AMBRÌ – È sicuramente tra gli acquisti più intriganti fatti dall’Ambrì Piotta in vista della prossima stagione, e se le cose andranno per il verso giusto Cedric Hächler potrebbe rivelarsi una pedina importante nello scacchiere di Luca Cereda.
Il 26enne andrà a collocarsi in una difesa che ad oggi – in attesa di un innesto straniero – conta soli altri due elementi right, ma queste sono considerazioni che possono attendere e che lasciano per ora spazio al sudore della preparazione estiva.
“Il periodo in cui siamo stati costretti ad allenarci da soli non è stato dei più semplici, mi è mancato molto il confronto con i miei nuovi compagni di squadra”, ci ha spiegato il 26enne. “Ora finalmente possiamo ritrovarci tutti assieme, siamo in buona salute ed è dunque bello poter finalmente avere dei contatti… In squadra ho trovato davvero una bella atmosfera!”.
Cedric Hächler, entri negli anni più importanti della tua carriera, cosa ti ha convinto che l’Ambrì rappresentasse la scelta giusta?
“L’elemento che mi ha colpito maggiormente è l’atteggiamento in cui l’Ambrì scende sul ghiaccio. Personalmente credo di poter applicare bene il sistema di Luca Cereda, ed inoltre il fatto che l’intero progetto si basi su un concetto di famiglia che caratterizza l’intero gruppo si adatta alle mie caratteristiche come persona. Questi sono elementi fondamentali, per questo un trasferimento in Leventina mi è sembrata la scelta migliore”.
Pensando al tuo ruolo, che obiettivi ti poni?
“Il mio focus principale sarà quello di contribuire in maniera solita in zona difensiva, anche se spero di poter dare gli impulsi anche in fase offensiva quando se ne presenterà l’occasione. Onestamente oggi mi considero però più un giocatore difensivo, dunque come prima cosa voglio imporre il mio stile in quella zona della pista”.
In passato hai però mostrato il potenziale per avere anche dei buoni spunti offensivi…
“Questo è vero. Mi sto avvicinando a quello che dovrebbe essere il picco della mia carriera, dunque sto ancora migliorando e indubbiamente posso puntare ad aggiungere degli elementi al mio gioco. Ritrovare un po’ quegli spunti offensivi che non ho evidenziato negli ultimi anni è tra gli obiettivi, ma non lo considero tra i principali”.
Ti ritrovi in una difesa molto giovane, in cui sei il terzo elemento con più esperienza…
“Mi piace molto trovarmi in questo ruolo e poter aiutare i miei compagni più giovani, specialmente quelli con cui condivido un reparto. Ho vissuto diverse esperienze con varie squadre, vivendo anni positivi ed altri con maggiori difficoltà, dunque posso dare il mio contributo mettendo sul tavolo uno spettro piuttosto ampio di situazioni affrontate nelle stagioni passate”.
Che impressione hai avuto sinora della filosofia di Cereda?
“È un sistema di lavoro in cui non bisogna mai mollare ed è imperativo credere sempre in se stessi. Mi piace inoltre molto il concetto di famiglia che si vuole instaurare, non si deve lavorare a livello individuale ma per tutta la squadra, e Cereda cerca di portarci a dare quel qualcosa in più quando si crede di aver finito la benzina… E questo può fare la differenza!”.
Con l’Ambrì potrai inoltre tornare alla Spengler, che avevi già vissuto qualche anno fa come rinforzo dello Jokerit…
“La Coppa Spengler è un’esperienza fantastica, si è a Davos con tutta la famiglia e quando ho avuto l’opportunità di partecipare con la squadra di Helsinki è stato molto bello… In quell’occasione però l’ho vissuta con un gruppo di cui ho fatto parte per una decina di giorni, mentre stavolta sarò alla Spengler con la mia vera squadra. Sarà importante condividere l’esperienza, sfruttarla per avere successo e costruire qualcosa di duraturo”.