AMBRÌ – Gara 4 può essere riassunta in tre momenti chiave: dapprima la delusione per l’ennesimo vantaggio bernese, poi la gioia per il pareggio di Zwerger, ed infine il boato per la bomba di Michael Fora dalla blu a 7 minuti dalla terza sirena.
2-1 e tutti a Bienne per gara 5. Finalmente gli sforzi sono stati ricompensati, finalmente la ruota è girata. Giusto così insomma, perché un epilogo per 4-0 sarebbe stato troppo crudele, specie per quanto mostrato dall’Ambrì Piotta nelle tre ultime uscite.
Michael Fora, lui che con la sua fucilata ha riportato l’Ambrì al successo nei playoff dopo 13 anni… “Sono felicissimo per la squadra, finalmente tanto lavoro è stato ripagato. Dalla prima partita di questa serie siamo sempre andati in crescendo ed era solo una questione di tempo prima che riuscissimo a venire a capo del Bienne. Ci abbiamo provato e riprovato, senza abbatterci mai. Abbiamo giocato il nostro hockey per sessanta minuti, riuscendo a rimanere fedeli ai nostri principi e al nostro game plan. Questo ha fatto la differenza”.
Il tuo gol è caduto in un momento decisivo della sfida e ha rappresentato una vera liberazione. Che cosa hai provato?
“Quello che hanno provato un po’ tutti (ride, ndr.), e cioè che finalmente eravamo stati ripagati del tanto lavoro svolto. Ho provato sensazioni forti e vedere i miei compagni gioire in quel modo è stato incredibile. Volevamo davvero vincerla a tutti i costi…”.
Questa voglia di vincere è emersa anche dagli ingaggi (64,71% di riuscita). Stavolta in questo esercizio non avete dato scampo al Bienne e così facendo avete sfruttato al meglio le vostre energie…
“Sicuramente i faceoffs rappresentano un segnale importante, anche in vista della prossima partita. Gli ingaggi sono un buon indicatore di come va la sfida, ne abbiamo parlato spesso nel corso della stagione con lo staff tecnico. Si tratta di momenti fondamentali per la costruzione della manovra e chiaramente quando riesci a vincere queste piccole sfide nella sfida puoi immediatamente dettare il gioco ed imporlo all’avversario. È quello che abbiamo fatto sabato sera”.
Sei uno dei giocatori dal minutaggio più elevato e nonostante la tua poca esperienza in questo contesto ti stai confermando uno dei pilastri di questa squadra…
“Queste partite rappresentano un test per me, così per molti dei miei compagni. Come molti di loro prima di sabato scorso non avevo mai disputato una partita di playoff e non sapevo che cosa aspettarmi. Sin dall’inizio l’aspetto mentale ha giocato un ruolo molto importante e devo dire che con l’aiuto di tutti lo stiamo gestendo bene. Ci aiutiamo reciprocamente, merito soprattutto del nostro spirito di squadra”.
Era dall’11 marzo 2006 che l’Ambrì non vinceva una partita di playoff. Qualche ricordo di quella serata?
“Ricordo eccome, ero presente sugli spalti (sorride, ndr.). È bellissimo poter festeggiare il ritorno al successo di questo club nei playoff, specie dopo così tanti anni di assenza…”.
Pur cogliendo il successo solamente in gara 4 avete messo il Bienne in difficoltà in tre delle ultime quattro partite. Con che spirito andate alla Tissot Arena?
“Con serenità. Torneremo sul ghiaccio di Bienne con lo stesso spirito di sabato sera, questo è il nostro obiettivo. Ci crediamo e se così non fosse Gara 4 avrebbe avuto un epilogo ben diverso. Abbiamo fame, lavoreremo duro per sessanta minuti e daremo tutto per tornare a giocarcela qui alla Valascia”.