(© A. Branca)
Sento dire di qualche malcontento – tanto fra gli amici biancoblu quanto fra i cugini bianconeri – per il Gala HCAP previsto mercoledì al Conza di Lugano. Non avendo l’abitudine di nascondermi dietro a un dito mi assumo, a nome del CdA, la responsabilità della scelta. Mi scuso ovviamente con chi si sentisse urtato nella sua sensibilità, che rispetto, ma mi permetto anche di dire che non comprendo queste reazioni, per i tre motivi seguenti:
1.
Dal crollo del Muro di Berlino è diventato normale per tutti in Europa muoversi liberamente, senza zone
di interdizione o frontiere invalicabili. Nel nostro piccolo mondo sportivo, conosco numerosi amici sopracenerini e perfino qualche leventinese che tifano HCL e ne hanno il pieno diritto, come ho molti amici domiciliati a Lugano che invece tifano HCAP senza doversi nascondere quando circolano in città. Del resto, quattro dei cinque attuali membri del CdA HCAP risiedono nel Luganese, come pure buona parte dei sostenitori, donatori e sponsor che fanno vivere l’HCAP. Lo stesso HCL nacque sul laghetto di Muzzano per emulazione di quanto fatto qualche anno prima ad Ambrì, e non vedo nulla di riprovevole in questa parentela storica che ancor oggi ci permette di parlarci simpaticamente come “cugini” pur nella sana e vivace rivalità sportiva, che mai può diventare odio, rancore o intolleranza. Altrimenti non abbiamo capito niente dei valori dello sport.
2.
Vi sono da sempre un paio di punti fissi nel calendario HCAP: la presentazione della squadra a inizio agosto – aperta a migliaia di persone, rigorosamente alla Valascia – e la festa di fine stagione, appuntamento di chiaro stampo popolare per un paio di centinaia di amici, organizzato tradizionalmente dall’Interclub in zona Riviera-Leventina. Per concludere degnamente il 75.mo, l’Interclub è sin d’ora all’opera per questa festa popolare, che quest’anno vorrà essere più ampia del solito. A questi appuntamenti fissi si aggiungono la conferenza di inizio stagione per media, sponsor e sostenitori, nonché – a seconda degli anni – un Gala serale oppure un “Platinum brunch” domenicale, logicamente destinati ad un pubblico più ridotto e disposto a spendere una cifra piuttosto rilevante per sostenere materialmente il Settore giovanile o altre iniziative speciali della Società . Come sugli aerei, chi prende il biglietto di prima classe strapaga questo privilegio, a vantaggio indiretto di chi di conseguenza può viaggiare in economy a tariffe sempre più vantaggiose. Questi tre tipi di manifestazioni vengono intenzionalmente organizzati a rotazione in tutte le regioni del Cantone. Nei miei quattro anni di Presidenza siamo così stati sul San Gottardo, a Giornico, ad Olivone, a Bellinzona, a Locarno, a Brissago, a Mendrisio e al Capo San Martino, proprio perché l’HCAP ha il dovere di ricordarsi del suo pubblico sparso ovunque e non concentrato solo in Leventina, già per evidenti ragioni numeriche.
3.
Che questa volta il Gala capiti a Lugano è dunque frutto di pura e semplice rotazione e di nessuna particolare intenzione provocatoria. Il calendario ci ha imposto un mercoledì, giorno purtroppo non ottimale, il che ci obbliga a scegliere un luogo il più possibile centrale per la maggioranza dei potenziali partecipanti, desiderosi di rientrare ad orario ragionevole. In tutto il Ticino del resto, il Padiglione Conza rimane una delle strutture logistiche più flessibili e adatte a chi, come noi, desidera operare con il proprio catering a beneficio del risultato finanziario della serata.
Tutto qui, altro non c’è. Torno a dire: mi dispiace sinceramente – e me ne scuso – se qualcuno vede del male dove assolutamente non vuol esserci. E ringrazio sin d’ora tutti quanti vorranno invece dar prova di comprensione. Forza Ambri, pieno rispetto a Lugano come città e come società, e… viva il Ticino autenticamente sportivo.
Grazie!
Filippo Lombardi, Presidente HCAP