterà sempre uno dei suoi biglietti da visita. In quell’occasione un tiro “sparato” a 175.74 km/h aveva superato il precedente primato detenuto da Zdeno Chara, e proprio questa è una delle armi che gli ha permesso di segnare ben 77 gol in 138 partite nelle ultime due stagioni.
Con una potenza simile tra le mani – che resta tale indipendentemente da stile di gioco e grandezza delle piste – il Berna si attende dunque che il suo passaggio in Europa sia accompagnato da un impatto immediato.
Per lui giocare nel Vecchio Continente sarà infatti una novità praticamente assoluta, visto che aveva lasciato la sua Cechia nel 2010 all’età di 17 anni per trasferirsi in Canada, e da quelle prime pattinate in QMJHL ha sempre militato in Nordamerica. La sua esperienza sulle piste grandi è limitata anche pensando alle sue apparizioni internazionali, visto che dopo i Mondiali U18 e U20 non ha più preso parte ad una rassegna iridata.
Un “cannone” tra le mani, e qualche lacuna
Sin dalle prime fasi della carriera l’inclinazione di Frk è apparsa chiarissima, perché decisamente orientata alla ricerca del gol. Gli istinti offensivi dell’oggi 29enne sono infatti superiori alla media, ed il modo in cui vede la porta avversaria lo rende un pericolo costante e che costringe gli avversari ad un occhio di riguardo, perché il suo micidiale tiro è sempre pronto a fare male.
Anche nelle serate in cui è più sornione (e non sono rare) mantiene infatti la capacità di cambiare un’intera partita, anche se nelle prime fasi di carriera ha dovuto lavorare per unire la sua efficacia offensiva ad un gioco inizialmente tutt’altro che completo.
Gli scout rimarcavano infatti delle lacune nel pattinaggio e nel gioco difensivo, che compensava con uno spiccato talento che hanno convinto gli Halifax Mooseheads a sceglierlo con il terzo pick all’Import Draft 2010. Arrivato in Canada i suoi allenatori hanno dovuto stimolarlo per dare il massimo, ma quando la sua motivazione era al 100% appariva chiaro come fosse il miglior giocatore in pista.
La sua avventura in QMJHL inizia con 50 punti (22 gol) ottenuti in 62 partite, ma chi lo osservava da vicino notava la necessità di lavorare sulla condizione fisica, frenata in quell’anno anche da una commozione cerebrale. Nel gioco di Frk si notava la tendenza a dei cali fisici al termine dei cambi, e nelle fasi finali delle partite, il che non gli permetteva di sfruttare al massimo il suo potenziale.
Questo è ciò su cui il ceco ha dovuto lavorare maggiormente in vista del Draft, unitamente alla sua tendenza a qualche turnover e penalità di troppo. Questo non ha però scoraggiato i Detroit Red Wings al Draft 2012.
Lasciare il segno, ma solo in parte in NHL
Martin Frk viene scelto al secondo turno – 49esima scelta assoluta – in quella che viene considerata una scommessa. Da un lato c’era infatti il suo eccezionale potenziale offensivo, ma dall’altro degli interrogativi in termini di costanza ed intensità. “A volte è totalmente invisibile sul ghiaccio, ma quando è motivato diventa uno dei giocatori offensivamente più dinamici e talentuosi dell’intero Draft”, si leggeva in un report di NBC.
Il debutto tra i professionisti arriva nel 2013/14 con le prime 54 partite (12 punti) in AHL con i Grand Rapids Griffins, ma deve dividere il suo tempo anche con dei periodi in EHCL che caratterizzano i suoi tre anni di accordo entry-level.
Per lui ottenere una chance in NHL si rivela complicato, e dopo tre stagioni nelle minors è costretto a fare le valigie a poco dall’inizio della stagione 2016/17, quando i Carolina Hurricanes lo pescano tra i waivers. La situazione è però temporanea, visto che un paio di settimane dopo sono i Red Wings a riprendersi i suoi diritti nella stessa maniera.
In quell’annata arriva il debutto nella miglior lega del mondo (quando è il primo giocatore NHL della storia a non aver alcuna vocale nel cognome), ed anche se l’esperienza dura solo due partite la vera svolta per Frk si verifica in AHL, quando è uno dei protagonisti con i Grand Rapids Griffins della corsa alla Calder Cup. Con un bottino di 50 punti (27 gol) in 65 partite – e poi 15 punti in 16 incontri di playoff – il suo nome acquista ulteriore rilevanza, questo in particolare dopo aver segnato il gol decisivo nella finalissima.
La stagione 2017/18 segna così il suo vero approdo in NHL, con un’annata intera giocata con i Red Wings e 25 punti (11 gol) ottenuti in 68 partite. Il ceco non riesce però a trovare una regolarità d’impiego, ed il coach Jeff Blashill che gli chiede di essere maggiormente responsabile in entrambe le zone della pista.
Questi aspetti e dei continui problemi all’inguine rendono difficile la crescita di Martin Frk, che ha vissuto le ultime cinque stagioni prevalentemente in AHL, questo anche dopo il suo passaggio ai Los Angeles Kings nel 2019 e nell’organizzazione dei St. Louis Blues la scorsa estate.
Nell’ultimo campionato – giocato con gli Springfield Thunderbirds – ha ribadito quali possano essere i suoi numeri quando può giocare con regolarità, ma nonostante 64 punti (30 gol) in 67 partite la sua avventura in Nordamerica è arrivata al termine. Ora sarà interessante vederlo giocare a Berna, dove rivestirà il suo ruolo ideale di terminale offensivo.