AMBRÌ – Nono playout da disputare negli ultimi dieci anni. È questo il verdetto finale per la stagione 2015/16 dell’Ambrì Piotta, escluso matematicamente dai playoff in seguito alla sconfitta patita nella serata di venerdì alla Tissot Arena di Bienne.
Il derby in programma sabato sera alla Valascia, ha insomma perso parte della sua attrattività. Nonostante ciò entrambe le squadre si sono date battaglia a viso aperto, con colpi proibiti e scazzottate varie. Alla fine ne è uscito vincitore per 6-4 l’Ambrì, capace di mettere a segno quattro segnature nel periodo conclusivo e conquistando tre punti molto importanti in ottica playout.
Al termine della stracantonale abbiamo incontrato il difensore biancoblù, Marc Gautschi, autore di un assist. Con il bernese abbiamo analizzato il derby, discutendo anche di ciò che aspetta i leventinesi nelle prossime settimane.
Marc Gautschi, un derby quasi surreale, anche se per voi manteneva un valore comunque importante, perché i tre punti in palio torneranno utili per i playout che vi preparate a disputare…
“Sì, certamente. Credo sia stata una bellissima partita, ricca di emozioni. Avremmo voluto che fosse un match decisivo per accedere ai playoff, purtroppo però abbiamo perso venerdì. Credo che comunque sia stata una vittoria che fa molto piacere sia a noi, sia ai tifosi”.
Si è visto un powerplay inefficace. Riuscite ad entrare bene nel terzo, impostate bene ma poi non si riesce a segnare. Come ti spieghi questa difficoltà nel trovare la via del goal in superiorità numerica?
“Ogni tanto è difficile capire come mai non giri il powerplay. Come hai detto, riusciamo ad entrare bene nella zona, ci installiamo ma ogni tanto manca il tiro o quella deviazione che ti permette di segnare. Anche venerdì a Bienne avremmo potuto chiudere la partita, così come sabato sera ma il powerplay non ha funzionato sufficientemente bene. Vedo comunque che anche il Lugano fa molta fatica ad essere efficace in situazione di superiorità numerica, nonostante abbia in squadra giocatori molto forti. Non siamo solamente noi ad avere questi problemi insomma…”.
Eravate concentrati sull’obiettivo playoff fino a venerdì, ora d’un tratto l’obiettivo è evitare di farsi raggiungere dal Langnau. Cosa succede in queste situazioni nella vostra testa?
“Anzitutto dobbiamo goderci questa vittoria, credo che ce lo meritiamo visto che abbiamo giocato una buona partita. Però, da lunedì cominceremo a prepararci per la sfida contro il Bienne, il nostro primo avversario nei playout. Vogliamo chiudere al più presto possibile la stagione. Tutto è aperto ovviamente, ed è per questo che dobbiamo vincere sin da subito”.
Il pubblico sin dall’inizio vi ha sostenuto; ancor prima di scendere sul ghiaccio c’è stata un ovazione per ogni singolo giocatore. Credo che questo sia molto importante per voi, in una fase delicata della stagione che vi apprestate ad iniziare…
“Sì, i tifosi sabato sera sono stati stratosferici. Ne ho visti alcuni che sono perfino arrivati già a mezzogiorno per sostenerci. Prima di andare a sul ghiaccio, io e alcuni altri giocatori andiamo spesso a scaldarci vicino alla Curva Sud. Abbiamo incontrato un fan il quale ci ha detto che in fondo ci può stare di disputare i playout… Ci ha però chiesto di vincere questa partita, che ha un significato particolare per il pubblico biancoblù. Questo è stato sicuramente un bel segnale che ci ha dato la carica”.
Domanda da un milione di franchi: come ci si prepara ai playout?
“È veramente una domanda da un milione di franchi (ride, ndr.)! Non saprei, i playout in fondo sono come i playoff, solamente con molta più pressione. Non si sa mai cosa può succedere. Si è visto l’anno scorso, che eravamo vicini a salvarci ed invece non ci siamo riusciti, ed abbiamo poi dovuto disputare la serie con il Rapperswil. Sicuramente dobbiamo prepararci al massimo. Come dicevi tu, vincere la prima partita sarà fondamentale in modo da non fare avvicinare il Langnau”.