BIASCA – Sul ghiaccio della Raiffeisen BiascArena è ufficialmente iniziata la preparazione della truppa di Luca Cereda. A spiccare tra i diversi volti nuovi è stato il ceco Dominik Hrachovina, nuovo estremo difensore biancoblù chiamato a spalleggiare Daniel Manzato e a sopperire all’assenza di Benjamin Conz, almeno sino alla pausa di novembre.
“Ero già sceso sul ghiaccio nei giorni scorsi con alcuni ragazzi dei Rockets, ma quello di lunedì è stato il mio primo vero allenamento in pista con il gruppo al completo”, ci racconta il numero 49 biancoblù. “L’impatto non è stato dei più semplici, ho ricevuto molti tiri senza avere nemmeno il tempo di riflettere. I camp non sono mai facili, ci vuole sempre un po’ di tempo per ritrovare le migliori sensazioni, specie se si è stati lontani dal ghiaccio per tutta l’estate. I ragazzi mi hanno aiutato ad ambientarmi molto in fretta, mi trovo bene e percepisco già una certa affinità con parecchi di loro. Tempo due settimane e mi sentirò a casa al 100%”.
Hai firmato solamente fino alla pausa di novembre. Cosa ti ha spinto ad accettare queste condizioni?
“Fino a qualche mese fa ero sotto contratto con il Barys Astana. Nel corso della stagione sono stato frenato da alcuni problemi fisici e mi sono visto chiudere la porta in faccia dal club. Ho preso parte alle prime settimane di camp ma ho capito sin da subito che per me non ci sarebbe stato spazio. Con il mio agente abbiamo iniziato a guardarci attorno fino a quando non si è presentata questa opportunità. Nonostante io abbia firmato solamente per tre mesi, reputo questa sfida come uno step importante di crescita per la mia carriera. La National League è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, il livello è buono e io ho intenzione di impormi. L’obiettivo, ovviamente, è di convincere l’Ambrì Piotta a tenermi sino a fine stagione, ma questo dipenderà quasi esclusivamente da me. Dico quasi perché il recupero di Conz sarà determinante in tutto questo, ma nel frattempo avrò davvero l’occasione di dimostrare il mio valore”.
Nel caso in cui le cose andassero bene c’è un’opzione per prolungare con l’Ambrì sin dopo la Coppa Spengler, ed in generale hai tante motivazioni per fare bene e dare tutto per rilanciarti…
“Certamente. Al momento il focus è al 100% su quest’esperienza in Leventina. Come detto non si può mai sapere che cosa ti riserva il futuro, pertanto voglio dare tutto me stesso alla squadra. Voglio fare bene, voglio impormi e voglio restare qui il più a lungo possibile. Sono profondamente riconoscente a Paolo Duca e a tutto lo staff tecnico per quest’occasione. Ho tanta voglia di cominciare”.
Farai coppia con Manzato e Östlund, entrambi con licenza svizzera. Come pensi sarà gestita questa situazione dallo staff tecnico?
“A dire il vero non ne abbiamo ancora parlato. Mancano ancora alcune settimane prima di iniziare a fare sul serio, per cui non ci penso. Ciò che sto apprezzando particolarmente è l’apertura al dialogo. Paolo Duca, Luca Cereda e in generale lo staff sono tutti molto aperti e disponibili. Non ho timore a confrontarmi con loro e questo è un aspetto davvero prezioso per un club professionistico. Ne discuteremo assieme e troveremo la migliore soluzione possibile per la squadra”.
La passata stagione hai subìto un grave infortunio che ti ha costretto a tre operazioni. Poi che cosa è successo con il Barys Astana?
“In Russia le cose cambiano molto rapidamente. Durante la stagione le cose hanno finalmente cominciato a girare per il verso giusto e io mi sentivo bene. Terminato il campionato tutto sembrava sistemato ed ero pronto ad affrontare il camp. Poi, all’improvviso, mi hanno chiamato per comunicarmi che il contratto era stato rescisso. Sono rimasto senza parole, specie per le tempistiche. Ero finalmente riuscito a lasciarmi l’infortunio alle spalle ed ecco la doccia fredda. È successo, me ne sono fatto una ragione e mi sono buttato su una nuova sfida. È bello essere qui, dico sul serio. È quello che mi serviva”.