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Interviste

Gianinazzi: “Pazienza e solidità difensiva, il messaggio è passato e ora vogliamo costruire”

Il coach dopo la vittoria: “Abbiamo concesso poco davanti al nostro portiere, e tutti hanno fatto un buon lavoro nell’arginare la prima linea dell’Ambrì. Meile? È sottovalutato, ha potenziale e nel derby ha sfruttato la sua chance”

LUGANO – È arrivato a Natale dopo un periodo decisamente intenso e teso il Lugano, ma le ultime partite possono lasciar sperare che il peggio sia davvero passato, e la vittoria nel derby permette di guardare al 2025 con ritrovata positività.

“Sono soddisfatto, ci siamo meritati la vittoria soprattutto con il nostro gioco difensivo”, ha commentato coach Luca Gianinazzi. “Abbiamo concesso davvero poco davanti al nostro portiere nello slot, e quando giochi in questo modo ed hai stabilità – subendo meno di due gol – hai ottime possibilità di vincere. È importante per noi crescere da questo, contro lo Zugo avevamo dimostrato la stessa cosa”.

Fondamentale è stato mettere il blocco di Arcobello sulla prima linea dell’Ambrì Piotta, i pericoli sono stati ridotti al minimo…
“Esatto, anche se penso che tutte le quattro linee abbiano fatto un ottimo lavoro. Chiaramente sapevamo che il primo blocco dell’Ambrì era molto forte offensivamente, dunque alla linea di Arcobello è toccata l’incombenza di giocare spesso contro di loro, ma tutti hanno dato un bel contributo per limitare la loro pericolosità”.

All’ultimo Dahlström ha dovuto alzare bandiera bianca, ma tra chi ha colto l’opportunità di avere spazio c’è stato Meile, che ha giocato un’ottima partita prendendosi diverse responsabilità…
“Penso che nel momento in cui lui è arrivato a Lugano, dall’esterno è stato sottovalutato da tutti. È un ragazzo che ha giocato diversi mondiali giovanili, per la sua età ha già fatto parecchio e non è stato preso a caso. Aveva esordito con il Berna giovanissimo a 17 anni. Poi è vero, si è un po’ perso finendo anche in Swiss League, ma per noi è un progetto a medio-lungo termine perché sappiamo che è un ragazzo con potenziale. In questa serata Dahlström non poteva giocare, e allora hai bisogno di qualcuno che può farsi avanti e prendersi più responsabilità. Sono contento che Meile l’abbia fatto in maniera egregia.”

Avete ritrovato uno spirito combattivo, ma anche la pazienza. Nel derby e contro lo Zugo eravate finiti sotto, ma avete girato il risultato mostrando quella calma che in passato avevate invece un po’ perso…
“Sono d’accordo, quando si parla di stabilità nel gioco, spesso si fa riferimento proprio alla pazienza. Sapere che le partite durano 60 minuti è fondamentale, non bisogna andare a rincorrere qualsiasi cosa solo perché si è sotto di un gol. Vogliamo credere nel modo in cui giochiamo, questa pazienza l’avevamo un po’ persa ma in settimana abbiamo fatto un buono step in questa direzione. Prima quando la partita non andava nella nostra direzione, si correva tutti a cercare di rimediare, anche in maniera individuale. Ora spero che il messaggio sia definitivamente passato, e possiamo costruire su questo”.

Un’ultima nota su Pulli, arrivato un po’ in sordina ma già ben calato nella vostra realtà. Gioca semplice ma pulito…
“Sì, gioca per quello che è, ovvero un giocatore grande e che vince i duelli. È pulito con il disco, ed è quello che chiediamo da lui. Per ora lo sta facendo molto bene. È inoltre un ragazzo giovane e sono convinto abbia molto margine di miglioramento, dunque siamo contenti di averlo con noi. Ha fame e vuole fare bene, è un innesto positivo per tutto l’ambiente”.

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