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Ambrì Piotta

È un Ambrì vivo e con energia, da Davos arriva un chiaro segnale

Alla quarta partita in sei giorni i biancoblù dimostrano di non volersi arrendere. La vittoria in casa della capolista arriva con personalità, e può essere importante

È un Ambrì vivo e con energia, da Davos arriva un chiaro segnale

DAVOS – AMBRÌ

3-4

(1-0, 1-0, 1-3; 0-1)

Reti: 14’57 Zadina (Andersson, Jung) 1-0, 20’41 Stransky 2-0, 46’48 Heim (Grassi, Wüthrich) 2-1, 55’36 Douay (Landry, Kubalik) 2-2, 56’24 Stransky 3-2, 59’07 DiDomenico (Virtanen, Heed) 3-3, 60’23 Kubalik (Virtanen, DiDomenico) 3-4.

Note: Eisstadion Davos, 4’300 spettatori
Arbitri: Borga, Dipietro; Bachelut, Cattaneo
Penalità: Davos 4×2, Ambrì Piotta 1×2

Assenti: Kodie Curran (infortunato), Simone Terraneo (sovrannumero), William HedlundDavide Fadani (Snakes)

DAVOS – Non sarà una serata come quella di Davos a scacciare tutti i problemi dell’Ambrì Piotta, ma nel cercare di venire a capo delle proprie difficoltà i leventinesi hanno sicuramente ribadito un concetto, ovvero quello di essere una squadra viva e unita. Sarebbe altrimenti impossibile recuperare due svantaggi nel terzo periodo in casa della capolista e, pur ammettendo che i grigionesi non hanno giocato la loro miglior partita, alla squadra di Cereda va dato atto di aver mostrato una certa tenacia.

Chissà insomma che l’Ambrì non stia gradualmente plasmando quell’identità e personalità che sinora si è vista solo tratteggiata – ed anzi, in alcune serate è proprio mancata – anche pensando alla reazione dopo il pesantissimo gol di Stransky arrivato meno di un minuto dopo il 2-2 di Douay. Qualcosa sembra insomma muoversi, ma bisognerà continuare a insistere per capire se davvero il gruppo leventinese riuscirà a trovare il ritmo agonistico giusto per essere più costante e spavaldo.

E poi c’è ovviamente il gol all’overtime di Kubalik, che finalmente ha fatto partire quel tiro al volo che tutti si aspettano da lui, ma che sta utilizzando con sorprendente timidezza. Stavolta il suo spunto è valso la vittoria, ma solamente il tempo permetterà di capire se il ceco possa essere finalmente a un punto di svolta, dopo che anche la prestazione di mercoledì – fatta eccezione per la rete, ovviamente – è stata piuttosto evanescente.

Nel finale l’Ambrì Piotta ha dunque raccolto ciò che aveva seminato nel corso di un buon primo periodo, giocato con buon piglio e capace di produrre diverse occasioni da gol, soprattutto in ripartenza. Proprio in quelle fasi però i leventinesi hanno evidenziato ancora dei limiti, sciupando con poca freddezza delle buone chance. Con il passare dei minuti il Davos si è poi regolato, ha trovato il vantaggio con Zadina e ha poi dimostrato di poter gestire la partita con grande solidità, a maggior ragione dopo il raddoppio di Stransky dopo soli 41 secondi nel periodo centrale.

Proprio la frazione di mezzo è poi stata la meno brillante per i leventinesi, con i difensori locali bravi nel bloccare molti dischi e rendere difficili le linee di tiro, tanto che la partita sembrava destinata a spegnersi sempre di più. Chiave in quella fase è stato anche Senn, che sul 2-0 ha compiuto almeno un paio di interventi decisivi che hanno evitato quella terza rete che avrebbe chiuso i giochi.

L’Ambrì l’ha poi riaperta continuando a insistere, trovando delle reti dal cuore dello slot – meritata quella di Douay, che già da alcune partite viene utilizzato come “jolly” nel top six mostrando ottime risposte – o su deviazione, prima di sfruttare nell’overtime l’ingenua penalità rimediata su ingaggio dal giovane Gredig.

Questa è stata una serata che ha le potenzialità di essere significativa, ma tutto passerà dalla continuità che la squadra saprà mostrare nelle prossime uscite. Il gruppo ha ribadito di essere vivo, compatto tra squadra e staff e volenteroso di fare per davvero un passo avanti. Certo, poi non bastano le intenzioni, ma se un punto di svolta – anche per alcune individualità – deve arrivare, una serata come quella di Davos potrebbe essere un momento importante.


IL PROTAGONISTA

Gilles Senn: A livello statistico i portieri leventinesi non stanno brillando – anche in questa occasione non si è arrivati nemmeno al 90% di interventi – ma Senn contro i suoi ex compagni ha giocato anche stavolta una buona partita. Sulle reti subite non ha avuto particolari responsabilità, mentre quando il match era sul 2-0 ha compiuto alcuni interventi chiave che hanno impedito alla partita di sfuggire via.


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