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Lugano

I nuovi volti della NL 2023/24: il bianconero Joey LaLeggia

Il canadese arriva a Lugano con numeri da attaccante e la fama di specialista del powerplay. In NHL non si è mai imposto, ma in Svezia ha trovato terreno ideale

I nuovi volti della NL 2023/24: il bianconero Joey LaLeggia

JOEY LALEGGIA


Età: 31
Posizione: D
Altezza: 178 cm
Peso: 84 kg
Shoots: left

Provenienza: HV71 (SHL)
Draft: 2012, round 5, 123esima scelta, Edmonton Oilers
Contratto: due anni
Nazionalità: 🇨🇦

Il difensore ideale

La ricerca del difensore straniero ideale per l’Hockey Club Lugano si è fermata al nome di Joey LaLeggia, nativo di Burnaby nella British Columbia. Lo staff tecnico inizialmente avrebbe visto bene un rinnovo al ceco Lukas Klok – che ha però quasi subito deciso di lasciare la Svizzera al termine del campionato – ecco perché ci si aspettava un profilo più equilibrato rispetto al canadese, giocatore dalle qualità offensive decisamente in risalto.

Non è un difensore completamente irresponsabile sul piano difensivo LaLeggia, capace soprattutto di trovare i giusti posizionamenti grazie al senso del gioco e alla velocità sui pattini, ma è chiaro che sono i suoi spunti in attacco a renderlo particolare.

Dotato di un tiro rapido e preciso, LaLeggia è specialista nelle incursioni offensive saltando il forecheck avversario, così come è capace di svolgere con personalità il ruolo di blueliner in power play. Con alle spalle anche un periodo in AHL in cui ha giocato da ala segnando 20 gol in stagione, il classe 1992 ha firmato un contratto di due stagioni con la formazione bianconera.

“Boom or bust”, niente vie di mezzo

Cresciuto a pane e sport in famiglia a Burnaby – il papà è ancora oggi un giocatore amatoriale e la mamma una star dell’atletica universitaria – LaLeggia si appassiona all’hockey dopo aver visto da bambino una partita dei Vancouver Canucks e da lì parte il suo percorso nell’hockey giovanile, dai Vancouver Giants, passando dalla BCHL fino alla NCAA, per la quale si trasferisce in Colorado, alla Denver University.

Sin da subito sono le qualità offensive ad emergere, anche perché lui stesso ha sempre voluto giocare da attaccante, ma non gli è mai stato permesso dai suoi coach. Il talento offensivo è però tale che anche nei college i suoi numeri sono da vero attaccante, mettendo assieme 49 reti e 82 assist in 156 partite e già a partire dai Giants ad ogni campionato giocato si intasca una trentina di riconoscimenti individuali.

Nel 2012 viene quindi draftato dagli Edmonton Oilers al quinto turno, con questa descrizione: “Pattinatore veloce e fluido, incredibilmente rapido nel portare il disco attraverso la zona neutra e a creare continui breakout. Non un passatore eccelso a cinque contro cinque, ma in power play dà il meglio di sé gestendo tutta la situazione grazie a un senso dell’hockey di livello superiore e a decisioni rapide e precise. Discretamente attento in difesa, può essere paragonato a John-Michael Liles”. (Morey Gare)

Le sensazioni che LaLeggia dona verso l’esterno sono quelle di un giocatore creativo, dinamico e dalla grande personalità, ma il fisico non propriamente grande può rappresentare un limite nella sua rincorsa alla NHL. Una descrizione del giocatore di Bruce McCurdy sull’Edmonton Journal lo paragona a Torey Krug: “Un giocatore detto ‘boom or bust’, in breve tempo capiremo se sarà in grado di arrivare al livello di primi 6 difensori in NHL, quel che è certo è che ci farà divertire nel suo percorso”.

“Non volevi fare l’attaccante?”

