BIASCA – Arrivato in biancoblù un anno fa, l’inizio di avventura in Svizzera era stato promettente ma anche macchinoso per l’austriaco Fabio Hofer, che aveva vissuto un periodo di adattamento a livello di ritmo ed aveva dovuto attendere sino a fine ottobre per trovare il suo primo gol – preseason compreso – con l’Ambrì Piotta.
La sua annata era però andata in chiaro crescendo, risultando tra i migliori leventinesi nei playoff e non sfigurando nemmeno ai Mondiali, terminati però con la sua Austria relegata al termine di quella rocambolesca sfida con l’Italia.
“Praticamente quella contro l’Olten era la mia prima partita, visto che nell’amichevole con i Rockets avevo potuto giocare solamente un periodo, dunque iniziamente ho dovuto ritrovare le giuste sensazioni”, ci ha spiegato Hofer. “Le cose sono però andate sempre meglio con il passare dei minuti e complessivamente credo che abbiamo fornito una buona prova come squadra”.
Quello di sabato sera si è rivelato essere un buon test contro un avversario che vi ha messo alla prova…
“Decisamente, l’Olten ha giocato davvero una buona partita. Inizialmente è stato difficile, sono scesi in pista pattinando tantissimo e ci abbiamo messo un po’ prima di entrare nel ritmo. È stato importante lottare e trovare il nostro gioco man mano che la partita è andata avanti, e alla fine le cose sono andate bene e siamo felici soprattutto del terzo tempo”.
Hai giocato in linea con D’Agostini, fidato compagno già nel passato campionato…
“Esatto, ci conosciamo decisamente bene e nella passata stagione assieme ci siamo tolti delle soddisfazioni. È positivo iniziare il preseason nuovamente nella stessa linea, abbiamo già una base comune e possiamo lavorare per migliorare ulteriormente la nostra intesa sul ghiaccio”.
Lo scorso anno avevi dovuto attendere addirittura fine ottobre per trovare il primo gol. Stavolta le cose sono andate diversamente, sabato hai firmato subito una doppietta…
“Sì, e ne sono molto felice. La passata stagione avevo dovuto passare praticamente i miei primi tre mesi ad Ambrì alla ricerca di un gol, mentre ora ne ho subito trovati un paio e questo è davvero importante per me. È bello poter avere delle sensazioni positive già da ora e spero che le cose continuino a girare anche nelle prossime partite. Vedremo cosa succederà nelle successive uscite, ma non c’è nulla di meglio di vincere ed essere riusciti a contribuire”.
Questa sarà la tua seconda stagione in Svizzera, dunque sai cosa aspettarti… Su cosa vuoi lavorare per migliorare ancora?
“L’aspetto principale per me credo sia sviluppare la tendenza di andare maggiormente al tiro, specialmente dallo slot. Anche contro l’Olten ho avuto diverse possibilità che non ho sfruttato al meglio, ad esempio ostinandomi ad usare il backhand quando un tiro in forehand sarebbe stato molto più veloce ed efficace. Questi sono cambiamenti che devono avvenire nella mia testa, ma ora so che in NLA non si ha molto tempo per pensare e quando si ha la possibilità di tirare in porta la si deve sfruttare senza esitare. Questo sarà uno degli elementi più importanti per me su cui lavorare”.
L’ultima partita che avevi giocato la passata stagione è stata in quella serata da incubo contro l’Italia al Mondiale, in cui siete stati retrocessi…
“Abbiamo giocato davvero in maniera pessima quella partita. Sapevamo che per noi sarebbe stato un match importantissimo, ma abbiamo perso e non è stato divertente per nessuno. Questo è lo sport. Ora siamo in Division I e dovremo cercare già dalla prossima stagione di tornare nella massima categoria, ma sappiamo che per l’Austria non sarà un compito facile… Siamo una piccola nazione che non produce tantissimi giocatori e questo credo rappresenti un problema”.