BERNA – AMBRÌ
3-5
(0-1, 2-3, 1-1)
Note: PostFinance Arena, 15’881 spettatori. Arbitri Brueggemann, Koch; Abegglen, Bürgi
Penalità: Berna 1×2′, Ambrì 3×2′
BERNA – Nonostante il Berna fosse alle prese con un numero impressionante di infortuni, la vittoria dell’Ambrì Piotta nella tana degli orsi rappresenta una piccola grande impresa che permette ai biancoblù di confermarsi con personalità a ridosso della linea e di prendersi una piccola rivincita per la beffa dello scorso ottobre, quando i leventinesi persero per 6-3 dopo essere stati avanti per 3-0.
La squadra di Kossmann – in pista con gli stessi effettivi di domenica, ma con tre delle quattro linee offensive modificate – si è resa protagonista di una partita in trasferta quasi perfetta, evidenziando delle difficoltà unicamente nelle entrate in materia dei vari periodi, con i primi minuti dei tre tempi che sono sistematicamente stati quelli più difficoltosi per gli ospiti.
Già dalla prima frazione, però, si era capito di trovarsi al cospetto di un Berna meno spavaldo del solito e tutt’altro che fiducioso nei propri mezzi. Ben lungi dall’essere arrembante come di consueto, la squadra della Capitale ha subito il gioco dei leventinesi per buona parte del primo tempo, quando alcune interessanti iniziative di Giroux e Duca avevano anticipato il vantaggio firmato da Grassi, abile a rifinire un contropiede da lui stesso innescato.
Sciupata una grandissima occasione per fare davvero male al Berna – se Giroux avesse segnato a tu-per-tu con Schwendener, gli orsi avrebbero incassato un bel colpo – si temeva che l’Ambrì potesse buttare tutto al vento nel periodo centrale, frangente in cui il Berna è tornato sul ghiaccio con ben altro piglio ed a messo all’angolo i leventinesi. Prima con Conacher e poi con il giovanissimo Nico Hischier (primo gol in NLA a 16 anni!) i padroni di casa hanno girato la sfida, ed una successiva penalità rimediata da Lauper aveva fatto temere il peggio.
Il 3-1 locale però non è arrivato e, anzi, l’Ambrì ha evidenziato un ottimo boxplay, al cospetto della squadra che in tutta la NLA vanta il gioco in superiorità in assoluto più efficace. Bravi a concedere solo tre occasioni con l’uomo in più – oltre che una fase a 6-contro-5 nel finale – l’Ambrì ha avuto il merito di non concedere nessun gol agli special teams del Berna, questo nonostante l’aver affrontato anche due di queste fasi senza altrettanti uomini fondamentali in boxplay, ovvero lo stesso Lauper e Hall.
Come detto, però, questo Berna appariva troppo insicuro ed approssimativo per poter archiviare i leventinesi con una sola fiammata, ed ecco che allora l’Ambrì ha riposto con decisione, approfittando della titubanza dei padroni di casa. Lhotak ha trovato il pareggio su rebound dopo tiro di Mäenpää, prima che Emmerton insaccasse il nuovo vantaggio 140 secondi più tardi. Nel giro di cinque minuti Lhotak ha poi perfezionato la doppietta ed i biancoblù hanno fatto registrare tre gol in successione che hanno tagliato le gambe agli uomini di Lars Leuenberger.
Nel terzo tempo Duca e compagni hanno infatti saputo gestire bene le iniziative degli orsi, che si sono sì fatti sotto grazie ad una deviazione di Bodenmann al 51’14 (disco forse deviato anche da un biancoblù con il guanto), ma che in definitiva non hanno mai saputo convincere. Zurkirchen ha poi dovuto metterci del suo in un paio di circostanze, come quando ha fermato Conacher con una spettacolare parata con il gambale.
Nel finale c’è poi stato spazio per il gol a porta vuota di Hall, che si è così fatto perdonare per aver “spaventato” i suoi con quella penalità a cinque minuti dalla terza sirena che sarebbe potuta costare carissimo. Non stavolta però, perchè l’Ambrì ha saputo gestire con testa e calma le situazioni più calde del match, evidenziando la capacità di non farsi sorprendere o travolgere negli eventi, così come già era successo con il Ginevra.
La squadra, oltre a dei punti pesanti che mantengono vivo l’obiettivo dei playoff, sta mostrando dei passi avanti a livello di maturità che non si erano riusciti a fare con Pelletier alla guida, e questa è probabilmente la cosa più importante. L’Ambrì riesce poi a giocare unito – pur non ancora per 60 minuti, ma ben poche squadre in NLA ci riescono – nonostante i continui cambiamenti di linee, segnale che il coach sta sì cercando le combinazioni giuste, ma anche che il sistema di gioco implementato è in grado di funzionare anche con le pedine a disposizione disposte in modo diverso.
Per dare realmente valore alla vittoria di Berna bisognerà ora ripetersi sabato alla Valascia contro il Friborgo, maltrattato addirittura per 9-1 in casa dal Davos e la cui serie di sconfitte consecutive è arrivata addirittura a sei. La linea ora è a due punti, l’occasione è troppo ghiotta per essere sprecata…
LA GESTIONE DEI MOMENTI DI DIFFICOLTÀ: L’Ambrì ha giocato una partita in cui ha avuto difficoltà a trovare il giusto ritmo in tutti e tre gli inizi di periodo, con il Berna che è invece riuscito immediatamente a mettere sotto pressione i biancoblù.
La squadra di Kossmann ha però superato i delicati frangenti con la dovuta calma e, cosa fondamentale, ha saputo reagire senza perdere la testa. I biancoblù sanno il game plan studiato dal coach e non si lasciano distrarre se qualcosa va storto, nemmeno come quando il Berna ha girato il match a suo favore nel periodo centrale.
L’Ambrì sta evidenziando la capacità di gestire al meglio i momenti di difficoltà delle partite, conscio che limitando i danni sarà poi possibile girare il momentum a proprio favore. A Berna è successo esattamente questo.