Il campionato 2018/19 si avvicina a grandi passi, ed il torneo che ci apprestiamo a vivere promette di essere più avvincente che mai. In vista del primo ingaggio, in calendario il 21 settembre, abbiamo selezionato le individualità di maggior spicco della NLA, con l’obiettivo di selezionare i migliori 10 giocatori per ogni posizione. Proseguiamo con le ali “right”.
1. FREDRIK PETTERSSON
Non c’è bisogno di particolari presentazioni per lo svedese, uno dei giocatori ormai più popolari e importanti del campionato svizzero degli ultimi cinque anni.
Passato dal Lugano agli ZSC Lions – con tappa intermedia in KHL – lo svedese ha continuato a fare ciò che gli è sempre riuscito alla grande da quando è giunto in terra elvetica, ossia segnare valanghe di reti.
È vero che nella finale per il titolo vinta contro il Lugano Pettersson è stato ben neutralizzato dalla squadra che meglio lo conosce, ma ad un giocatore che (a parte la prima mezza stagione in bianconero) è stato in grado di segnare 35, 28 e 33 reti in tre diverse stagioni di National League si può imputare ben poco, ancor di meno se si tiene conto dei 20 game winning gol distribuiti da quando è in Svizzera.
Tutti lo conoscono, tutti sanno che il tiro è il suo punto forte, ma pochissimi sanno arginarlo. La sua velocità e la capacità di slegarsi dalle difese lo fanno diventare quasi immarcabile e, anche se a volte tende a strafare, la sua cocciutaggine e la grande convinzione sono altre due armi che usa per spaccare le partite e trascinare la propria squadra.
2. MATT D’AGOSTINI
La scorsa estate l’Ambrì Piotta ha corso un grande rischio scommettendo sul rilancio di Matt D’Agostini ma, un anno più tardi, la mossa si è rivelata decisamente azzeccata. Nell’ultimo campionato il canadese è infatti tornato ad essere quell’attaccante completo che tanto bene aveva fatto a Ginevra, ed anzi in biancoblù ha vissuto la sua miglior stagione da quanto è arrivato in Svizzera con 52 punti in 56 partite.
Riassumere il contributo che D’Agostini assicura ai leventinesi nelle sole statistiche sarebbe però sbagliato. Il 31enne, dopo un primo anno davvero tribolato, è diventato la vera anima della squadra di Cereda, ed oltre a reti e assist ha portato una leadership tale da renderlo tra i principali indiziati per il ruolo di capitano.
Giocatore a tutta pista, D’Agostini ha velocemente spazzato via lo scetticismo attorno al suo rilancio, ed ha fatto della costanza una delle sue armi principali. Nell’ultimo torneo non ha mai mancato l’appuntamento con il tabellino per più di tre match consecutivi, e questo è successo solamente in due occasioni in tutto il campionato. Salvo brutte sorprese, l’Ambrì potrà vantare una delle ali right più complete della lega.
3. DARIO BÜRGLER
Forse a Zugo è passata la voglia di fare affari con il Lugano, specialmente dopo il passaggio del 30enne attaccante sulle sponde del Ceresio. In maglia bianconera Bürgler ha infatti ritrovato le sensazioni migliori, quelle provate nel suo periodo sotto l’ala di Arno Del Curto a Davos e, se possibile, con il passare degli anni è diventato un giocatore ancora più forte di quello ammirato nei Grigioni.
Le sue abilità da scorer non sono certo cambiate, il regime è tornato ad assestarsi sulla ventina comoda di reti stagionali distribuite con grande regolarità (e sempre attorno al 20% di riuscita al tiro), ma ad aver cambiato in meglio il numero 87 è stata la crescita a tutta pista.
