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Interviste

Gianinazzi: “Abbiamo portato la nostra miglior prestazione, così per gli avversari è difficile”

Il coach dopo Zugo: “Il tifoso può sognare, ma noi dobbiamo restare sul presente. Ruotsalainen e LaLeggia? Arttu ha giocato bene dando stabilità alla sua linea, Joy capisce che le decisioni sono prese per la squadra”

ZUGO – Luca Gianinazzi è sorridente al termine della vittoria. Il suo Lugano ha ripreso il campionato dopo la pausa come meglio non avrebbe potuto, facendosi trovare pronto a Zugo e dominando gli avversari con una chiara vittoria per 5-1.

“Quando vuoi vincere partite di un certo livello devi portare la tua migliore prestazione, così è stato, siamo dunque soddisfatti. Tutti i giocatori hanno fatto quanto richiesto sull’arco dei 60 minuti, questo fa la differenza sulla costanza, non siamo dunque mai andati a tratti. Facendo così diventa difficile per l’avversario affrontarci”.

Una vittoria importante…
“Qualsiasi vittoria lo è, ma non per questo il resto sarà più facile. Starà a noi portare anche in futuro la prestazione per fare in modo che diventi più facile. Il modo in cui giochi è la chiave del successo e dobbiamo concentrarci su questo”.

Come sempre la linea di Thürkauf ha fatto meraviglie, ma anche quella di Fazzini non è stata da meno…
“A livello offensivo forse sì, ma per vincere hai bisogno di quattro blocchi e la partita di Zugo ne è un esempio. Ogni linea ha fatto il suo, chiaramente non puoi averne quattro che producono offensivamente allo stesso modo contemporaneamente, non c’è praticamente nessuna squadra nel campionato ad avere ciò. Ognuno deve ricoprire il suo ruolo nel miglior modo possibile”.

Hai riconfermato Ruotsalainen. Il finlandese è dunque in vantaggio su Kempe?
“È sempre una questione di assetto di squadra, non di vantaggio o svantaggio. Arttu ha giocato bene e con lui tutta la linea. In qualità di centro del terzo blocco deve portare stabilità alla linea e così magari diventa più complicato produrre offensivamente. Non lo giudico quindi in base ai punti. È un po’ il discorso dei ruoli detto in precedenza”

La Leggia è ormai in tribuna da cinque partite, non hai paura che perda il ritmo?
“Le decisioni vanno prese per la squadra, ovviamente Joey non sprizza di gioia, nessuno sarebbe contento, ogni giocatore ha sempre la fame di giocare ed è giusto così. Al contempo il nostro lavoro di staff è quello di fare le scelte per il team e non per cercare di tenere qualcuno contento o nel ritmo. È chiaro, se stai fuori cinque partite perdi ritmo e non è ideale per la fiducia, ma se è la scelta giusta per la squadra è quella da prendere. LaLeggia è un professionista e capisce la situazione, sa che la squadra viene al primo posto, quando c’è questa mentalità si può guardare al futuro con ottimismo”.

Dopo una prova del genere è lecito sognare per i tifosi?
“Il tifoso può sognare ogni anno, ogni giorno, è il suo lavoro quello d’incitare la squadra e chiedere sempre il meglio da noi. Il mio lavoro invece è quello di restare nel presente, per me dunque sognare non è lecito, devo concentrarmi sul presente e fare in modo che la squadra sia pronta per la partita di venerdì”.

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