ZSC LIONS – AMBRÌ
3-1
(0-0, 3-1, 0-0)
Note: Hallenstadion, 11’200 spettatori. Arbitri Küng, Massy; Borga, Kaderli
Penalità: ZSC 3×2′, Ambrì 4×2′
AMBRÌ – È iniziato con una sconfitta il nuovo anno per l’Ambrì Piotta, battuto con un contenuto ma altrettanto chiaro 3-1 in quel di Zurigo dai campioni in carica, capaci di arginare la voglia di punti dei biancoblù senza forzare più di quel tanto e ben controllando le fasi più delicate della partita.
Gli uomini di Serge Pelletier si sono resi protagonisti di una partita in cui a tratti hanno mostrato anche buone cose, ma non sono riusciti – come spesso già successo in passato – ad imprimere il loro ritmo ed il loro volere su una contesa per lunghi tratti “addormentata” dallo Zurigo.
(© Berend Stettler)
I padroni di casa, consci del loro tasso tecnico nettamente superiore e delle peripezie biancoblù del pomeriggio per quanto riguarda il ruolo del portiere, si sono infatti limitati a controllare il gioco, ad approfittare degli errori leventinesi e a forzare nei momenti giusti, sino a portarsi su un 3-0 sinonimo di tranquillità.
Dal punto di vista ticinese un simile andamento della contesa non deve lasciare soddisfatto Pelletier che, se da una parte ha visto i suoi tenere aperta la partita virtualmente sino agli ultimi 5 minuti, dall’altra ha mandato in pista una squadra che non ha saputo dare quel “giro di vite” necessario per punire lo Zurigo nei suoi momenti di relax.
Contro la miglior squadra del campionato in casa – solamente due sconfitte sinora – l’Ambrì si è presentato all’Hallenstadion con Gianluca Hauser tra i pali, riserva dello Zugo ingaggiato in extremis per sopperire alle assenze di Zurkirchen e Flückiger, e alla bandiera bianca alzata dall’ammalato Bays. Peccato in questo senso aver fatto fare il viaggio sino a Zurigo al giovane Michal Chmel, pronto a fare carte false pur di poter debuttare in NLA, ma al quale all’ultimo è stato comunicato che avrebbe guardato la partita dalla tribuna.
Per il resto dentro la formazione che aveva rosicchiato un punto al Davos prima di Natale, con le sole eccezioni rappresentate dal rientro di Grieder – dentro per l’ammalato Chavaillaz – e dal ritorno in formazione di Lhotak, che ha relegato Stucki in tribuna.
(© Berend Stettler)
Il match ha fatto fatica a decollare, con il primo tempo che ha fatto sussultare gli 11’200 presenti solamente quando Baltisberger ha avuto una prima buona occasione per superare Hauser, mentre sull’altro fronte Aucoin ha “ciccato” un tiro da posizione invitante dopo suggerimento di Pestoni.
L’Ambrì ha comunque intercalato alcune fasi di buon hockey nel terzo offensivo ad alcuni errori di posizionamento evidenti in difesa, fortunatamente non pagati al massimo del prezzo. Il risultato si è però sbloccato da lì a poco, visto che Wick in apertura di periodo centrale ha fulminato Hauser con un bel tiro di polso.
Con un match che si è sviluppato sui dei ritmi piuttosto blandi e con un Ambrì che ha avuto la tendenza a “sedersi” sulla stessa lunghezza d’onda dei padroni di casa, due powerplay consecutivi hanno di fatto chiuso l’incontro. Uno slapshot di Bergeron è valso il raddoppio, mentre Blindenbacher ha siglato il 3-0 poco dopo sempre dalla blu. Doveroso segnalare che quest’ultima superiorità numerica è nata da un fallo affibbiato ad Elias Bianchi per un’interferenza su Boltshauser perlomeno discutibile.
Sulle tre reti degli ZSC Lions il giovane Hauser non è probabilmente il principale colpevole, con le responsabilità del “portierino” che vanno comunque limitate in seguito ai tanti fattori in gioco. Difficile pretendere il “partitone” da queste soluzioni d’emergenza, insomma, come già successo in passato.
(© Berend Stettler)
Sull’altro fronte Boltshauser non ha invece fatto una gran figura in occasione della rete di Grieder, arrivata dopo una bella combinazione di passaggi di Pestoni e Aucoin, ma che ha visto il portiere di casa battuto dalla blu senza che nessuno ostruisse la sua vista.
Il vero tentativo dell’Ambrì di riaprire l’incontro è poi avvenuto nel finale di periodo centrale, mentre negli ultimi 20 minuti di gioco i biancoblù non hanno combinato più di quel tanto là davanti. L’opportunità per tornare in corsa c’è stata grazie a due powerplay nel terzo tempo, giocati però maluccio e ancora troppo dipendenti dallo slapshot di Giroux, la cui presenza sul ghiaccio fa scattare il campanello d’allarme agli avversari, consapevoli che il top scorer è uno dei pochi ad andare al tiro.
Se da una parte era difficile pretendere che l’Ambrì andasse a rubare punti in casa dei campioni in carica – perlopiù in una condizione che ha visto la squadra orfana di un portiere fino a due ore prima del match – dall’altra bisogna ricordare che il vero 2015 dei biancoblù deve iniziare già da sabato sera. Alla Valascia arriva infatti un Losanna battibile e che deve essere battuto, se davvero ci si vuole lanciare alla rincorsa dei playoff…