Grazie alle qualità tecniche e al suo fisico Bürgler si è ritagliato uno spazio importante come giocatore completo, in grado di destreggiarsi con facilità nei due slot e alle assi, efficace sia in power play che in box play. Intelligente quando si tratta di difendere, difficile da fermare quando punta dritto alla porta, ad oggi Bürgler è uno degli attaccanti svizzeri più efficaci della National League.
4. CASEY WELLMAN
Conquistata la promozione, il Rapperswil ha messo assieme un quartetto di stranieri sicuramente intrigante, e lo statunitense Casey Wellman si presenta con tutte le carte in regola per diventare uno dei protagonisti del nostro campionato.
Il 30enne californiano è infatti stati ingaggiato dai Lakers nel momento di maggiore maturità della sua carriera, e forte di tre anni d’esperienza in Europa che lo hanno visto ottenere 49 punti in 59 partite di SHL e finire 47 volte sul tabellino in 87 uscite di KHL.
Giocatore versatile che all’occorrenza può essere piazzato anche al centro, Wellman vanta un buon pattinaggio ed una spiccata intelligenza hockeyistica, elementi che gli permettono di distinguersi per una visione di gioco superiore alla media. Sarà sicuramente un elemento da tenere d’occhio.
5. ANDRES AMBÜHL
I suoi numeri nella passata stagione non sono magari stati vertiginosi come quelli di altri giocatori presenti in questa classifica, ma nel valutare Andres Ambühl ed il suo ruolo a Davos bisogna andare oltre le fredde statistiche.
Il 34enne rappresenta infatti l’anima della squadra grigionese, sul ghiaccio e nello spogliatoio, e senza di lui la squadra guidata da Arno Del Curto non sarebbe stata la stessa nel corso degli ultimi anni.
Diventato capitano nel 2014, il davosiano è stato l’esempio da seguire per una miriade di giovani nel corso degli anni, ed è impressionante vedere come ad ogni cambio rappresenti una vera e propria spina nel fianco degli avversari. Tra gli attaccanti è stato il giocatore svizzero ad aver passato più minuti sul ghiaccio (952′) e dal suo ritorno degli States (nel 2010) ha mancato appena 11 partite di regular season (giocandone 389)!
Purtroppo non ha potuto partecipare all’ultimo Mondiale a causa di quel brutto taglio al piede rimediato nei playoff, ma basti pensare ai 14 mondiali consecutivi (!) a cui ha partecipato per capire quanto la sua dedizione si sia tradotta anche in maglia rossocrociata.
6. LUCA FAZZINI
Con 53 punti totali l’ultima stagione, solo Gregory Hofmann e Maxim Lapierre hanno fatto meglio di lui in maglia bianconera, ma il 23enne ha portato il casco da topscorer del Lugano fino ai playoff.
Non solo, la soddisfazione di Fazzini è anche stata quella di laurearsi quale migliore marcatore svizzero della regular season di National League, l’unico rossocrociato in una Top 10 al 90% straniera. Questi risultati sono stati raggiunti perché oggi Fazzini è un giocatore e un uomo più maturo, più consapevole delle sue qualità che sa finalmente sfruttare al meglio, quelle qualità che ne fanno un attaccante elusivo e letale come pochi.
Si rischia di non vederlo per quasi tutto il cambio, poi sbuca dal nulla nella posizione migliore e con uno dei suoi eccezionali polsini piazza il disco dove il portiere non può arrivare, facendolo sembrare tutto molto semplice. Due stagioni fa, quando il numero 17 “esplose” in linea con Linus Klasen, arrivò l’incensamento dello svedese (“Ha una capacità di tiro dallo slot che non avevo mai visto” cit.), oggi giunge la consacrazione definitiva tra gli attaccanti top del campionato.
7. JULIEN SPRUNGER
Non fosse purtroppo tormentato dallo spettro delle commozioni cerebrali, il nome di Julien Sprunger sarebbe ben più in alto in questa classifica, ma dopo il lungo stop della passata stagione nei suoi confronti si impone una certa cautela.
