LOSANNA – LUGANO
0-7
(0-3, 0-1, 0-3)
Reti: 1’46 Sannitz (Bürgler) 0-1, 8’59 Fazzini (Romanenghi, Reuille) 0-2, 15’13 Lapierre (Klasen) 0-3, 30’46 Hofmann (Bürgler) 0-4, 55’25 Bertaggia (Morini, Hofmann) 0-5, 55’59 Riva (Bertaggia, Jörg) 0-6, 58’16 Lajunen (Lapierre) 0-7
Note: Malley, 6’700 spettatori. Arbitri Salonen, Massy; Gnemmi, Progin
Penalità: Losanna 2×2′, Lugano 2×2′
LOSANNA – Sette erano le partite che mancavano al Lugano per terminare la propria regular season prima della trasferta di Malley. Sette sono le sberle rifilate a Boltshauser in una serata finalmente convincente in tutto e per tutto.
Sette è il numero che il Lugano da martedì sera si trova alla sua sinistra guardando la graduatoria. E sei invece erano le vittorie consecutive che il Losanna aveva incamerato prima di trovarsi di fronte i bianconeri. Presentatisi a Malley con il rientrante Chorney tra le proprie fila, i bianconeri hanno dato quella risposta che ci si attendeva sul piano caratteriale e del gioco per affrontare la scalata alle prime otto posizioni.
Ritrovarsi a Losanna giocando come avevano fatto contro il Ginevra per 50 minuti sarebbe potuto costare una notevole imbarcata contro la squadra più in forma del momento, fortuna vuole che Chiesa e compagni hanno tirato fuori l’orgoglio e la disciplina, chissà che quei rigori di domenica non abbiano veramente cambiato qualcosa nella loro testa.
Sicuramente dopo il buonissimo inizio, simile a quello delle ultime uscite, qualcuno (anzi, in molti) avrà voluto attendere il proseguo dell’incontro per determinare lo stato mentale di questa squadra. I tre gol con cui però Sannitz, Fazzini e Lapierre (finalmente!) hanno annichilito i padroni di casa nel giro di un quarto d’ora sembravano già un bel segnale.
I biancorossi non hanno potuto infatti mettere troppo il becco nella discussione, sempre ben soffocati dal forecheck bianconero e stoppati già nella zona neutra, insomma il primo periodo giocato dal Lugano sembrava effettivamente di una certa qualità.
La conferma è arrivata col passare dei minuti, Merzlikins non ha dovuto tirare fuori interventi miracolosi e i vari Jeffrey o Bertschy hanno fatto una fatica tremenda a portare pericoli nello slot, troppo defilati per impensierire i bianconeri.
La fiducia invece con cui il Lugano ha portato avanti la sfida è stata invidiabile, la sicurezza adottata per gestire il risultato e colpire con cinismo è stato il segnale più importante. Personalità, carattere e fiducia che si sono viste non solo sul piano collettivo, ma le sono notate anche nei singoli, soprattutto coloro più in difficoltà nelle ultime uscite.
Bürgler, uno dei migliori in pista, è da prendere come esempio per questo match. Il numero 87 ha giocato a tutta pista come non lo si vedeva da tempo e con il disco sul bastone è tornato a dare impulsi importanti e decisivi, come in occasione dell’assist per l’importantissimo 4-0 di Hofmann.
Proprio questa rete, arrivata dopo i tentativi infruttuosi del Losanna di rientrare in partita, ha probabilmente mandato agli archivi la sfida, annichilendo gli uomini di Peltonen sul piano morale.
Prova ne è che nemmeno nel terzo tempo, a parte un paio di cambi dopo un powerplay, il Lugano ha accusato la pressione dei vodesi, trascinando in porto con autorità la partita e addirittura dilagando fin sul 7-0 nei minuti finali con sette marcatori diversi, con il Losanna ormai svuotato completamente e Boltshauser abbandonato al suo destino.
E la differenza l’hanno fatta anche numeri importanti, come i soli 16 tiri del Losanna, altri 12 bloccati, ma anche le statistiche agli ingaggi. La squadra di Peltonen, che conta molto sul lavoro dei centri per prendere possesso della zona offensiva partendo faceoff, ha dovuto inchinarsi di fronte al 78% di ingaggi vinti dal Lugano nel proprio terzo, cosa che ha permesso ai bianconeri di ripartire tre volte su quattro con il possesso del disco.
Insomma, in una serata in cui il Lugano ha trovato la forza necessaria e il carattere che si voleva vedere, improvvisamente sono arrivati anche i numeri dalla propria parte, difficile non credere che le cose non siano correlate per buona parte, perché non c’è miglior alleato della fiducia nei propri mezzi.
Un compagno in più di cui il Lugano ha assolutamente bisogno per non venir tradito nell’ultimo strappo come gli è capitato fin troppe volte in stagione. Comincerà finalmente ora la vera stagione dei bianconeri? Saranno loro stessi a darci la risposta.
IL PROTAGONISTA
Dario Bürgler: Il numero 87 ha finalmente offerto una prova alla sua altezza, non a caso proprio quando tutta la squadra ha alzato il livello generale.
Da giocatore sfiduciato e propenso all’errore più banale a trascinatore e attaccante sempre pericoloso, proprio come dovrebbe sempre essere.
Presente in ogni zona della pista ha giocato moltissimi dischi con intelligenza, offrendo inoltre uno splendido assist ad Hofmann per l’importantissimo 0-4 che ha di fatto chiuso la sfida.