Il campionato 2019/20 si avvicina a grandi passi, ed il torneo che ci apprestiamo a vivere promette di essere più avvincente che mai.
In vista del primo ingaggio, in calendario il 13 settembre, abbiamo selezionato le individualità di maggior spicco della NLA, con l’obiettivo di individuare quelli che si pensa saranno i migliori giocatori per ogni posizione. Continuiamo con le ali left.
10. TRISTAN SCHERWEY
Nel corso degli anni ha dovuto limare la sua foga, che spesso lo ha portato a macchiarsi di interventi poco puliti sugli avversari, ma con il passare del tempo l’attaccante del Berna è maturato, riuscendo a canalizzare la sua grande energia in maniera positiva.
Ad oggi Tristan Scherwey è uno di quei giocatori che per intensità, sacrificio e utilità verso i compagni, ogni allenatore vorrebbe avere in squadra, una pedina in grado di fare di tutto sul ghiaccio e di esaltarsi particolarmente quando i giochi si fanno più duri, per intenderci nei playoff.
Non è nemmeno un caso se Patrick Fischer ne abbia fatto un punto fermo del bottom six della Nazionale maggiore e lui ha sempre ripagato la fiducia anche del tecnico rossocrociato con prestazioni brillanti sul palcoscenico dei campionati del mondo.
Come intelligente forechecker e dispensatore di energia, ritmo e focosità non ha molti eguali in Svizzera ed oggi può anche fregiarsi della soddisfazione di venir convocato per il camp degli Ottawa Senators, un altro premio per le qualità di un giocatore che nella testa ha il sacrificio per la maglia davanti a ogni cosa.
Oltre a tutto ciò non bisogna tralasciare il fatto che l’attaccante degli orsi è anche un discreto scorer pur ricoprendo un ruolo prettamente fisico, come dimostrato dalla decina di reti – alcune molto pesanti – che riesce a proporre regolarmente ormai da qualche campionato.
9. JOËL VERMIN
Secondo miglior marcatore del Losanna della scorsa stagione, dietro al solo topscorer Dustin Jeffrey, l’attaccante di origini olandesi dal suo ritorno dal Nord America ha confermato la sua grande crescita, mostrandosi come uno degli attaccanti più tecnici della squadra allenata da Ville Peltonen.
Dotato di grande capacità come portatore del disco, velocità e agilità negli spazi stretti, Vermin ha avuto la sua miglior stagione su suolo svizzero nella scorsa annata, andando a segno per ben 20 volte, uno dei soli otto giocatori della lega in grado di raggiungere tale cifra.
Altissima per contro la sua percentuale al tiro, con il 20,41%, seconda in campionato solo al compagno Jeffrey tra i marcatori principali, e risulta appena fuori dai primi dieci del torneo per tiri effettuati dallo slot.
Interessante per contro notare anche come Vermin si distingua per i tiri bloccati, con una media ben superiore rispetto ai migliori giocatori nel suo ruolo (0,84 a partita, contro una media di 0,4 circa nella top 10 dei marcatori) tanto per mostrare quanto il losannese sia un giocatore duttile e disposto al lavoro a tutta pista, una delle prerogative dei buoni risultati dei biancorossi.
8. RETO SURI
L’attaccante zurighese, passato dallo Zugo al Lugano in questa stagione, rappresenta il prototipo di ala veloce e agile che sulle piste e nel gioco svizzeri si esalta particolarmente.
Dotato di velocità naturale sui pattini, Suri è indubbiamente uno dei giocatori rossocrociati con più talento nel campionato di National League, capace di grandi numeri in attacco e giocate spettacolari ma dedito anche a una predisposizione two way che non lo porta lontano dal lavoro difensivo e di back check, sfruttando anche in questo caso le sue capacità sui pattini.
Negli anni Suri ha mostrato una grande regolarità di rendimento “bucando” praticamente una sola stagione da quando si è imposto nel massimo campionato svizzero, risultando la scorsa annata il secondo miglior marcatore dello Zugo, sia per punti che per numero di reti, superato dal solo Lino Martschini.
Oltre a ciò il nuovo numero 9 del Lugano è stato il settimo giocatore della lega per numero di tiri in porta, il terzo degli svizzeri dopo Gregory Hofmann e Damien Brunner, con una riuscita del 12%, rientrando anche nella Top-10 degli scorer con 18 reti.
Di rilievo anche notare che Suri è stato tra i migliori del campionato per game winning gol, segnando cinque reti decisive, una sola in meno di Hofmann e due meno di Arcobello, mentre per le reti in shorthand è stato il primo della classe con tre segnature, a pari merito con i biancoblù D’Agostini e Kubalik e il sangallese Knelsen.