Il capitano del Gotteron era infatti stato out da fine ottobre a inizio febbraio, concludendo la sua tribolata stagione con un bilancio di 17 punti (otto gol) in 25 partite.
Scorer puro, per il 32enne trovare la via del gol è una sensazione che fa parte della sua natura, ed in questo senso parlano per lui i quasi 300 gol (è a sole cinque lunghezze dal traguardo) ottenuti in NLA.
A Friborgo si spera che possa vivere una stagione meno sfortunata di quella passata, dopo aver concluso il campionato con quei 20 minuti in media di ghiaccio fatti registrare nei quarti con il Lugano. Se in salute, Sprunger è uno scorer irresistibile, e lo aveva confermato in quella grande stagione 2016/17, quando si laureò miglior marcatore della lega con 26 gol, di cui ben dieci (anche qui, primato di lega) in powerplay.
8. MARC WIESER
Già in età juniori si era distinto per la capacità di segnare reti a valanga poi, una volta giunto in NLA tra i professionisti, ci ha messo più di una stagione a raggiungere i ruolini di marcia che può vantare oggi.
Marc Wieser è uno di quei giocatori (tanti) che hanno visto le proprie qualità esplodere grazie alla sapienza di Arno Del Curto che, sia chiaro, con l’attaccante bernese non ha inventato nulla. Semplicemente il coach davosiano lo ha collocato in un sistema di gioco ideale, dove può sfruttare la sua velocità, il senso della posizione e una grande freddezza.
In tre stagioni alla Vaillant Arena il 30enne ha infatti messo assieme la bellezza di 67 reti, mantenendo un’invidiabile continuità anche con diversi compagni al suo fianco.
Tre volte campione svizzero, poco importa se la scorsa stagione è sembrato in calo – anche se ha segnato comunque 15 reti – Marc Wieser rimane uno degli attaccanti più produttivi del campionato a 5 contro 5, con 48 gol su quei 67 totali in maglia gialloblù (71%) messi a segno a parità numerica sul ghiaccio.
9. LINO MARTSCHINI
Da quando è tornato dal Canada nel 2012, il piccolo Lino Martschini ci ha messo ben poco a convincere gli scettici che la sua statura non avrebbe rappresentato un problema nel salto al professionismo.
Da quella prima stagione l’oggi 25enne ha messo a referto l’eccezionale bottino di 239 punti in 285 partite, numeri a cui ha aggiunto 38 punti in 51 partite di playoff.
Sostenuto da un pattinaggio che lo rende un avversario molto difficile da fermare quando ha spazio, il tiro di Martschini è di quelli micidiali, soprattutto se si unisce la fulminea esecuzione ad un ottima intelligenza di gioco.
Alcuni acciacchi fisici lo hanno frenato in alcune fasi della passata stagione – finita comunque con 34 punti in 51 partite – e dopo l’eliminazione dai playoff aveva dovuto rinunciare alla convocazione in Nazionale a causa di un infortunio. Il palcoscenico internazionale è ancora una voce mancante nel curriculum di Martschini, ed il prossimo passo verso la vera maturità hockeyistica potrebbe essere proprio questo.
10. CARL KLINGBERG
Giocatore non sempre spettacolare ma che bada molto alla sostanza, Klingberg ha portato un certo equilibrio nel lineup dello Zugo, formando nell’ultimo campionato una coppia sicuramente interessante con il centro David McIntyre.
La loro linea, completata solitamente da Suri, ha messo assieme un centinaio di punti, bottino a cui lo svedese ha contribuito con 34 punti e soprattutto 18 gol, numero inferiore solamente a quello fatto registrare da Stalberg.
Dopo un primo anno in Svizzera, nella passata stagione sembra aver trovato il giusto equilibrio nel suo gioco, ed i suoi numeri potrebbero progredire ancora considerando la determinazione che ha nel convincere lo Zugo a rinnovargli il contratto.