ZURIGO – Quaranta minuti di sofferenza, passati ad inseguire il disco e gli avversari, sul 4-1 il Lugano sembrava prossimo all’imbarcata, ma una rimonta incompiuta in pochi minuti poteva cambiare le carte in tavola.
Un peccato, perché in quei frangenti il Lugano ha dimostrato di potersela giocare con gli ZSC Lions, ma un approccio alla partita troppo passivo ha compromesso la situazione, e Gara 1 è andata con merito ai padroni di casa.
Steve Hirschi è sempre realista e razionale nell’analizzare la situazione, e si rende perfettamente conto che il Lugano non può permettersi di entrare in partita con quell’attitudine: “Nei primi due tempi non abbiamo proprio giocato, eravamo passivi, guardavamo i Lions fare la partita e di conseguenza abbiamo arretrato troppo in difesa subendo il loro gioco. Tra difensori eravamo troppo distanti uno dall’altro e non potevamo cercare più opzioni per il primo passaggio, così facendo lo ZSC poteva facilmente chiudere la via al disco con il suo forecheck”.
Rispetto all’ultima partita contro i Lions avete subito molto il loro gioco, è stato un approccio alla partita che ultimamente si credeva di aver eliminato…
“I Lions operano un forecheck molto alto e riescono sempre a salire con velocità in attacco, sapevamo che non dovevamo attenderli nel terzo ma purtroppo è proprio ciò che abbiamo fatto, non pattinando abbastanza abbiamo lasciato a loro ancora più libertà nel gioco, questo non possiamo perettercelo”.
Nell’ultimo periodo, nonostante la rimonta incompiuta, li avete messi in difficoltà con il gioco fisico; è quella la chiave per sperare di avere la meglio nella serie?
“Sono battibili, ma solo se affrontati come abbiamo fatto nel terzo tempo. Sappiamo che ai loro difensori non piace subire il gioco fisico nel loro terzo di difesa e quando abbiamo messo più pressione hanno sbagliato anche loro, come in occasione dei gol di Vauclair e Lapierre. Tutte le squadre fanno errori, è una cosa logica, si forzano gli errori togliendo il tempo di pensare e nel contempo possiamo creare di più”.
Ci sono stati molti errori in uscita dal terzo e di primo passaggio… Forse qualcuno sentiva troppo la tensione dell’esordio in una pista difficile come l’Hallenstadion?
“La tensione c’è, è normale all’inizio dei playoff, ma non possiamo permetterci di farci sorprendere dal nostro stesso nervosismo. Ci sono stati diversi errori banali ed evitabili, ma col passare dei minuti siamo entrati tutti in partita, anche se occorreva farlo dall’inizio”.
Gara 1 è archiviata, ma occorre ricordarsi di come si è sviluppata, per non ricadere negli stessi errori vedremo un Lugano diverso alla Resega?
“Dobbiamo avere prima di tutto fiducia in noi stessi, sabato abbiamo pensato troppo all’avversario, invece bisogna concentrarsi sulle nostre qualità, giocando in maniera semplice e come nelle ultime partite di regular season. Siamo una squadra migliore di quella vista nei primi due tempi, lo abbiamo dimostrato, ma ora è il momento di farlo vedere subito, perché poi non c’è tempo di rimediare”.