AMBRÌ – L’Ambrì Piotta era chiamato ad una reazione d’orgoglio nell’ultimo derby stagionale, ma nemmeno nella stracantonale la squadra ha saputo scuotersi dopo la figuraccia di Friborgo di venerdì sera.
Per la seconda serata consecutiva nessun biancoblù è sostanzialmente emerso dal gruppo, e anche coloro che solitamente garantivano discrete prestazioni, come l’estremo difensore Sandro Zurkirchen, sono apparsi distratti e poco motivati.
La situazione è divenuta ora – sportivamente parlando – drammatica. I giocatori sembrano avere le idee confuse sul da farsi e, elemento ancor più grave, mostrano una fragilità mentale preoccupante che sfocia in prestazioni imbarazzanti dei singoli. L’effetto scaturito dal cambio di allenatore, insomma, parrebbe già essersi esaurito.
Al momento la sensazione è che sia questo Ambrì ad essere la principale candidata a giocare lo spareggio contro la vincitrice della NLB, e bisognerà stare molto attenti a non giocare col fuoco.
Paolo Duca, dopo due ottime prime partite sotto la guida di Dwyer, Ambrì sconfitto nettamente nel derby e reduce da un weekend da paura. Che cosa sta succedendo?
“Non lo so. Contro il Friborgo abbiamo preso molte penalità stupide, come i tre cambi scorretti, e abbiamo incassato sei reti in inferiorità numerica. È difficile vincere le partite quando si concedono queste occasioni agli avversari. Penso che in questo weekend, poche sono state le cose che hanno funzionato. Sabato sera abbiamo cercato di iniziare il derby mettendo il Lugano sotto pressione, come accaduto due settimane or sono. Abbiamo creato qualche occasione, sono arrivati anche un palo ed un’asta. La verità, però, è che siamo finiti sotto 0-3 e da quel momento è stata dura riuscire a rientrare in partita. Facciamo molta fatica a creare gioco e occasioni, anche in powerplay, e questo non aiuta”.
Per quanto concerne i quattro cambi scorretti fischiati contro l’Ambrì nel weekend… Come si arriva a commettere certi errori? Chi è a sbagliare in questi casi?
“I giocatori. Prima di andare sul ghiaccio devi semplicemente sapere chi cambi. Prima bisogna guardare il compagno con il quale devi cambiare, così come gli altri due compagni di linea. Occorre concordare chi sostituisce chi e poi si salta la balaustra e si entra in campo. Non è così difficile. Può capitare una volta ogni tanto, ma quattro situazioni simili in un weekend sono veramente troppe”.
Il derby, inutile nasconderlo, è stato un disastro su tutta la linea. Quel che più spaventa è un’evidente involuzione generale della squadra rispetto alle partite precedenti…
“Non so cosa stia succedendo, è difficile da dire. So solo che entrambe le partite del weekend sono iniziate sin da subito in salita contro due squadre dal buon potenziale offensivo. Abbiamo fatto fatica, c’è poco da dire. In questo momento occorre fare una bella analisi e, soprattutto, ognuno deve tirare fuori qualcosa di più: gli attributi e il coraggio, e rendersi conto che la responsabilità è sulle nostre spalle. Tutti dobbiamo fare un passo in avanti, anziché uno indietro per nascondersi, perché la stagione sarà ancora molto lunga”.
Tante le proteste da parte della Curva, mentre la tribuna si è svuotata… Rispetto ad altre stagioni di difficoltà, quest’anno i tifosi stanno reagendo male. Come vive il capitano questa situazione?
“Fa male, non fa piacere a nessuno prendere fischi. Siamo tutti sulla stessa barca, abbiamo tutti a cuore l’Ambrì e vogliamo il meglio per questo club. È logico che ciò che stiamo mostrando attualmente sul ghiaccio non merita gli applausi, ma allo stesso tempo dico che quando una squadra è in difficoltà il sostegno del pubblico può fare la differenza. Ora sta a noi riguadagnare l’affetto dei nostri tifosi ripagandoli di qualcosa perché, come già detto, la stagione è ancora molto lunga”.