GINEVRA – Brutto momento per rendere visita al Ginevra, viste alcune premesse: la squadra di McSorley è alla ricerca “disperata” di punti per staccarsi dalla linea, mentre il Lugano, che occupa una posizione decisamente più tranquilla, sta attraversando un periodo di scarsa brillantezza.
Questo anche per via delle assenze di Pettersson e Kostner, che hanno tolto energia, automatismi e equilibrio alla manovra bianconera, il tutto unito al momento di scarsa forma di alcuni elementi chiave. Tutti questi fattori sono usciti con evidenza alle Vernets, dove sinceramente il Ginevra ha pienamente meritato la vittoria, sembrata alquanto logica se vista tenendo conto delle particolarità sopra.
Anche se a dirla tutta, a farsi preferire, almeno nella parte iniziale, è stato il Lugano, sciupone nelle occasioni capitate a Hirschi e soprattutto a Micflikier – che sembra aver perso mira, freddezza e cattiveria tutte in un colpo – ma poi col passare dei minuti la supremazia ginevrina si è fatta sentire, soprattutto a livello fisico, parte in cui il Lugano soffre sempre parecchio contro Bezina e compagni. La rete di Daugavins, che ha scatenato il lancio dei peluches, è stata in fondo meritata ma, di certo non avrebbe compromesso il proseguo del match per i bianconeri.
Ci si sarebbe attesi una reazione nel periodo centrale, da parte degli uomini di Fischer, ma la sveglia ha dovuto darla la rete di Antonietti, che ha preceduto il miglior momento del match per i bianconeri. Per diversi minuti il Lugano ha spinto forte dalle parti di un bravo e fortunato Stephan, mettendo in difficoltà i padroni di casa grazie finalmente ad un gioco più fluido e veloce, l’unica arma che può mettere in difficoltà i ginevrini, ma dopo altre occasioni da rete più o meno clamorose, il solo Vauclair ha saputo mettere il disco in fondo al sacco, permettendo però al Lugano di andare alla seconda pausa sotto di una sola rete.
Se si sperava che poi il Lugano avrebbe cominciato a spingere per cercare il pareggio, ecco, ci si sbagliava, perché a voler di più la vittoria sono stati i padroni di casa che nel giro di 5′ e già al 46′ hanno chiuso la contesa grazie alle reti di Rivera e Antonietti (di nuovo…). I bianconeri probabilmente hanno capito che la risalita sarebbe stata troppo difficile e dispendiosa, e hanno cercato prevalentemente di terminare la contesa senza troppi sforzi in attesa del ritorno in Ticino.
Una sconfitta quasi “logica” visti i momenti opposti delle die squadre. Da una parte un Ginevra in chiara ripresa e affamato come non mai di punti, dall’altra un Lugano che paga un eccessivo rilassamento, alcune assenze e la scarsa vena di alcuni uomini.
Da soffermarsi vi è soprattutto su questi ultimi punti, perché dopo aver raggiunto la seconda posizione, è evidente che il Lugano stia subendo un calo di intensità ed energia, da valutare quanto dipenda da rilassamenti mentali, fisici e dalle assenze di Pettersson e Kostner.
Sicuramente i due attaccanti citati mancano per l’energia e l’intensità che sanno portare a tutta pista, ed è evidente che il primo blocco non sa più incidere da quando l’altoatesino e assente, di certo non un caso. Il fatto che il Lugano torni a subire più di 2-3 reti in una partita è anche un segnale importante, le reti di Daugavins e Antonietti sono cadute anche per concessione di una difesa piuttosto statica.
Poco da dire di più, se non che ci sono poche novità sullo stato di forma dei singoli giocatori, in attesa di un test molto attendibile contro un Berna di nuovo con l’acqua alla gola, e allora niente distrazioni, sperando di riuscire a recuperare un po’ di quell’energia persa per strada negli ultimi giorni.