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Lugano

I nuovi volti della NL 2023/24: il bianconero Michael Joly

Il canadese ha dovuto farsi spazio con la forza per esprimere il suo potenziale. Dopo il rischio di restare in un limbo tra le minors la svolta è arrivata in Finlandia

(hpk)

I nuovi volti della NL 2023/24: il bianconero Michael Joly

 MICHAEL JOLY


Età: 28
Posizione: RW
Altezza: 180 cm
Peso: 79 kg
Shoots: left

Provenienza: HPK (Liiga)
Draft: Undrafted
Contratto: un anno
Nazionalità: 🇨🇦

Gli olandesi volanti

Buona parte della famiglia di Michael Joly, come da buoni québecois, ha un passato nell’hockey come il futuro attaccante del Lugano. Michael ha cinque fratelli, e due di questi come lui sono stati dei professionisti.

Raphael Joly è stato giocatore in leghe minori europee tra Olanda, Svezia e Germania (e ha vestito anche la maglia della Nazionale olandese sfruttando la doppia cittadinanza, eredità di mamma Josephine, nativa di Amsterdam). Un altro dei fratelli invece porta un nome letterario, D’Artagnan Joly, e passerà anche lui dai Paesi Bassi, dove vestirà la maglia dei Tilburg Trappers di Doug Mason, iscritti alla terza divisione tedesca.

E poi c’è lo zio Yvan Joly, che nel suo breve viaggio in Europa, dopo la Val Gardena ha raggiunto la Leventina, vestendo la maglia dell’Ambrì Piotta nella stagione 1983/84 nei biancoblù di Lasse Lilja.

Michael Joly, ala destra, l’Europa invece l’ha scoperta un paio di anni fa, quando su consiglio dell’amico Jerry D’Amigo – ex Toronto Maple Leafs – e di Mark French, suo allenatore in ECHL ed ex coach del Gottéron, decide di raggiungere il campionato finlandese come “nave scuola” per dare una svolta a una carriera un po’ impantanata, e dove il 28enne si impone rapidamente con la maglia del HPK di Hämeenlinna, con la quale mette a segno praticamente un punto a partita nell’arco di due stagioni.

Ala puramente offensiva nei primi anni di carriera, Joly ha imparato in Liiga come sfruttare le sue qualità a tutta pista e la forza fisica, trasformandosi in un attaccante più completo con il carattere da vero leader.

Attaccante puro, fin troppo

Le qualità puramente offensive del gioco di Joly emergono in giovane età, quando veste la maglia dei Rimouski Océanic e con 44 reti nella stagione 2013/14 (oltre a 9 nei playoff) finisce sesto nella classifica marcatori della lega. Nelle cinque stagioni passate nella lega giovanile del Québec – quattro a Rimouski e l’ultima a Cape Breton – il nativo di Gatineau mette a referto 285 punti in 268 incontri.

Mai draftato, Joly viene invitato al camp dei New York Rangers nell’estate del 2016, ma nella squadra allenata da Alain Vigneault non trova spazio e passa metà stagione ad Hartford in AHL e metà a Greenville in ECHL. La stagione seguente inizia ancora in AHL per Joly, a San Antonio, ma viene rapidamente girato di nuovo in ECHL ai Colorado Eagles, dei quali si laurea miglior marcatore sia in regular season che nei playoff, vedendosi insignire del titolo di MVP del postseason dopo aver trionfato in campionato.

Nell’annata 2018/19 i Colorado Eagles salgono in AHL e il contratto di Joly viene prolungato, con l’attaccante invitato anche al camp dei Colorado Avalanche della stagione successiva dopo i 30 punti in 47 incontri con il farm team.

In cerca di una svolta

(Taneli Niinimaki)

Rimasto senza contratto a primavera 2020 e con il Covid a determinare continui stop alla stagione, Joly trova infine un contratto con i Wheeling Nailers in ECHL, con i quali disputa venti partite prima di passare in Florida agli Orlando Solar Bears. Con le due squadre mantiene una costante di un punto a partita, ma questo non basta a convincere la dirigenza dei Wilkies Barre-Scranton Penguins che lo prendono in prestito per sole tre partite in AHL.

