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Ambrì Piotta

Due punti meritati per uno degli Ambrì migliori della stagione

I biancoblù forniscono una grande prova a Zugo, pur sprecando nel primo tempo tante chance. La vittoria arriva dopo una prova completa e senza cali di tensione

(PostFinance/KEYSTONE/Urs Flueeler)

Due punti meritati per uno degli Ambrì migliori della stagione

ZUGO – AMBRÌ

2-3

(0-0, 1-1, 1-1; 0-1)

Reti: 32’30 Chlapik (Spacek, Burren) 0-1, 37’40 Almquist (Senteler) 1-1, 47’44 Formenton (Heim) 1-2, 52’36 Senteler (Almquist, O’Neill) 2-2, 60’14 Heed (Heim) 2-3

Note: Bossard Arena, 7’200 spettatori
Arbitri: Stolc, Fonselius; Obwegeser, Burgy
Penalità: Zugo 5×2, Ambrì 4×2

Assenti: Diego KostnerTobias Fohrler (infortunati), Brandon McMillan (sovrannumero), Rocco PezzulloJosselin Dufey (Ticino Rockets)

ZUGO – Mancano solamente dieci partite al termine della regular season, e l’Ambrì Piotta sta arrivando alla fase decisiva del torneo con un’organizzazione ed una fiducia nei propri mezzi che convince sempre di più. Per molti versi eccezionale infatti la prestazione alla Bossard Arena, contro uno Zugo che sta vivendo sì un’annata tribolata, ma che i biancoblù hanno affrontato senza evidenziare mai il timore di perdere.

La squadra di Cereda è infatti scesa in pista per vincere e questo lo si è visto sin dai primi minuti, quando Formenton e compagni si sono ritrovati a tu-per-tu con Genoni addirittura quattro volte nel giro di una decina di minuti, lasciando poi per strada altre grandi opportunità ancora nella prima frazione.

Ripensando a quella frase i leventinesi possono recitare il mea culpa, perché se alla sirena l’Ambrì si fosse ritrovato avanti di almeno un paio di reti il risultato sarebbe stato più rappresentativo di quanto visto in pista. Un po’ del suo ce l’ha messo lo Zugo, che con alcuni errori grossolani ha favorito le ripartenze degli ospiti, ma ciò che ha colpito nel gioco dei biancoblù è stata sicuramente la continuità tra un cambio e l’altro.

La rotazione delle linee è sempre stata completa ed i ragazzi di Cereda hanno sempre mantenuto un buon mix tra pericolosità offensiva ed un occhio di riguardo dalle parti di Juvonen, lucido come sempre e bravo nel mantenere gli equilibri nelle fasi più delicate. Ovviamente lo Zugo i suoi buoni momenti li ha vissuti, in particolare in avvio di periodo centrale e poi nel finale di terzo tempo, quando per l’Ambrì ci poteva addirittura scappare la sconfitta se fosse arrivato il proverbiale disco velenoso nel momento sbagliato.

I leventinesi possono però anche contare su tante personalità, come Spacek e Chlapik che hanno confezionato il bel gol d’apertura, oppure un Formenton nuovamente in grande spolvero e che con la sua accelerazione aveva riportato avanti i suoi nel terzo tempo. Il contributo è comunque arrivato da tutti – bravo in difesa Zündel, che si è messo in evidenza nonostante il minutaggio più basso in squadra di 7’25 – e come successo a Langnau si ha avuto prova dell’importanza di avere una rosa profonda e di qualità anche nel bottom six.

Davvero peccato in questo senso veder partire Eggenberger, che nella sua prima parentesi in Leventina ha convinto e mostrato anche margini di crescita, ed ora dovranno essere bravi McMillan oppure Marchand – in attesa del rientro di Kostner – nel completare un lineup che deve poter fare affidamento anche sul quarto blocco.

Nel frattempo però quella di martedì può essere catalogata tra le migliori prove stagionali, ed il punto aggiuntivo intascato all’overtime grazie al bel tiro di Heed – abile nello sfruttare lo screen involontario di Djoos per battere l’ottimo Genoni – è stato ampiamente meritato per quanto visto sul ghiaccio.

L’Ambrì ha infatti convinto per 60 minuti, e come nell’uscita precedente non ha praticamente vissuto dei momenti di vuoto, pur concedendo allo Zugo – e ci mancherebbe altro – le sue fasi di pressione e possesso in zona offensiva. Mai andando però davvero in difficoltà e senza commettere chiari errori.

I biancoblù si lasciano dunque alle spalle un mese di gennaio in cui sono arrivati sette risultati utili (sei vittorie) nelle ultime otto partite, e soprattutto delle prove recenti in cui gli ingranaggi sembrano tutti funzionare nel modo giusto. Prima della pausa restano ora due impegni, ed il prossimo – in casa contro l’Ajoie – e di quelli da non farsi sfuggire.

In merito invece alla situazione di Thomas Rüfenacht, il collega Marco Maffioletti ha raccolto a fine partita la dichiarazione di Luca Cereda, in vista della chiusura del mercato dei giocatori svizzeri prevista per la mezzanotte del 31 gennaio.

“Lui si è allenato l’ultima volta con noi venerdì, quando finiva il periodo di prova. Ha potuto conoscerci un po’, mentre ora noi dovremo valutare il da farsi. Nei prossimi giorni ci rifletteremo, anche se a mezzanotte scade la deadline e dunque se abbiamo anche solo la minima intenzione di volerlo con noi dovremo tesserarlo, poi si vedrà se riusciremo a trovare un’intesa contrattuale o meno. Onestamente però con i nostri impegni non ci abbiamo lavorato troppo, lui è rientrato a casa e ci siamo ripromessi di sentirci nei prossimi giorni e fare assieme il punto della situazione”.


IL PROTAGONISTA

Jesse Virtanen: Sono diversi i giocatori biancoblù che hanno saputo distinguersi alla Bossard Arena, ed allora in questo spazio vogliamo sottolineare la prestazione di Virtanen, che non ha trovato una menzione nell’articolo principale. Il finlandese ha giocato oltre 22 minuti di grande sostanza, e così come Heed riesce ad elevare il reparto con impulsi offensivi e chiusure puntuali. Anche lui in stagione è andato in crescendo, tanto che un eventuale rinnovo farebbe indubbiamente felici molti tifosi.


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