AMBRÌ – LANGNAU
3-4
(0-2, 1-1, 2-1)
Reti: 13’51 Saarela 0-1, 17’44 Rohrbach (Saarijärvi, Kristof) 0-2, 24’24 Flavio Schmutz (Julian Schmutz, Riikola) 0-3, 30’30 Kubalik (Virtanen, Zwerger) 1-3, 47’37 Heed (Bürgler) 2-3, 52’04 De Luca (Heed, Curran) 33. 53’18 Pesonen (Guggenheim) 3-4
Note: Gottardo Arena, 6’509 spettatori
Arbitri: Hebeisen, Tscherrig; Cattaneo, Schlegel
Penalità: Ambrì 2×2, Langnau 4×2
Assenti: Rocco Pezzullo (infortunato), Janne Juvonen, Jonathan Ang, Tim Muggli, Simone Terraneo, William Hedlund (sovrannumero)
AMBRÌ – È stato sicuramente l’Ambrì Piotta meno convincente della stagione quello uscito battuto venerdì dalla sfida contro il Langnau, e anche se nel terzo periodo i leventinesi sembravano aver trovato il modo di ricavare comunque un risultato positivo da una serata nata storta, in definitiva la squadra di Cereda ha ricevuto la lezione che meritava.
Ci è infatti voluto troppo tempo per vedere i biancoblù mettere nelle gambe il giusto ritmo per imporre il proprio gioco al Langnau, che dal canto suo è stato bravo nello sfruttare a dovere l’eccezionale prestazione di Charlin tra i pali. Gli ospiti hanno infatti colpito appena ne hanno avuto l’opportunità, segnando nel primo periodo dopo un pasticcio in impostazione dei leventinesi e sfruttando poco dopo il primo powerplay di serata.
Troppo timido invece l’avvio di gara dell’Ambrì Piotta, che non è riuscito a imprimere il suo ritmo alla sfida ed è stato frenato anche da diverse imprecisioni, con sì un paio di opportunità offensive ma nell’ambito di una manovra piuttosto pasticciata e con poco ingaggio fisico.
Le cose sono sicuramente migliorate nel periodo centrale, quando le intenzioni dei biancoblù di iniziare a controllare il gioco sono apparse subito evidenti, anche se il pesante 3-0 ha oltremodo complicato una situazione che aveva visto Cereda modificare praticamente tutte le sue linee.
A quel punto dalla panchina è arrivata anche l’altra decisione possibile per cercare di scuotere la partita, ossia la chiusura anticipata della serata di Gilles Senn – incolpevole sulle tre reti incassate – e l’inserimento di Davide Fadani. Il portiere italiano, al debutto stagionale dopo varie partite a Bellinzona, si è ben comportato ed ha effettuato anche alcuni interventi complicati.
Il match ha poi iniziato a cambiare con la “sassata” con cui Kubalik ha fulminato Charlin, che nel periodo centrale ha però sfoderato almeno un paio di interventi da highlights che hanno impedito all’Ambrì di rimettere già in quel momento la serata in carreggiata. Le cose non sembravano poi promettere bene nel terzo tempo, ma un gol arrivato un po’ dal nulla di Heed – che ha mostrato buoni spunti offensivi, ma in difesa è ancora lontano dalla sua forma migliore – e poi un perfetto tocco sottoporta di De Luca hanno improvvisamente acceso l’Ambrì.
In quel frangente la squadra ha però peccato un po’ di calma e maturità, si è fatta prendere dal momento – che effettivamente sembrava propizio per girare completamente il risultato – ed è stata punita in un attimo. Con la squadra sbilanciata in avanti, Heed si è fatto sfuggire Pesonen che è andato a segnare il gol decisivo, episodio da cui l’Ambrì non ha più saputo riprendersi mostrandosi troppo svuotato per cercare un nuovo pareggio nel finale.
Un risultato tutto sommato giusto, al termine di una prestazione che è stata la meno convincente sin qui dei leventinesi – non un disastro, ma troppe cose si sono inceppate – ed anche in termini individuali praticamente nessuno ha saputo brillare oppure ergersi a protagonista.
Chissà se la serata opaca di diversi elementi darà modo a Jonathan Ang di ritrovare spazio dopo essere finito in sovrannumero per cinque partite consecutive, oppure se per lui il futuro riserva una maglia diversa.
Si vedrà. Nel frattempo l’Ambrì dovrà ripartire dalla reazione comunque mostrata alle difficoltà di questa partita, ma sabato a Losanna dovrà dimostrare ritmo e determinazione già dal primo cambio. Nelle ultime due uscite d’altronde si è visto quanto possa essere alto il prezzo per un’entrata in materia troppo timida.
IL PROTAGONISTA
Stephane Charlin: Solo il tempo saprà dire se l’attuale portiere del Langnau ha davvero i numeri per mettere la firma su un contratto NHL, ma nel frattempo Charlin continua a sfoderare prestazioni eccezionali ed i Tigers devono a lui tanto del loro successo. Specialmente nel periodo centrale ha compiuto alcuni interventi davvero complicati, risultati chiave per l’inerzia della partita.
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