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Ambrì Piotta

È un punto amaro per l’Ambrì, battuto di nuovo dall’Ajoie

I biancoblù provano a macinare gioco ma la reti non arrivano, e l’Ajoie porta a nove i punti ottenuti contro l’Ambrì. La classifica è ancora più serrata

È un punto amaro per l’Ambrì, battuto di nuovo dall’Ajoie

AMBRÌ – AJOIE

3-4

(0-2, 1-0, 2-1; 0-1)

Reti: 11’15 Asselin (Derungs) 0-1, 19’27 Frossard (Fey, Hazen) 0-2, 39’59 Fischer (Heim) 1-2, 41’06 Derungs (Devos, Asselin) 1-3, 45’59 Zaccheo Dotti 2-3, 47’52 Chlapik (Spacek, McMillan) 3-3, 64’13 Frossard (Devos) 3-4

Note: Gottardo Arena, 6’698 spettatori
Arbitri: Lemelin, Mollard; Schlegel, Urfer
Penalità: Ambrì 4×2, Ajoie 4×2

Assenti: Diego KostnerTobias Fohrler (infortunati), Inti Pestoni (ammalato), Janne Juvonen (sovrannumero), Rocco Pezzullo (Ticino Rockets)

AMBRÌ – Non è il caso di farne una tragedia – l’Ajoie ha dimostrato più volte di essere un cliente scomodo per tutti – ma è chiaro che se alla fine dei giochi l’Ambrì Piotta dovesse mancare di poco l’accesso ai pre-playoff, ecco che i nove punti lasciati per strada contro i giurassiani tornerebbero subito alla memoria.

E questo non perché battere Frossard e compagni debba considerarsi “dovuto” – chi parte da tali premesse ha capito ben poco di questa lega – ma è chiaro che l’occasione che si presentava ai biancoblù di dare ulteriore vigore al loro cammino era di quelle importanti, ed avere ottenuto un solo punticino in una fase cruciale della stagione ha il sapore di occasione persa.

L’Ambrì Piotta dovrà dunque recuperare questi punti da un’altra parte, contro avversari magari più quotati ma che paradossalmente rappresentano un ostacolo meno frustrante di questo Ajoie. Non si può infatti rinfacciare alla squadra di Cereda di non averci provato – addirittura 81 i tentativi di tiro lasciati partire dai leventinesi, e 2/3 delle conclusioni sono arrivate dallo slot – e sin dal primo ingaggio è emersa la volontà di imporre il proprio ritmo alla contesa.

E di base i leventinesi ci sono anche riusciti, con subito tanti dischi messi su Tim Wolf e diverse reti mancate di un soffio. La sensazione nell’avvio di gara era infatti quella che fosse solo una questione di tempo prima che arrivasse un gol leventinese, e da lì le cose avrebbero preso una piega più semplice.

L’Ajoie si è però confermato cinico e rapace, sfruttando un errore in uscita dal terzo di Zaccheo Dotti per sbloccare il risultato con Asselin, e poi trovando il raddoppio a ridosso della prima sirena con una deviazione di Frossard. Il match è così diventato improvvisamente più complicato, con l’Ambrì che nella frazione centrale è parso anche perdere un po’ la pazienza quando sul ghiaccio non si è visto quell’aumento di ritmo necessario per spingere e cercare il pareggio.

Nella sua porzione centrale la partita ha infatti vissuto una fase strana e delicata, con la squadra di Cereda sì vicina più volte a sbloccarsi, ma sull’altro fronte i giurassiani sono stati costantemente pericolosi e vicini a quel 3-0 che avrebbe dato un duro colpo alla contesa.

L’Ambrì in quella fase è stato anche un po’ arruffone, con l’evidente volontà che spesso non ha trovato sufficiente lucidità d’esecuzione, e quando le occasioni ideali si sono presentate Wolf ha sempre trovato il modo di salvarsi. Un po’ per bravura sua, qualche volta con un pizzico fortuna, ma spesso anche per mancanza di precisione o mordente degli attaccanti di casa.

Il contesto si è insomma rivelato frustrante per un Ambrì che sapeva di avere tutti i mezzi per girare la sfida – memore forse anche della rimonta sul Ginevra – ma quella di venerdì sembrava anche essere una proverbiale “serata no”. Puro ossigeno dunque la rete di Jannik Fischer ad un nulla dalla seconda sirena, seguita però dalla doccia gelata rappresentata dal gol di Derungs in avvio di terzo tempo.

I biancoblù hanno però trovato le risorse – soprattutto mentali – per imbastire una nuova reazione, e quando Zaccheo Dotti e Chlapik hanno portato finalmente la sfida in parità sembrava che la strada fosse spianata verso un successo in rimonta. Qualcosa è però mancato nel finale, e soprattutto in un overtime in cui è stato l’Ajoie a controllare il puck e trovare infine la giocata decisiva grazie all’ottimo spunto di Frossard.

Considerando quanto serrata e corta è la classifica si può sicuramente parlare di due punti persi, anche se per vedere il bicchiere mezzo pieno si potrebbe fare riferimento all’ottavo risultato utile delle ultime nove partite.

Sicuramente non ha aiutato dover rinunciare all’ammalato Pestoni che, unitamente alla partenza di Eggenberger, ha lasciato a Cereda una squadra dalla coperta corta in attacco e che ha quasi costretto il tecnico a rinunciare a Juvonen per poter inserire McMillan e giocare costantemente con quattro linee. Conz invero non ha trasmesso molta sicurezza, ma all’Ajoie sono anche state concesse ben 38 conclusioni in porta, tante considerando che la squadra di Vauclair è la penultima di lega con una media di 26.

Il risultato di venerdì non rende naturalmente più semplice il percorso dell’Ambrì, ma al momento attuale sono in pochi a poter vantare delle certezze. Zugo e Langnau hanno perso tre partite di fila, il Berna otto delle ultime dieci, il Kloten cinque consecutive ed il Lugano è ben lontano dal trovare continuità. Il Losanna è in ripresa, ma ha del terreno da recuperare.

Come si diceva in apertura, non è il caso di farne un dramma. Ma il margine d’errore per l’Ambrì dopo appena tre punti stagionali ottenuti contro l’Ajoie è ancora più ridotto.


IL PROTAGONISTA

Tim Wolf: Per grandi porzioni di gara è apparso intrattabile, ed ha impedito all’Ambrì Piotta di trovare delle reti importanti sulle tante buone occasioni che i biancoblù si sono costruiti. Già nel primo tempo la partita avrebbe infatti potuto prendere una piega diversa, ma gli interventi di Wolf hanno saputo frustrare gli attaccanti locali. Alla fine ha dovuto concedere tre reti, ma ha fermato ben 40 conclusioni.


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