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Ambrì Piotta

Heim: “Non c’era motivo di aspettare, credo molto nel lavoro di Duca e Cereda”

L’attaccante ha prolungato anticipatamente il suo contratto: “Sono molto felice ad Ambrì, ogni aspetto in questo club è giusto per me, posso ancora crescere. Il mio gioco? L’atmosfera della Spengler potrà essermi d’aiuto”

DAVOS – È arrivata una sconfitta all’overtime per l’Ambrì Piotta nel debutto alla Coppa Spengler, ma questo non ha scalfito l’ottimo umore della squadra biancoblù, consapevole di aver comunque dato battaglia ad un avversario molto forte.

“Abbiamo perso la prima partita, ma guardiamo già alla seconda di mercoledì pomeriggio. Contro il Pardubice abbiamo iniziato bene, i primi 20 minuti erano stati abbastanza solidi, ma poi loro sono entrati in partita ed hanno dimostrato di meritare più di noi la vittoria”, ha commentato l’attaccante André Heim. “Ma siamo solo all’inizio del torneo, sono sicuro che già contro il KalPa sapremo fare meglio, ed inoltre alla Coppa Spengler l’unica cosa che conta è riuscire a vincere l’ultima partita che si gioca”.

Hai scelto di rinnovare anticipatamente il tuo contratto, come sei arrivato a questa decisione?
“Beh, perché no? (ride, ndr). Semplicemente sono molto felice ad Ambrì, ogni aspetto in questo club è giusto per me, posso ancora crescere ed inoltre credo molto nel lavoro che stanno portando avanti Paolo Duca e Luca Cereda. Non c’erano insomma motivi per attendere, dunque ho preso subito la decisione di prolungare il mio contratto”.

Dal tuo ritorno dagli Stati Uniti hai incontrato alcune difficoltà, la Coppa Spengler potrà farti bene…
“Esatto, sicuramente può farmi bene. Personalmente sono il primo a non essere contento delle mie performance sin qui, anche se ultimamente le cose stanno andando meglio e sento che il mio gioco sta tornando. La speranza è che questa firma mi dia un’ulteriore spinta. In squadra abbiamo degli ottimi leader, ed è un bel segnale che anche ragazzi come Zwerger e Pezzullo abbiano deciso di rinnovare i loro accordi”.

Cereda ci aveva spiegato che in alcuni momenti la tua grande voglia di fare bene è stata controproducente…
“È così. Mi sono messo tanta pressione, voglio sempre essere uno dei migliori giocatori in pista e guidare la squadra nella giusta direzione, ma devo anche essere consapevole che in alcune circostanze bisogna avere pazienza. Giocare alla Coppa Spengler può essere in questo senso un aiuto, l’atmosfera è diversa rispetto al campionato e si può scendere in pista con meno pensieri”.

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