7. DOMINIC ZWERGER
La prima stagione la si può considerare una sorpresa, ma se nella seguente i risultati sono gli stessi – anzi, anche migliori – allora è la solida conferma delle grandi qualità che l’Ambrì Piotta è andato a scovare nel giovane austriaco.
Al suo primo anno tra i professionisti si è trovato all’11esimo posto della classifica marcatori, con il premio di “giovane dell’anno” a fine stagione, in quella seguente è entrato nella Top-10, dietro ai soli Gregory Hofmann e Lino Martschini tra i giocatori hockeisticamente svizzeri.
Ad impressionare è la personalità che l’austriaco mostra sul ghiaccio quando c’è da trovare la giocata offensiva, spesso e volentieri ad effetto, che sia il tiro in porta o un improvviso assist a un compagno da qualunque posizione, ma anche nel lavoro sporco tanto caro a Cereda, Zwerger sa dare soddisfazione al suo coach, che lo ha instradato a diventare un giocatore sempre più completo e bilanciato nonostante la vocazione inizialmente prettamente offensiva.
Con il passare delle stagioni è una crescita costante quella del 23enne, un talento che dalle parti della Valascia, prima di un certo Inti Pestoni – parlando di giocatori da considerare svizzeri sul ghiaccio – non si vedeva da tempi immemori.
6. SIMON MOSER
Per qualità, quantità e regolarità nel distribuire il suo prezioso lavoro, Simon Moser ha pochissimi eguali in campionato. Forte fisicamente, capace di contribuire sia sul piano offensivo che quello difensivo, riesce a fare in modo che i suoi compagni rendano al meglio in qualunque situazione di gioco.
Prezioso in qualunque contesto, lo abbiamo visto anche in Nazionale ricoprire ruoli di massima importanza e vien facile pensare che parte del merito nei successi del Berna risieda proprio nelle qualità di Moser.
Anche sul piano prettamente numerico la carta parla molto chiaro, difatti nell’ultima stagione ha messo a segno 23 reti con una percentuale al tiro del 16,67%, statistica in linea con i migliori scorer del campionato, e inoltre risulta l’attaccante del Berna con più tiri bloccati, tanto per far capire che passa dal segnare reti in grande numero al sacrificarsi sui tiri avversari con assoluta naturalezza.
Non è il giocatore che vedremo fare numeri da applausi sul ghiaccio ad ogni cambio, ma è uno dei giocatori svizzeri più completi del campionato, capace di fare tutto in ogni momento della partita, tanto prezioso da diventare irrinunciabile per Kari Jalonen.
5. ERIK THORELL
Sul fronte offensivo lo Zugo avrà a disposizione un vero e proprio arsenale, e l’aggiunta dell’attaccante svedese metterà a disposizione di Dan Tangnes (che già lo aveva allenato al Rögle) uno dei giocatori potenzialmente più interessanti della lega.
Thorell si presenta infatti come uno dei migliori marcatori della Liiga finlandese sull’arco degli ultimi tre anni, con 157 punti piazzati in 195 partite in un momento della sua carriera che ha rappresentato per lui una vera esplosione.
Giocatore estremamente veloce sui pattini e capace di essere letale in transizione, sulla carta Thorell è un ingranaggio che si incastra alla perfezione nel sistema di gioco voluto da Tangnes. Ci sono insomma le premesse per vedere Thorell diventare presto uno dei beniamini della Bossard Arena.
4. TONI RAJALA
Con 27 gol è stato il giocatore che più da vicino ha insidiato il primato dell’ex bianconero Gregory Hofmann, che di reti ne aveva firmate ben 30. Miglior attaccante del Bienne con ampio margine, il finlandese è reduce anche lui dal successo Mondiale di Bratislava, e dal suo arrivo in Svizzera non ha fatto che migliorare.
Quella lasciata alle spalle è stata per lui l’annata di maggior successo in carriera – massimo numero di punti e prima partecipazione ad un Mondiale – e all’età di 28 anni il Bienne si è assicurato per altri tre anni i servigi di un giocatore che sta raggiungendo il suo massimo potenziale.
3. VIKTOR STALBERG
Di ritorno in Svizzera dopo una parentesi in KHL non particolarmente esaltante, Stalberg è un giocatore che durante il suo periodo a Zugo ha dimostrato di poter dominare la lega, e se a Friborgo riusciranno ad alimentare nel modo giusto le sue emozioni il suo posizionamento in questa classifica potrebbe essere ancora più alto.
Sull’arco delle 61 partite sin qui giocate in Svizzera ha mantenuto una media superiore ad un punto a partita, mostrando elementi nel suo gioco appartenenti ad un repertorio fuori categoria, ma intercalando il tutto con uscite in cui non è sempre apparso al massimo a livello di motivazione.
