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Ambrì Piotta

Heed: “Prevale la frustrazione, ma abbiamo dimostrato di avere le nostre chance”

Il difensore dopo aver incassato l’amara rimonta: “Non dobbiamo abbatterci, sabato ci aspetta una sorta di Gara 7 di playoff. Dopo due tempi abbiamo tolto il piede dal gas, questo ci è costato il match”

AMBRÌ – È un pareggio dal sapore amaro per l’Ambrì Piotta, quello maturato al termine di Gara 1 dei play-in contro il Lugano. Nonostante una prova a lunghi tratti generosa, i leventinesi non sono infatti riusciti a gestire un parziale che dopo 25 minuti di gioco li vedeva avanti per 4-0.

Tim Heed, autore del 2-0, non nasconde la delusione: “È stata una partita strana che abbiamo saputo gestire solamente per quaranta minuti. Poi qualcosa si è inceppato e abbiamo permesso al Lugano di rientrare in gara. Hanno preso coraggio dalle loro reti e hanno spostato il momentum dalla loro, e da quel momento non siamo più stati in grado di reagire”.

Questo pareggio, per come è maturato, ha più la sensazione di una sconfitta. È così?
“Questo non era chiaramente l’esito che volevamo, specialmente dopo essere riusciti a portarci sul 4-0. Le sensazioni che prevalgono sono di frustrazione, ma non dobbiamo abbatterci perché tutto verrà deciso sabato in quella che sarà, in fin dei conti, una Gara 7 di playoff. Abbiamo le nostre chance e lo abbiamo dimostrato”.

Nei primi due tempi avete creato gioco riuscendo soprattutto a sfruttare le vostre occasioni. Poi nel terzo periodo avete perso mordente nella manovra. L’intento era di gestire il vantaggio?
“La differenza è che nei primi quaranta minuti abbiamo giocato come dobbiamo giocare sempre, ovvero con grande aggressività sul portatore del disco. Siamo stati bravi a togliere tempo e spazio al nostro avversario e questo ha pagato. Poi, negli ultimi venti minuti, abbiamo smesso di spingere e questo ci è costato la partita. Hanno alcuni giocatori che sanno sfruttare molto bene gli spazi e se non eserciti pressione a sufficienza sono bravi ad approfittarne. È ciò che è successo nel momento in cui il nostro gioco è venuto un po’ meno. La chiave, in vista di Gara 2, sarà di riuscire a portare in pista per sessanta minuti ciò che abbiamo mostrato nei primi due periodi”.

Tra gli elementi positivi di Gara 1 c’è l’efficacia realizzativa che avete mostrato contro un Koskinen apparso più volte in difficoltà. Due aspetti su cui fare leva in vista del match di sabato…
“Sono d’accordo sull’aspetto realizzativo ma dobbiamo anche considerare che abbiamo incassato altrettante segnature, e questo è un aspetto al quale occorrerà subito porre rimedio perché, specialmente in una serie di post season, la tenuta difensiva è fondamentale. Dovremo essere molto più lucidi e solidi dietro. Solo in questo modo avremo le nostre chance. Per quanto concerne Koskinen beh, ha commesso alcuni errori e ha dimostrato di non essere probabilmente al top della forma. A noi di approfittarne sabato”.

Sei stato tra i giocatori più schierati con un TOI di oltre 25 minuti. Quando si gioca così tanto c’è il rischio che possa venire meno un po’ di lucidità, soprattutto negli istanti finali (e decisivi) di gara?
“Difficile da dire, anche perché gli ultimi minuti sono quelli in cui le emozioni sono al loro picco e proprio per questo la stanchezza passa in secondo piano. Semplicemente non ci pensi perché sei totalmente concentrato su ciò che devi fare sul ghiaccio per impedire all’avversario di segnare e, allo stesso tempo, trovare le soluzioni per segnare la rete decisiva. Forse c’è il rischio di essere un po’ meno lucidi rispetto ai primi cambi, ma in quei frangenti il giocatore deve essere bravo a sfruttare la propria esperienza. Per farlo devi mantenere alta la concentrazione anche se il fisico non sempre è in grado di rispondere agli stimoli”.

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