DAVOS – Sono passati 24 anni da quel 30 dicembre 1991, quando il Lugano riuscì a battere il CSKA Mosca ai rigori e qualificarsi per la finale di Coppa Spengler, dove fu poi battuto dagli stessi russi per 5-2.
In questa 89esima edizione, i bianconeri di Steve Hirschi se la vedranno nell’atto finale con il Team Canada, per una sfida del tutto inedita. Ne abbiamo parlato proprio con il capitano del Lugano, per sapere quali fossero le sue impressioni sul torneo grigionese e sulla sfida contro Alexandre Giroux e compagni.
Steve Hirschi, il Lugano è in finale di Coppa Spengler, dopo aver vinto una partita un po’ atipica secondo quello che si vede di solito in questo torneo. Questo anche per l’ottima disciplina difensiva che avete messo in pista?
“Sì, mercoledì sera in difesa abbiamo giocato benissimo, sorretti da un grande Merzlikins, che ci dà calma e fiducia, fattori necessari per vincere. Posso solo fare i complimenti alla squadra, ognuno ha fatto il suo lavoro. Giovedì ci attende una partita difficile e molto fisica, conosciamo lo stile di gioco dei canadesi, ma siamo felicissimi di poterla disputare e cercare di vincerla.”
Arrivare in finale e cercare di portarla a casa può far ritrovare quel feeling con la vittoria fondamentale per la mentalità della squadra…
“Per noi sarebbe molto importante vincere il trofeo, ci ridarebbe fiducia in vista del futuro e dei playoff, dandoci la certezza che siamo in grado di vincere le finali. Giovedì per noi sarà come una settima partita di playoff, ma siamo carichi e vogliosi di vincere questa sfida”.
State giocando un gran numero di partite tra campionato e Spengler, e tra pochi giorni ci sarà già una doppia sfida nel derby. Come riuscite a gestire le forze fisiche e mentali in questi momenti così intensi e impegnativi?
“Finora è andata bene, anche perché tra le partite avevamo almeno un giorno di riposo e potevamo recuperare le forze. Tra mercoledì e giovedi sarà un po’ come il derby con l’Ambrì Piotta, sarà importante recuperare bene, anche con l’alimentazione, ma siamo al 100%. Non è facile, ma siamo professionisti, allenati per queste situazioni e saremo in grado di gestire la situazione”.
Ci sono tante partite in pochi giorni, ma la Spengler è anche una maniera per staccare dalla routine del campionato. Come vivete questo ambiente al di fuori delle partite?
“È un bellissimo ambiente e non c’è la possibilità di viverlo ogni anno. Dobbiamo ringraziare l’Hockey Club Lugano che ci dà la possibilità di passare questi momenti anche di divertimento. Sono attimi importanti anche per il futuro, perché tra di noi c’è veramente un bellissimo ambiente, sia nello spogliatoio che in albergo”.