
ZSC LIONS – AMBRÌ
1-2
(1-1, 0-0, 0-1)

Reti: 05’00 Joly (Formenton, Dario Wüthrich) 0-1, 14’32 Baechler (Malgin) 1-1, 47’11 Lukas Landry (Heim,Heed) 1-2
Note: Swiss Life Arena, 11’078 spettatori
Arbitri: Borga, Ströbel; Steenstra, Meusy
Penalità: ZSC Lions 3×2, Ambrì 3×2
Assenti: William Hedlund, Rocco Pezzullo, Tim Muggli, Nic Petan, Luc Bachmann (sovrannumero), Daniele Grassi (infortunato)
ZURIGO – Da tempo l’Ambrì Piotta era alla ricerca di una vittoria che potesse davvero rappresentare il primo importante mattone per lanciare finalmente la propria stagione, e questa potrebbe essere finalmente arrivata. Il successo ottenuto in casa degli ZSC Lions – non certo brillanti, ma i leventinesi hanno abbastanza problemi in casa propria da non doversi certo curare di quelli degli altri – è infatti maturato al termine di una partita che per unità di squadra e compattezza è stata la migliore della stagione.
Questo non significa che la prova sia stata perfetta, basti pensare alla copertura scialba dello slot vista nel primo periodo, al powerplay oppure a un paio di errori di posizionamento davanti a Senn nel finale che sarebbero potuti costare caro, ma l’aspetto fondamentale è stato quello di vedere un gruppo in cui tutti hanno giocato l’uno per l’altro.

(Berend Stettler)
Era questo l’ingrediente che davvero mancava all’Ambrì di Cereda, che aveva vissuto anche buone serate ma mai aveva fatto “click” in termini di identità, mentre in questa occasione e con uno staff in panchina provvisorio (o forse no?) si è visto carattere e sacrificio. Il gruppo ha insomma risposto positivamente ad uno dei momenti più bui della storia recente del club, e questo rappresenta un segnale fondamentale.
Sull’altro fronte si sono invece visti degli ZSC Lions confusi e disordinati, che hanno pasticciato hockey per tutta la sera e praticamente non hanno mai trovato ritmo, rendendosi pericolosi dalle parti di Senn più per spunti individuali – Malgin su tutti – che non a risultato di una manovra collettiva. Davvero sintomatico che Marco Bayer abbia chiamato il timeout dopo nemmeno otto minuti di gioco, quando l’Ambrì si era già portato in vantaggio con Joly e aveva poi saputo dare seguito alla rete con altri buoni cambi.
Da quell’episodio gli zurighesi un po’ si sono svegliati, ma la marcia ingranata è comunque stata una dai giri bassi, mentre l’Ambrì ha mantenuto calma e struttura giocando una partita intelligente. Dal periodo centrale gli ospiti hanno blindato meglio lo slot, concedendo appena quattro tiri ai Lions nell’intero periodo, e quando si è realizzato che nemmeno nel tempo centrale i campioni in carica parevano in grado di prendere in mano il momentum, Zwerger e compagni hanno preso ulteriore coraggio.

(Berend Stettler)
In quella fase non ci sono state tantissime occasioni da gol – le schermaglie principali se le sono scambiate Grant e Joly nel giro di pochi attimi – ma nella terza frazione l’Ambrì ha trovato la giocata valsa il meritato vantaggio. Miles Müller ha gestito bene un disco poi spedito verso Zumbühl da Heed, sul cui rebound è arrivato Heim per il meritato 2-1, assegnato poi a Lukas Landry per una deviazione involontaria ma che vale il suo primo gol in National League.
Nel finale i leventinesi hanno poi stretto i denti, resistendo all’assalto finale e assaporando anche quella sensazione di uscire vincitori da una situazione del genere. Il rischio principale è arrivato quando Virtanen in boxplay ha lasciato sostanzialmente libero un avversario davanti a Senn, mentre sull’arco dell’incontro abbiamo ancora visto un DiDomenico fare parecchia fatica, pur mostrando tanta voglia di fare bene.

(Berend Stettler)
Un po’ ingenuo inoltre l’errore sull’unico gol zurighese, con in particolare Bürgler che ha girato al largo dello slot basso piuttosto che andare a chiudere su Baechler. Il veterano già contro l’Ajoie era stato all’origine di una rete evitabile.
Nel complesso però anche in termini individuali si sono visti segnali positivi. Tierney ad esempio non ha giocato una partita trascendentale ma è stato utile al suo scopo, vincendo vari ingaggi importanti e macchiando unicamente la prestazione con quella penalità sul finale che poteva costare cara.
Sarà veramente questa la prova che darà il via alla stagione leventinese? Per avere una risposta toccherà aspettare le prossime partite, ma sicuramente sabato si è visto il match più completo in termini di coesione di squadra visto sin qui. L’Ambrì da oltre un mese cercava quella partita che desse il giusto tono, finalmente potrebbe averla trovata.
IL PROTAGONISTA
Gilles Senn: Il portiere leventinese non è stato preso d’assalto come poteva succedere in altre serate alla Swiss Life Arena, ma ha saputo compiere delle parate con ottimo tempismo, disinnescando tutte quelle occasioni zurighesi che se trasformate avrebbero potuto rappresentare una doccia fredda per l’Ambrì. Senn si è fatto trovare pronto e calmo, rappresentando la base su cui la squadra ha poi costruito la vittoria.
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