LANGNAU – AMBRÌ
3-4
(0-1, 1-1, 2-1; 0-1)
Reti: 11’38 Chlapik (Spacek, Heed) 0-1, 24’10 Chlapik (Spacek, Fischer) 0-2, 25’56 Rohrbach (Saarijärvi) 1-2, 41’31 Kneubuehler (Bürgler, McMillan) 1-3, 56’13 Saarijärvi 2-3, 58’31 Saarijärvi (Eakin) 3-3, 64’26 Chlapik (Spacek) 3-4
Note: Ilfishalle, 5’596 spettatori
Arbitri: Kohlmüller, Hungerbühler; Steenstra, Stalder
Penalità: Langnau 3×2′, Ambrì 4×2′
Assenti: Nick Shore, Dario Wüthrich (sovrannumero), Tobias Fohrler, André Heim, Rocco Pezzullo, Stefan Müller (infortunati)
LANGNAU – Terminare il primo weekend dopo la pausa con un bottino di cinque punti è una buona base da cui ripartire per l’Ambrì Piotta, anche se il punticino lasciato per strada a Langnau ha reso la vittoria di sabato un po’ amara, con un epilogo che è lì a ricordare che i leventinesi dovranno crescere ancora in maniera significativa per raggiungere i loro obiettivi.
Tutto in quei minuti finali del terzo tempo è successo velocemente, con i Tigers che hanno improvvisamente trovato due reti arrivate un po’ dal nulla, dopo che sino a quel punto i biancoblù avevano controllato bene il terzo periodo contro un avversario che offensivamente non aveva molte frecce al suo arco. Sono però bastati due episodi partiti dal bastone di Saarijärvi – uno sfortunato autogol, e poi un tiro nel traffico – per mettere in una posizione difficile la squadra di Cereda, che con quel boxplay nel minuto finale ha addirittura rischiato di tornarsene a casa a mani vuote.
Sarebbe stata una beffa, perché complessivamente l’Ambrì Piotta ha giocato una partita sicuramente migliore rispetto a quella degli avversari e, pur ammettendo un livello generale solamente discreto, i Tigers hanno fatto poco per cercare la vittoria. I leventinesi hanno invece provato a macinare gioco (e in retrovia hanno bloccato 33 tiri!), riuscendoci soprattutto con la buona prestazione delle prime due linee, mentre l’impatto del bottom six è stato più limitato.
Protagonisti lo sono stati in particolare Chlapik e Spacek, con il primo che è stato autore probabilmente della sua miglior partita in biancoblù, e questo non soltanto per l’hat trick che ha deciso la sfida. Dopo alcune settimane molto discusse l’Ambrì ha infatti ritrovato un attaccante in forma e motivato, che in due partite ha infilato quattro gol e scagliato addirittura 14 tiri in porta, mostrando quella velocità ed intuito d’esecuzione che mette spesso fuori tempo i portieri avversari.
È stata infatti una sua secca conclusione a sbloccare il risultato, nell’ambito di un primo periodo dai ritmi non altissimi ma che ha visto i biancoblù trovare meritatamente il vantaggio. Con il raddoppio hanno invece “flirtato” in diverse circostanze McMillan e Kneubuehler, che hanno confermato la buona intesa già osservata nella sfida contro il Kloten.
Il 2-0 ha però visto nuovamente la firma di Chlapik, bravo a concludere immediatamente dopo disco messo in mezzo di Spacek, mentre Kneubuehler – che ha vissuto un weekend molto positivo – il meritato gol l’ha infilato ad inizio terzo periodo con una bella deviazione in powerplay.
A quel punto la partita sembrava essersi sistemata per l’Ambrì Piotta, dopo che nel periodo centrale era stato negato un gol a Bürgler che ha suscitato più di una discussione.
La rete è infatti stata annullata per una presunta ostruzione di McMillan su Boltshauser, decisione arrivata a risultato di un challenge chiamato dal Langnau con un tempismo che ha fatto discutere. I giocatori erano infatti già a centro pista e l’arbitro pronto all’ingaggio, quando la panchina dei Tigers ha richiamato l’attenzione degli arbitri. Questa situazione ha reso poco chiara una voce del regolamento, ed inoltre nel caso specifico – ma è un’interpretazione personale – la rete sembrava regolare nonostante la presenza di McMillan davanti al portiere.
Il modo migliore per l’Ambrì di reagire era quello di trovare un altro gol, e quando questo è arrivato a 1’31 dall’inizio della terza frazione il match sembrava poter andare agli archivi. Il Langnau il suo momento migliore lo aveva infatti vissuto dopo la segnatura dall’ex Rohrbach, episodio che ha ribaltato il momentum e permesso ai Michaelis e compagni di spingere parecchio, colpendo anche un palo con il tedesco.
La squadra di Cereda in quella fase si è fatta cogliere troppo statica in pista, tendenza questa che si è anche evidenziata in alcuni momenti di possesso offensivo, con i giocatori senza puck troppo passivi ed una manovra che è dunque diventata prevedibile. Spacek in questo senso è stato fondamentale per dare impulsi e dinamicità al gioco, e non è un caso che sia stato proprio lui a fornire i tre assist per le segnature di Chlapik.
In qualche modo nel finale il Langnau è però riuscito a pareggiare la partita grazie al suo uomo migliore in pista, ma anche in maniera abbastanza casuale, pur approfittando di un rilancio infelice di Trisconi a porta sguarnita. L’Ambrì sino a quel punto non aveva giocato una partita eccezionale, ma comunque migliore rispetto a quella degli avversari ed ha avuto anche un po’ di sfortuna nel farsi riprendere.
Alla fine Chlapik ha rimesso le cose a posto con un altro tiro “dei suoi”, ed il bottino di cinque punti per cercare di rilanciare il proprio percorso è sicuramente buono. L’Ambrì ha insomma fatto il suo considerando le premesse intricate da cui arrivava, ma non ha particolarmente impressionato e dovrà continuare a lavorare.
Le prime due linee hanno girato bene, ma il blocco formato da Marchand–Dufey–Zwerger anche stavolta non ha portato molto al gioco. Spesso impegnati a rincorrere disco ed avversari, e con l’attaccante austriaco ancora lontano dalla forma migliore, i tre anche sabato non sono riusciti a trovare nemmeno una conclusione in porta… Sarà insomma interessante osservare Cereda come si muoverà, anche considerando che confermare stranieri in pista e gli altri tre blocchi per la prossima partita avrebbe perfettamente senso.
IL PROTAGONISTA
Filip Chlapik: Ha giocato quella che è stata probabilmente la sua miglior partita in biancoblù, infilando un hat trick decisivo e trovando anche sabato sera una grandissima quantità di conclusioni, tutte piuttosto pericolose. Dopo delle settimane complicate il ceco ha insomma trovato la medicina migliore, ovvero quei gol che sanno scacciare molti dubbi e riportare la giusta fiducia.