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Interviste

Gianinazzi: “Buone risposte, il powerplay è da migliorare ma senza farne un’ossessione”

Il coach dopo la vittoria sul Davos: “Abbiamo giocato nel modo giusto, con più disciplina, e facendolo per 60 minuti siamo stati ripagati. Sekac e Zohorna? Il loro lavoro è un esempio per tutti, è così che si porta leadership”

LUGANO – La prima vittoria stagionale del Lugano di Luca Gianinazzi è arrivata davanti al proprio pubblico, al termine di un match contro il Davos che si era fatto un po’ complicato nel terzo periodo, ma che nel complesso i bianconeri hanno sicuramente meritato di vincere.

Con il rientro di Calvin Thürkauf la squadra ha ritrovato una pedina fondamentale, ed il capitano ha ripreso posto al centro della prima linea mentre il resto del lineup ha subito alcune piccole correzioni dopo il debutto di Zugo.

“Eravamo consapevoli già nelle scorse settimane che non si potrà mai trovare davvero una stabilità nelle linee, l’idea è sempre quella di cercare il lineup migliore per vincere la prossima partita e stavolta avevamo il sentimento che quelle messe in pista sarebbero state le combinazioni giuste per fare bene. Siamo contenti di quanto visto e delle risposte ricevute”, ha commentato l’allenatore bianconero.

Dei passi avanti sono stati fatti soprattutto in difesa, dove siete stati più compatti…
“Non trovo che a Zugo si sia visto un disastro ad eccezione di 5-6 minuti nel secondo tempo, ed in alcune fasi quando avevamo gestito male dei dischi in zona offensiva che poi si sono trasformati in contropiedi pericolosi. Giovedì abbiamo invece giocato nel modo giusto, con più disciplina, e facendolo per 60 minuti siamo stati ripagati”.

Una rete è arrivata in powerplay, anche se forse con l’ultimo uomo che ti immaginavi potesse sbloccare la situazione…
“Sì, l’abbiamo sbloccato in maniera poco convenzionale, ma quello che davvero ci importava in questa occasione era vincere la partita. È chiaro che guardando alle prime due uscite abbiamo dei passi avanti da fare per quanto riguarda il powerplay, è la realtà e non dobbiamo nasconderci, ma non deve nemmeno diventare qualcosa che ci entra troppo nella testa. Non ne facciamo un’ossessione. Se a 5-contro-5 riusciamo a creare occasioni in zona offensiva come fatto contro il Davos, non c’è nessun motivo per cui non possiamo riuscirci con l’uomo in più. Starà a noi trovare le soluzioni, ed avere fiducia in noi stessi”.

Si sta già vedendo quanto siano importanti Sekac e Zohorna, con il loro blocco hai a disposizione una linea in più che può fare la differenza…
“Esatto, ed inoltre hanno giocato anche tanti minuti in boxplay. Nel terzo tempo abbiamo avuto un’inferiorità numerica in un momento delicato, ed in quel caso hanno fatto un ottimo lavoro. Quello che stanno portando è tantissima intensità ed energia, lavorano per la squadra e sono da esempio per tutti. È così che si porta leadership, quando fai le cose giuste e metti sempre la squadra al primo posto. Loro due, come tanti altri, lo hanno fatto”.

Buona la prima anche per Joren van Pottelberghe…
“È un portiere reduce da due anni complicati, ed ora deve ritrovare il ritmo. In questa partita ha risposto presente, ha fornito una prova solida anche grazie al buon lavoro davanti a lui da parte dei compagni. Ci sono state fasi in cui ha avuto poco da fare, e se da un lato come allenatore a me piace quando concediamo pochi tiri, dal punto di vista di un portiere non è mai una situazione ideale. Mentalmente è però un portiere stabile, ed abbiamo visto come è riuscito bene a restare in partita nonostante sollecitazioni non regolari”.

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