(Texas Stars)

Terminato il periodo universitario a Denver nella primavera 2015, LaLeggia firma un contratto entry level di due stagioni con gli Oilers, i quali lo posteggiano i AHL. Il difensore partecipa ai camp con la prima squadra, ma è chiuso dai vari Andrej Sekera, Oscar Klefbom e Darnell Nurse, non riuscendo mai a trovare spazio nella squadra allora allenata da Todd Mclellan.

A Bakersfield in AHL oltretutto ci sono problemi di produttività offensiva e con l’abbondanza di difensori a disposizione in squadra, a LaLeggia viene chiesto di giocare all’ala in linea con l’ex Zugo Anton Lander e Jesse Puljujärvi.

“La prima cosa che pensi quando a un difensore viene chiesto di giocare in attacco è perché viene scelto quello più scarsoil pensiero di LaLeggia, confessato al giornalista Paul Gazzola ma poi mi sono reso conto che avevo tantissimo ghiaccio a disposizione e che il coach Gerry Fleming credeva sul serio in quello che stava facendo. A un certo momento ho pensato che la mia carriera potesse essere a un punto di non ritorno, ma ho colto questo fatto come un’opportunità”. In 31 partite giocate da ala LaLeggia trova infatti 13 reti e 9 assist.

Il contratto viene rinnovato con gli Oilers per un two way di un anno, ma ancora la NHL rimane un miraggio, e seppure sia tornato al suo ruolo di difensore con 43 punti in 68 incontri, quella sarà la sua ultima annata con la franchigia dell’Alberta. La sua ricerca del ghiaccio di NHL continua in quel di St. Louis ma anche i Blues non rappresentano una buona scelta per l’ormai 27enne.

In Missouri il difensore deve infatti giocarsi il ruolo di sesto difensore con Joel Edmundson, Carl Gunnarsson e Robert Bortuzzo, in un’altra squadra che non ha certo problemi di profondità, così che le due stagioni per cui ha firmato le passa in AHL a San Antonio, dove continua a mostrare ottimi numeri, con 23 reti e 45 assist.

Svezia turbolenta ma fertile

(David Wreland)

Rimasto senza squadra per gran parte della stagione 2020/21 a causa dello stop dei campionati per il Covid, LaLeggia riceve l’invito di Chris Abbott, direttore sportivo del Rögle, a raggiungerlo in Svezia, dove arriva fino alla finale del campionato. “La nostra situazione finanziaria è un po’ precariaspiegò a suo tempo Abbottma aver liberato qualche giocatore come Höglander ci ha permesso di ingaggiare Laleggia, anche se non credo potremmo permettercelo per una prossima stagione”.

Infatti il difensore esce dai piani del Rögle e si accasa al Timrå, con la cui maglia disputa un’eccellente prima stagione conclusa con 10 reti e 33 assist. L’annata seguente non si apre con i giusti auspici e dopo sole 9 partite Abbott rescinde il contratto con i biancorossi. “Sembra sia stato licenziato – le parole del canadese al Sundsvalls Tidning – ma io non sarei mai voluto andarmene, è stata una decisione del direttore sportivo”.

“Non è un licenziamentola risposta di Kimmo Kapanen, direttore sportivo del clubma abbiamo avuto una discussione con il suo agente a proposito del futuro e dello stato finanziario della squadra, e abbiamo deciso che non era il caso di andare avanti assieme”.

Solo tre giorni più tardi LaLeggia è però già sul ghiaccio con la sua nuova maglia, quella dell’HV71, e guarda caso esordisce con una vittoria proprio sul Timra contabilizzando una rete e un assist, i primi dei 33 punti (38 in totale con le due squadre) che intascherà a fine stagione, con la squadra però fuori dai playoff.

“Siamo grandi amici dai tempi dei Vancouver Giants, abbiamo giocato assieme da ragazzini e quando è arrivato agli Oilers ho sperato potessimo giocare assieme in NHL, sarebbe stato un sogno. È un giocatore eccezionale, con una grandissima visione di gioco e un compagno di squadra grandioso, lo spogliatoio con lui è sempre allegro”. (Ryan Nugent-Hopkins)

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