Stalberg è un giocatore consapevole di poter essere tra i più forti della NLA, e questo a volte lo porta a non essere al 100% diretto e concreto, ma ha la capacità di trovare la giocata decisiva in qualsiasi momento. Attaccante completo e gran pattinatore, lo svedese unisce una marcata presenza fisica ad una tecnica sopra la media.
2. HARRI PESONEN
Tornerà a Langnau con la medaglia d’oro mondiale al collo, che ha aiutato la Finlandia a conquistare con un bottino di quattro gol e tre assist nell’arco del torneo slovacco.
Per Pesonen quello è stato il finale perfetto di una grande stagione, che lo ha visto guidare i Tigers con un bilancio di 21 reti ed una dinamicità sul ghiaccio che è stata una garanzia.
Al servizio della squadra di Ehlers si è reso protagonista di una delle migliori annate in carriera, e all’età di 31 anni e senza alcun grande infortunio recentemente alle spalle ci si aspetta un’altra annata ai vertici del suo potenziale.
Nell’ultimo campionato solamente Kubalik ha tirato più di lui, ma rispetto al biancoblù è andato molto più spesso alla conclusione da posizione ravvicinata, rendendolo imprevedibile soprattutto dallo slot. È stato il giocatore in assoluto più impiegato da Ehlers, un leader dentro e fuori dal ghiaccio.
1. GREGORY HOFMANN
È semplicemente l’ala svizzera più dominante dell’intero campionato, e lo ha dimostrato con una passata stagione in cui ha letteralmente preso per mano il Lugano.
Nessuno ha segnato più di lui nell’ultima regular season, con un totale di 30 gol che hanno rappresentato il record per un giocatore svizzero dai tempi di Michel Riesen, che firmò 37 reti nel 2006/07 con la maglia del Davos.
Reduce dalla sua miglior stagione in carriera – oltre un punto a partita – sarà una delle tante irresistibili bocche di fuoco dello Zugo, dove porterà il suo mix micidiale di pattinaggio, forza fisica e capacità di andare al tiro con pericolosità da qualsiasi posizione.
Con sei game winning goal è stato tra i più decisivi del passato torneo (superato solamente da Arcobello a quota sette), e le sue reti segnate a parità numerica (24) hanno staccato di cinque centri o più l’agguerrita concorrenza. Ha tirato con grande frequenza ed ha visto le sue iniziative supportate da un’alta percentuale del 17.05%, elementi che lo hanno reso un pericolo costante e letale per tutte le difese avversarie.
MENZIONI SPECIALI
Linus Klasen (Lugano): Si spera sempre che la nuova stagione sia quella della ripartenza per lo svedese, ma nelle ultime annate, tra infortuni, stili di gioco diversi e vicissitudini varie, Klasen non è più riuscito a ritornare quello dei primi anni a Lugano. Tecnicamente non lo si può discutere, possiede mani tra le più nobili del campionato e in quanto a fantasia non è secondo a nessuno. Se il nuovo corso di Sami Kapanen saprà sfruttare le sue qualità allora potrà tornare a fare magie ed esaltare il pubblico, perché quando era impiegato per ciò che rappresenta come giocatore ha sempre dimostrato di essere uno dei top in assoluto.
Robert Sabolic (Ambrì Piotta): Quando è stato annunciato dall’Ambrì Piotta il suo nome probabilmente ha detto poco alla maggioranza degli addetti al lavoro. Eppure i numeri, non esorbitanti ma promettenti, parlano a suo favore, difatti in KHL si è distinto come un buon scorer e sul piano internazionale si è costruito una buona esperienza grazie alla Nazionale slovena. Ciò che più conta è che Sabolic porta con sé le caratteristiche esatte per il ruolo ricercato da Luca Cereda e Paolo Duca, quel giocatore di ruolo che può offrire un buon contributo in termini di punti e di resa in power play e dotato di grinta ed etica del lavoro. Guai a paragonarlo al suo predecessore, l’insostituibile Kubalik, ma forse questo potrà essere solo un bene per un giocatore che vuole stupire sulle piste svizzere.
Denis Hollenstein (ZSC Lions): La sua prima stagione con la maglia degli ZSC Lions non è stata delle più soddisfacenti della sua carriera, ma le qualità del figlio d’arte non sono in discussione. Caratterialmente non è forse tra i giocatori più “decisi” della National League, ma se supportato a dovere sa trarre il meglio dalle sue caratteristiche di ala veloce, tecnica e dalla grande visione di gioco, oltre che da eccellente scorer. L’arrivo di Rikard Grönborg sulla panchina dei Lions deve rivitalizzare un po’ tutti, Hollenstein dovrà approfittarne per tornare quello di un tempo in campionato e per riguadagnare anche un posto di rilievo nella Nazionale di Patrick Fischer.