LUGANO – Dopo alcuni giorni utili per recuperare le energie e preparare al meglio il quarto di finale contro il Friborgo, finalmente ci siamo. Il Lugano di Luca Gianinazzi è pronto per iniziare il suo percorso nei playoff, ed il sorriso del coach bianconero venerdì mattina ha lasciato trasparire un certo entusiasmo.
“È il momento più bello dell’anno! L’ho detto anche ai nostri giocatori, tutti non vediamo l’ora di sabato sera”.
Luca Gianinazzi, nei playoff vi aspetterà probabilmente un gioco diverso rispetto alla regular season. Siete pronti?
“È vero, anche se alla fine si gioca comunque ad hockey e le cose non cambiano poi molto. Quello che abbiamo fatto da agosto ad oggi rappresenta la base, ora cercheremo di vincere questa serie. Lo spirito con cui affrontare la sfida con il Friborgo credo sia questo, l’intensità e la posta in palio ora si alzano. Questo è il momento in cui puoi vincere qualcosa, dunque sicuramente vedremo più fisicità e provocazioni, ma questo è anche il bello dei playoff”.
A differenza del Friborgo avete già avuto un assaggio di post season. Cosa vi portate dal doppio scontro con l’Ambrì Piotta?
“La prima partita contro l’Ambrì ha rappresentato per noi una lezione negativa, visto che nella prima parte dell’incontro non eravamo pronti difensivamente, soprattutto in termini di velocità. Dalla serie ci prendiamo però sicuramente il carattere, e la consapevolezza che nessuna partita è mai finita. Nei playoff conta solo la partita che stai giocando in quel momento, e devi sapere che anche se sei sotto per 4-0 hai sempre la possibilità di recuperare. Nella seconda partita mi era inoltre piaciuta la solidità difensiva, avevamo fatto uno step in più in termini di sacrificio ed ora dovremo mantenerlo”.
Schlegel è vicino al rientro, come gestirai la situazione con Koskinen?
“Koskinen può influenzare le scelte dello staff in un solo modo, ovvero tramite il suo gioco, ed ultimamente lo ha fatto bene. Ovviamente siamo contenti che Schlegel si sta allenando con la squadra e che è di nuovo pronto a giocare. Quando si è nella condizione di poter scegliere, la situazione è sicuramente positiva”.
Quali sono invece le condizioni di Samuel Guerra?
“Si è allenato anche lui con la squadra oggi”.
Vi presentate un po’ nelle vesti di outsider nella serie con il Friborgo, sei d’accordo?
“Sicuramente se guardiamo la stagione del Friborgo, con i punti che hanno ottenuto grazie anche ad una grande costanza, sono ovviamente i favoriti. Ma alla fine quando inizia la prima partita il risultato è sullo 0-0 e a nessuno interessa chi ha i favori dei pronostici. Dobbiamo essere concentrati su noi stessi, sappiamo che dovremo portare le nostre migliori prestazioni per poter vincere, mentre se non giocheremo bene non avremo chance”.
Alla sfida con l’Ambrì eravate arrivati in un momento particolare, mentre ora sembrate più lanciati…
“Le sensazioni sono molto buone. Si vede la concentrazione e la fame che c’è all’interno dello spogliatoio, la percepiamo anche in allenamento. Poi è vero, la regular season era finita con quelle tre sconfitte che forse ci hanno un po’ tirato giù mentalmente, ma vincere i play-in ci ha dato una grande spinta. Ora dovremo essere capaci di mantenere questo livello emozionale”.
Preferivate continuare immediatamente a giocare, oppure avere qualche giorno di stop vi ha comunque fatto bene?
“Per noi è stato positivo avere qualche giorno in più di pausa. Abbiamo potuto recuperare qualche giocatore, ed inoltre recuperato quelle energie che rispetto alle altre squadre abbiamo dovuto utilizzare per arrivare ai playoff. Da qui in avanti sarà invece importante controllare le emozioni, che non devono essere troppo alte e nemmeno troppo basse. Dopo la doppia sfida contro l’Ambrì erano forse un po’ troppo alte, e questi giorni ci hanno fatto bene per conservare le cose positive ma dimenticare tutto il resto”.
Che serie di aspetti contro il Gotteron?
“Siamo due squadre diverse. Il Friborgo ha più elementi d’esperienza, questo è un dato di fatto. Alcuni loro giocatori sono un po’ più in là con l’età, ma hanno vissuto tante partite importanti. Una parte fondamentale del loro gioco è inoltre stata la struttura e stabilità difensiva, ed hanno dei giocatori speciali nella loro rosa che sanno fare la differenza offensivamente. Sörensen, Wallmark e Bertschy hanno avuto un’annata incredibile. Noi invece siamo più giovani e forse maggiormente dinamici”.