
DAVOS – Il Davos di Michael Fora sta volando. La capolista è sempre andata a punti e ha perso finora una sola partita. Il difensore ticinese è ovviamente soddisfatto di come stia performando la sua squadra.
“Sappiamo di avere una buona squadra. Poi ecco, ad esempio contro l’Ambrì Piotta non abbiamo prodotto al 100%, ma nel terzo periodo, grazie alla consapevolezza delle nostre qualità, siamo comunque riusciti a girare il match. Ciò malgrado, non si può continuare così, bisogna giocare per tutti i 60 minuti, non si può sempre speculare sulle rimonte”.
Di positivo però c’è il carattere, alla Gottardo Arena avete recuperato due svantaggi…
“Certo, non è mai facile giocare ad Ambrì. I leventinesi sono rimasti in partita e disciplinati sino alla fine. Quando giochiamo il nostro sistema e mettiamo la nostra intensità sappiamo di essere bravi, abbiamo tanto talento. Se seguiamo i nostri schemi alla fine le cose sul ghiaccio girano bene”.
La stagione è in fondo agli inizi, non è forse evidente giudicare, ma hai l’impressione che questo sia il Davos più forte da quando sei nei Grigioni?
“La stagione è ancora lunga, ma penso che davvero ci sia una buona squadra, c’è tanto talento, il nucleo del gruppo è insieme da ormai 4-5 anni. Questa componente è importante per amalgamarsi e riuscire a vincere qualcosa. È sicuramente un buon Davos insomma, l’inizio è stato ottimo, ma appunto siamo solo nella prima parte. Il campionato è ancora lungo, bisogna continuare a lavorare”.
Zadina e Stransky sono impressionanti. Sembra che facciano un altro sport. Anche in allenamento sono così e ti fanno ammattire, o riesci a contenerli?
“Come detto c’è tanto talento in squadra, ne hai menzionati due, ma ci sono tanti altri elementi. Ovviamente quando ti alleni ti confronti con questi grandi talenti, affrontandoli ognuno migliora perché la squadra gira bene. Io ad esempio miglioro difensivamente perché gioco contro i nostri top player, loro progrediscono invece perché sfidano una delle migliori difese del campionato”.
Josh Holden che allenatore è? Alza la voce a volte?
“Non ne ha bisogno, ha una squadra molto intelligente, ha un buon carisma, è rispettato da tutti. Non necessita dunque di gridare, sa di venire ascoltato, quello che dice viene accolto da tutti i ragazzi e lo si mette in pratica. E anche quando non lo si fa a dovere, sa che la squadra è comunque in grado di recepire il messaggio e di rimediare. Ci dà sempre fiducia e ci sprona sempre al massimo senza urlare”.
A livello personale sei soddisfatto? Stiamo già vedendo la tua migliore versione?
“Io dico sempre di essere un diesel, pian piano mi avvicino alla migliore performance. Nelle ultime partite mi sono sentito bene, so che posso fare ancora di più, ma la stagione è lunga. Per me è importante essere costante, continuare ad applicare il mio gioco e poi migliorare sia per me stesso che per il gruppo”.


