LUGANO – Di battaglie ne ha vissute moltissime ai massimi livelli dell’hockey svizzero, con maglie prestigiose e vincendo pure diversi titoli con le maglie di Lugano, ZSC Lions e Berna.
Ryan Gardner, dall’alto delle sue oltre 200 partite di playoff disputate in LNA, non si scompone di certo di fronte al vantaggio trovato dai Lions vincendo Gara 1, ma è anche perfettamente conscio di ciò che i bianconeri dovranno fare a partire dalla replica di martedì sera alla Resega: “A Zurigo c’era troppa distanza tra noi giocatori, mancava compattezza tra i reparti, questo non possiamo più permettercelo”.
Rispetto alle ultime partite di regular season, il Lugano ha subito il gioco per 40′, quasi timoroso di aprirsi troppo, ma questo ha favorito ulteriormente una squadra come quella di Walsson che predilige il possesso del disco, il numero 51 del Lugano sa che così facendo si fa solo il gioco dei propri avversari: “Le due penalità che abbiamo preso durante i primi cambi non ci hanno aiutato ad entrare in partita come volevamo, abbiamo iniziato con quel ritmo “spezzato” e questo ha favorito i Lions, che hanno subito preso il controllo del match grazie alla loro tecnica e noi ci abbiamo messo troppo ad alzare il nostro ritmo”.
Parlando di penalità, è pur vero che il Lugano ha subito due reti con l’uomo in meno, ma il box play bianconero ha aiutato Chiesa e compagni a mantenere il risultato in bilico fino al 40′ nonostante il dominio dello ZSC: “Il box play è uno dei nostri punti di forza – conferma Gardner – e deve continuare ad esserlo, ma è a 5 contro 5 che dobbiamo cambiare marcia e riuscire a essere compatti”.
Nel gioco a parità numerica, lo ZSC Lions è il miglior interprete della LNA, e i bianconeri non possono lasciare nulla al caso; su cosa ha puntato maggiormente Ireland in queste sedute di allenamento?
“Abbiamo rivisto quelle situazioni in cui eravamo sempre dietro al disco e dovevamo continuamente inseguire l’avversario. Questa situazione ci ha portato a dover buttare il disco nell’angolo e andare in velocità a recuperarlo, ma contro i difensori dei Lions questo risultava difficile. Dovremo stare più compatti nell’uscita dal terzo, perché sabato abbiamo concesso troppi turn over allo ZSC”.
Sistemando la compattezza e tornando da subito ad essere quel Lugano combattivo e molto fisico visto dal 4-1 in avanti si può mettere in difficoltà i Lions, le reti di Vauclair e Lapierre stanno lì a dimostrarlo: “Dal gol di Fazzini è cominciata una partita diversa, perché abbiamo iniziato a lottare in 5 e mettere molta pressione sul portatore del disco..”.
Come ultima battuta, Gardner dimostra la calma acquisita in anni e anni di battaglie: “Anche se fortissimi, i giocatori dello ZSC non sono diversi dagli altri, nemmeno loro amano avere l’uomo che va a fare pressione e alla fine concedono l’errore, poi starà a noi sfruttare l’occasione”.