BELLINZONA – Per il giovane difensore ticinese Michael Fora questo è un periodo intenso. Nel corso delle ultime settimane si è fatto un gran parlare di lui e del suo futuro – che in molti sperano sia sotto le volte della Valascia – mentre gli ultimi giorni del 19enne sono stati all’insegna del Draft NHL.
In lista come numero 205 tra i giocatori che militavano in Nord America, il nome di Fora – così come quello dell’altro ticinese, Colin Fontana – non è stato chiamato, ed ora il difensore è chiamato a fare delle scelte importanti in merito al suo futuro.
Michael Fora, non sei stato selezionato al Draft, come ti senti? Come hai vissuto la giornata di sabato?
“Chiaramente un po’ ci speravo, ma alla fine è andata come è andata… Si vede che non ho fatto abbastanza sul ghiaccio e non sono stato abbastanza bravo per far parte degli oltre 200 giocatori scelti”.
Cosa cambia ora nei tuoi piani per il futuro?
“Ora vado avanti per la mia strada. Chiaramente non essendo legato ad una squadra in Nord America non sono obbligato a tornare oltre oceano, dunque vedremo cosa succederà. Sarà una decisione che prenderò nella prossima settimana”.
Si diceva che se non fossi stato draftato, saresti tornato ad Ambrì. Nel frattempo è arrivato Zanatta, questa rimane un’opzione valida?
“Sì lo è sempre stata, anche se le opzioni sono davvero tante. Tornare in biancoblù è stata un’opzione sin dall’inizio, ma tutto è ancora aperto e quella di tornare ad Ambrì è una delle possibilità”.
Il tuo agente Hnat Domenichelli ha vissuto entrambe le realtà: le leghe giovanili nordamericane e la NLA… Ti ha dato una sua opinione in merito a quale sarebbe la scelta giusta da fare per il prossimo anno?
“Su questo dobbiamo ancora discutere e lo faremo nel corso della prossima settimana. Per ora abbiamo pensato solo al Draft.. Ora chiaramente arriverà il post-draft e penseremo al prossimo passo, ma non abbiamo ancora parlato di cosa sarebbe meglio fare”.
Come sei cambiato come giocatore e come persona dopo l’anno passato in Nordamerica? Come valuti la tua esperienza in WHL?
“È stata una bellissima esperienza, sono tornato con un bagaglio per quanto riguarda l’hockey molto importante che credo non avrei mai acquisito restando in Svizzera. L’ultimo anno mi ha dato la possibilità di migliorare molto”.
Hai trovato molte differenze in preparazione e allenamenti?
“La preparazione estiva l’avevo fatta ancora con gli Juniori, perchè non mi aspettavo di partire per il Canada ed era stata una sorpresa a luglio. Per quanto riguarda gli allenamenti là sono molto più lunghi, si lavorava per tre ore prima del campionato, per poi passare a due durante la stagione e scendere a una-due ore nell’ultimo mese. La lunghezza degli allenamenti e l’intensità erano sicuramente diverse”.
Lo scorso anno è stato davvero intenso per te, con i Mondiali U20 e una convocazione, pur solo per degli allenamenti, nella Nazionale maggiore… Che obiettivi ti poni ora?
“Chiaramente dovrò continuare a lavorare e cercare di guadagnarmi un posto in una squadra. Per il momento non ho però nessun obiettivo particolare e cercherò nei prossimi giorni di fissarli assieme a Hnat, da lì poi andremo avanti. Ad ogni modo lavorare duro sarà la chiave per potermi ritagliare lo spazio in una squadra”.
In Ticino c’è una certa aspettativa nei tuoi confronti…
“Sì, chiaro. Oramai si sente sempre parlare ed ognuno la pensa come vuole. Non mi faccio però troppe pressioni, come detto continuerò a lavorare e a seguire la mia strada. Darò poi il massimo per qualsiasi squadra giocherò”.
Ora come proseguirà la tua preparazione?
“Questo dipenderà da come andranno i prossimi giorni con Hnat e da dove andrò. Chiaramente ora continuo a lavorare individualmente come era già stato prestabilito all’inizio della preparazione, anche perchè seguo un allenamento specifico per migliorare negli aspetti che più mi servono, come agilità e mobilità. Sono seguito dal preparatore atletico con cui lavoro da tre-quattro anni e che mi aveva assistito anche dopo l’infortunio a Biasca”.