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Interviste

Hausheer: “Compattezza e tanta volontà, cerco di sfruttare al meglio le mie chance”

Il giovane difensore dopo il successo di Langnau: “Giocare con Alatalo ti semplifica le cose. Mi ha aiutato moltissimo in quella che era per me in sostanza la prima partita di campionato con tanto minutaggio”

(HC Lugano)

LANGNAU – Sabato sera il Lugano ha invito in scioltezza a Langnau, e tra le gradevoli sorprese si può sicuramente annoverare la prova del giovane Leandro Hausheer, decisamente soddisfatto dopo la sonora vittoria.

“È il risultato del lavoro di squadra, siamo stati compatti, c’è stata tanta volontà, credo siano questi gli ingredienti che ci hanno permesso di ottenere un risultato di queste proporzioni”.

Ottima inoltre la continuità mostrata, nemmeno dopo il 5-0 avete mollato…
“Non abbiamo avuto un buon inizio e dopo i primi 20 minuti ci siamo detti che dovevamo fare di più, altrimenti non sarebbe finita bene. Siamo poi riusciti a mantenere il ritmo e fornire una buona prova nei restanti 40″.

Anche a livello personale hai sfoderato un’ottima prova al fianco di Alatalo, hai mostrato tanta sicurezza e padronanza. Come ti sei sentito?
“Giocare con Santeri ti aiuta e ti semplifica le cose. È un ottimo giocatore ed è molto esperto, mi ha aiutato moltissimo in quella che era per me in sostanza la prima partita di campionato con tanto minutaggio”.

Come giudichi i tuoi primi mesi a Lugano. Sei dove ti aspettavi?
“Sono un giovane giocatore, arrivato qui per svilupparsi al fine di migliorare, già solo in allenamento posso progredire e imparare tanto dai compagni di squadra. Cerco di sfruttare le chance che ricevo e fare il meglio possibile”.

C’è in particolare qualche compagno che ti ha preso sotto la sua ala?
“Fuori dal ghiaccio passo molto tempo con gli svizzero tedeschi, ci capiamo bene, è pure una questione di lingua. Sul ghiaccio invece non c’è distinzione, tutti mi aiutano e rispondono alle mie domande. C’è molta solidarietà all’interno del gruppo, tutti sono a disposizione di tutti e questo è l’aspetto più importante in un team”.

Qual è l’aspetto dove devi progredire maggiormente?
“Direi il gioco senza disco nella zona difensiva, è anche l’aspetto che cambia di più quando ti ritrovi nel professionismo, tutto è più veloce e duro, devi avere una grande visione”.

Hai più rapporti con Gianinazzi o con Cantoni?
“Con Krister, dato che lui si occupa principalmente della difesa, ma tutti sono qui per te, anche Giana è sempre pronto ad aiutarmi e darmi consigli”.

Prima parlavi della lingua… Come va con l’italiano?
“Prendo lezioni una volta alla settimana in un piccolo gruppo, sto migliorando, ma è difficile”.

L’ultima domanda è stupida: ti chiami Leandro, un nome non così comune, e indossi la maglia con il numero 41… Come Profico. È un caso?
“(Ride ndr). No è un caso, ho questo numero da diverso tempo, mi sono accorto quando l’ho affrontato per la prima volta di questa similitudine”.

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