BIASCA – L’Ambrì Piotta ha dato ufficialmente il via al preseason nella serata di sabato, superando agevolmente i Ticino Rockets in un’uscita utile soprattutto per ritrovare il feeling con una situazione di gioco reale, in cui si sono messi alla prova i primi automatismi di squadra.
A mettersi particolarmente in evidenza in questa prima uscita è stato il duo formato da Emmerton e D’Agostini, con i due che hanno prodotto complessivamente cinque punti e tante combinazioni interessanti, unitamente ad Bianchi – prima – e nel terzo tempo Guggisberg.
“Per noi è stata una buona prima settimana – ci ha spiegato Emmerton – tutti hanno lavorato duramente e gli allenamenti ci hanno permesso di affrontare alcuni aspetti in cui vogliamo migliorare. Questa prima partita ci ha permesso di continuare in quella direzione, anche se per il Biasca si è trattato di un match difficile, considerando che erano già scesi in pista la sera precedente. Per noi è stato comunque un buon inizio, è bello poter segnare qualche gol e sentirsi bene con se stessi… Speriamo di portare con noi queste sensazioni per il resto del preseason”.
Cory Emmerton, hai giocato con D’Agostini e Bianchi, mentre nel terzo tempo con voi c’era Guggisberg… Com’è il feeling con loro?
“D’Agostini è chiaramente un bravissimo giocatore, sa trovare il gol grazie a un ottimo tiro ed è molto intelligente sul ghiaccio. È facile giocare con lui, è molto veloce e già in allenamento siamo scesi in pista in diverse occasioni assieme, trovandoci subito bene. Bianchi è invece molto forte fisicamente, mentre Guggisberg vola letteralmente sul ghiaccio e anche lui è un ottimo giocatore… Non so bene cosa succederà a livello di lineup, ma è positivo iniziare subito a sviluppare una certa chemistry con alcuni compagni. In questa prima uscita abbiamo ottenuto dei buoni risultati”.
Questa sarà la tua seconda stagione in NLA, sai dunque cosa aspettarti… Hai adattato qualcosa in questo senso nella tua preparazione estiva?
“Lo scorso anno avevo avuto dei problemi a un ginocchio che mi dava dei fastidi, dunque nel corso di questa estate ho lavorato in particolare per assicurarmi di essere al 100% in questo senso prima dell’inizio della stagione. Mi sono preso cura del mio corpo, e come hai detto essendo il mio secondo anno so meglio cosa aspettarmi… Durante il mese d’agosto voglio tornare al livello giusto per essere pronto per l’inizio del campionato, anche se per questo ci vorrà del tempo. Nell’offseason ho lavorato duramente e ora mi sento bene”.
Lo scorso anno l’Ambrì era composto principalmente da left, mentre con l’arrivo di D’Agostini e Guggisberg ci sono dei right che aprono nuove possibilità… Quanto pensi ne possa beneficiare il gioco?
“Credo che questo sia un fattore molto importante, ed oltre ai giocatori che hai citato possiamo aggiungere anche Kostner. Ovviamente avere in squadra maggiore versatilità da questo punto di vista aiuta moltissimo, soprattutto se si tratta di elementi come Matt e Peter che sanno come trovare la via del gol. In powerplay questo ti permette di sfruttare entrambi i lati del terzo offensivo ed impostare giocate differenti… Un esempio lo abbiamo visto con il Lugano, che aveva un buon mix tra right e left, ed ora anche noi possiamo tratte i benefici e gli aspetti positivi di tutto questo. È ancora presto per arrivare a conclusioni, ma tutti i segnali sembrano indicare ad un powerplay più produttivo”.
Hai avuto una buona prima stagione in Svizzera, ma hai giocato meglio nella prima parte di campionato rispetto alla seconda, e non sei mai riuscito a segnare per due partite di fila… L’essere più costante è uno degli obiettivi per il prossimo campionato?
“La stagione è lunga, e si hanno molti alti e bassi. È normale attraversare dei periodi in cui è difficile segnare, ma so che non riuscirò ad ottenere 30 gol e come centro è importante giocare bene in tutte le zone della pista. Naturalmente cerco di dare il massimo per contribuire in attacco, ma segnare non è il mio compito principale e la cosa importante per me è fare le giocate giuste ed essere presente a tutta pista. Per il prossimo campionato il mio obiettivo è quello di esprimermi nella stessa maniera, anche se spero di rimanere in buona forma per tutta la stagione… Lo scorso anno i mesi di dicembre e gennaio erano stati un po’ duri, ma successivamente ero tornato a sentirmi bene. Si tratterà dunque di mantenere alta l’energia il più a lungo possibile… 50 partite passano velocemente e se individualmente si giocano male 4-5 partite l’impatto sulla stagione diventa subito importante”.
A livello di energia credi che la Coppa Spengler abbia avuto un impatto negativo per te?
“Non saprei, è difficile da dire. Come detto il mio campionato era stato condizionato da un problema al ginocchio, che con il senno di poi avrei dovuto probabilmente curare in precedenza. Mi ero invece ritrovato a conviverci giorno dopo giorno ed era diventato un problema asfissiante, ed in questo senso è possibile che le partite extra giocate a Davos non abbiano aiutato. Per me però quella della Spengler è stata un’esperienza positiva, ed inoltre ora so precisamente cosa aspettarmi dal calendario, con anche le partite extra di Coppa. Per me è importante imparare dal passato e gestire al meglio le energie… Credo che questo aspetto sia quello più importante per me guardando all’imminente futuro, ho ancora margini di miglioramento e mi aspetto di sfruttarli”.