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Ambrì Piotta

Duca: “Formenton sappiamo poter essere dominante, ma così manteniamo flessibilità”

Il DS sul ritorno del canadese: “Non cercavamo forzatamente un settimo straniero da subito, ma abbiamo colto l’occasione. Alex ha continuato ad allenarsi ed è già da mesi che va sul ghiaccio, ma dovrà ritrovare il ritmo”.

AMBRÌ – La notizia era nell’aria, ed in tempo per l’inizio del campionato è arrivata l’ufficialità. L’attaccante canadese Alex Formenton farà il suo ritorno in Leventina con un accordo valido inizialmente sino alla pausa di dicembre, dando un’ulteriore arma offensiva alla squadra di Luca Cereda.

“Formenton ha deciso di ritornare alle competizioni, anche se in verità non ha mai dichiarato di volersi ritirare, ma piuttosto di prendersi una pausa dall’hockey. È una cosa diversa. Infatti ha comunque continuato ad allenarsi ed ora sono già alcuni mesi che è sul ghiaccio”, ha spiegato il DS Paolo Duca. “Prima di portare avanti la questione era però giusto che tutta la faccenda in cui era coinvolto fosse alle spalle”.

Paolo Duca, come si è sviluppata la trattativa in queste settimane?
“Gli abbiamo dato modo di fare i suoi ragionamenti, nel frattempo il nostro training camp è andato avanti e adesso i tempi erano maturi. Come dico sempre, quando sul mercato si presenta un’occasione che ci può rendere migliori e che è nelle nostre corde, la cogliamo, e questa era una di quelle. Non cercavamo a tutti i costi un attaccante straniero come settimo, ma si è presentata l’opportunità di far tornare un giocatore con cui abbiamo un passato e che ha dimostrato di poter essere dominante, e che nel suo voler tornare a giocare ha espresso il desiderio di volerlo fare con noi”.

Il contratto ha una scadenza a dicembre con opzione sino a fine stagione, come mai questa scelta?
“L’accordo ci permette di essere flessibili. Se non ci fosse stata questa occasione, avremmo probabilmente aspettato prima di ingaggiare un settimo straniero, osservando anche come evolvevano le cose. Il contratto ci dà dunque anche modo di agire nel caso in cui qualcosa di imprevedibile dovesse succedere”.

Non rischia di essere un’arma a doppio taglio? Dopo avergli dato l’opportunità di rientrare, un altro club potrebbe sfruttare il vostro lavoro per portarvelo via…
“Quello è vero, ma questo significherebbe che nel frattempo ha giocato bene per noi. Oramai succede la stessa cosa con i giovani e gli elementi che formiamo, quando performano rischiano di andare via. Pensare di stipulare oggi un contratto di 2-3 anni non era realistico. Ora abbiamo la chance di prolungarlo sino a fine stagione, che è già qualcosa, e poi vedremo come andranno le cose. Se si troverà bene e vorrà restare, in un secondo momento potremo sicuramente discuterne. Nel caso in cui dovesse ritrovare una forma NHL, inoltre, poco importa il contratto stipulato visto che avrebbe la facoltà di partire verso il Nordamerica. Le sue ambizioni le dovrete però chiedere direttamente al giocatore”.

Ora Cereda sarà chiamato a fare delle scelte difficili, ma in un anno concentrato come quello olimpico questo è un “problema” positivo da avere…
“Sappiamo che il giocatore si è tenuto in forma ed è da alcuni mesi che è sul ghiaccio, ma non si è ancora allenato con noi, dunque aspettiamo per vedere a che punto è. Da qui alla pausa di dicembre giocheremo una trentina di partite, e sicuramente creerà della concorrenza. È possibile che crei anche dei problemi a livello di scelte, e se fosse così significherà che tutti i nostri stranieri stanno performando alla grande. Per l’Ambrì sarebbe dunque un vantaggio, una buona mossa. L’esperienza però ci insegna che così tante partite in così poco tempo richiedono la possibilità di essere flessibili e di fare dei cambiamenti e turnover. Alex arriverà come settimo straniero, avrà il desiderio di giocare il più possibile ma è anche consapevole che è un anno e mezzo che non scende in pista. Ci vorrà tempo per vederlo tornare in forma partita”.

Immagino ti sia sentito sollevato nel momento in cui il processo si è concluso con un verdetto di innocenza. Sia tu che l’Ambrì Piotta vi eravate esposti a un rischio nei momenti dei suoi ingaggi…
“Sono sicuramente contento per lui. Quando l’abbiamo portato ad Ambrì la scelta era giusta, a prescindere dal fatto di essere convinti o meno della sua innocenza. Ai tempi della sua prima firma non c’erano accuse o procedimenti in corso, ed anzi la precedente indagine era stata archiviata con un non luogo a procedere. Tutto il resto erano speculazioni. Certo, si potevano fare delle valutazioni e stabilire se fosse lecito o meno un’operazione del genere, ed abbiamo scelto di non giudicare una persona a priori. Poi quando è stata promossa un’accusa ci siamo separati, lui ha affrontato la vicenda giudiziaria e ora questa cosa è conclusa. Ora siamo felici di dargli una chance per tornare nel professionismo, e crediamo che lui possa dare una mano a noi”.

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