Con la carriera a un bivio, e il rischio di non uscire mai dal limbo tra ECHL e AHL, Joly deve prendere una decisione per una svolta, e ascolta il consiglio di Jerry D’Amigo e Mark French, ottenendo un contratto con l’HPK in Finlandia per le stagioni 2021/22 e 2022/23.

“Il campionato finlandese inizialmente mi sembrava molto passivo e noiosoaffermò Joly in un’intervista al portale Jatkoaika.com durante la sua prima stagione al HPKpoi ho capito che invece mi avrebbe permesso di crescere ed ero sicuro che sarei diventato uno dei migliori. Sono stato abituato ad andare verticalmente in attacco e se l’azione non portava a nulla andavo al cambio, mentre in Europa ci sono spazi e tempi per ricominciare dalla zona neutra. Questo mi ha insegnato ad essere paziente e a prendere le decisioni giuste senza voler strafare e a concentrare la mia determinazione nei momenti giusti”.

L’inizio della prima stagione di Joly in Liiga è buono, ma si distingue soprattutto come giocatore puramente offensivo attirando anche qualche critica per la sua passività, venendo anche relegato in tribuna dopo una pesante sconfitta. La vera svolta arriva presto, quando in panchina Jarno Pikkarainen sostituisce Matti Tiilikainen.

“Tiilikiainen mi ha accolto, ma Pikkarainen mi ha insegnato a prendermi le mie responsabilità, non esitando a rinfacciarmelo anche in maniera molto dura – le parole di Joly sempre al portale Jatkoaika.com – e mi ha insegnato che l’hockey europeo è fatto anche di marcature strette e continue, e che dovevo lavorare anche difensivamente. Mi ha fatto capire che qui devo essere un leader e che devo pensare da leader, mentre in America mi sentivo solo uno dei tanti che ci provava. Mi ha fatto diventare un uomo”.

Un giocatore nuovo, semplicemente migliore

(mtvuutiset.fi)

Con il nuovo coach in panchina Joly diventa sempre più un giocatore a tutta pista, le prestazioni sono complete di qualità e sostanza, il canadese non disdegna di segnare reti spettacolari e al contempo decisive e pesanti, con un carattere passato da “fumantino” a carismatico, tanto che in una trasmissione televisiva anche il coach della nazionale finlandese Jukka Jalonen si dice impressionato dalla crescita avuta da Joly affermando: “Se fosse finlandese non esiterei a convocarlo in nazionale, è un giocatore che si adatta ad ogni contesto.”

La prima stagione si conclude con la squadra fuori dai playoff e con 50 punti per Joly, ormai trascinatore del gruppo. “In Finlandia ho appreso altri metodi di allenamento, di alimentazione e ritmi del tutto migliori. Mentre nei farm team in Nord America ci si preparava molto individualmente o i camp del preseason cambiavano di settimana in settimana, qui si fa subito gruppo, si lavora molto anche all’esterno e ho dovuto abituarmi anche a molti momenti passati all’esterno sotto la neve o la pioggia”.

La seconda stagione all’HPK è ancora migliore per Joly, ormai un giocatore perfetto per la realtà finlandese, tanto da emergere in maniera debordante in un contesto debole come quello della sua squadra. Al termine della stagione il canadese ha in tasca un bottino di 64 punti (oltre il doppio del secondo marcatore della sua squadra!) il titolo di topscorer della lega e quello di miglior giocatore della regular season.

Per Mika Toivola, direttore sportivo della squadra che ha scommesso con grande rischio su di lui, il segreto di Joly è la sua grande volontà: “Qui da noi ha trovato chi poteva sfruttare il suo potenziale e aveva le capacità di farlo diventare un giocatore migliore. Inizialmente aveva grandi difficoltà nella parte difensiva e spesso si eclissava dal gioco perché sprecava energie in un cambio e in quello successivo rimaneva passivo. Ha trovato un equilibrio e la sua forza fisica acquisita in Nord America gli permette di lottare contro chiunque. Il prossimo passo deve avvenire in un campionato ancora più competitivo, ma sta sfogando tutta la sua voglia di essere migliore”.

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