Nell’ambito della nostra rubrica dedicata al mondo dell’arbitraggio, abbiamo incontrato qualche giorno fa l’arbitro ticinese – e linesman di NLA – Franco Espinoza, il quale si è messo a disposizione per rispondere ad alcune nostre domande in merito alla sua attività.
Franco Espinoza, la prima domanda ormai è scontata: come hai cominciato ad arbitrare?
“L’arbitraggio non è che nasca così, da un giorno all’altro: prima di tutto c’è la passione per l’hockey, che è nata con tutti gli anni che io ho giocato, prima alla vecchia pista Turrita di Bellinzona, poi nel settore giovanile ad Ambrì. Alla fine per un infortunio ho smesso per alcuni anni e un caro amico, Andreas Kohler, mi ha chiesto un po’ così per scherzo di provare ad arbitrare. Mi è piaciuto tantissimo e la passione è cresciuta assieme a me come arbitro”.
Questa è la tua seconda stagione in Lega Nazionale A, come ti sei ambientato?
“Il primo anno non è stato difficile ambientarsi, nel senso che quando si arriva con una buona formazione di base e degli obiettivi personali la strada è “in discesa”. C’è comunque una fortissima concorrenza fra noi arbitri come giusto che ci sia, perché ti spinge a migliorarti personalmente e a migliorare la tua prestazione sul ghiaccio con il proprio partner. Avendo anche a disposizione una settimana in cui andiamo a fare il campo d’allenamento, ci si conosce meglio e c’è la possibilità di integrarsi nel gruppo e sentirsi parte di esso, quindi la cosa è “semplice””.
Ad aiutarti a integrarti è stato anche il fatto di aver arbitrato tante partite con un altro arbitro ticinese, il linesman Andreas Kohler, come ti sei trovato con lui?
“Già solo la facilitazione della stessa lingua madre aiuta molto, inoltre conoscendo Andreas da molto tempo è stato ancora più facile. Ci conoscevamo infatti già come giocatori e, una volta diventati partner, abbiamo potuto veramente mettere in pratica ciò che sapevamo dell’hockey e dell’arbitraggio. A volte non è stato facile perché, sebbene siamo due ticinesi, lui purtroppo lavora a Zurigo, però ci sentiamo quasi giornalmente per via telefonica”.
Quest’anno arbitrerai anche i Mondiali U18 a Nizza, è la tua prima esperienza internazionale?
“Propriamente a livello di torneo sì, e sono contentissimo di questo ulteriore successo personale. La mia prima esperienza è stata quella di due anni fa a Vierumäki , dove vengono invitati ragazzi di tutto il mondo di categoria U16 e arbitri da tutta l’Europa (si dice che siano i migliori di ogni regione) e poi si partecipa a questo campo in cui l’obietivo principale è quello di apprezzare l’hockey in uno dei paesi dove questo sport è di casa: la Finlandia”.