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Ambrì Piotta

Duca: “DiDomenico si nutre di emozioni e agonismo, ho sempre voluto ingaggiarlo”

Il DS sull’attualità: “Confermare Curran era la priorità, con Ang c’erano trattative ed anche per questo non veniva schierato. Un infortunio avrebbe compromesso l’operazione. Lilja? Cambiare scenario era meglio per tutti”

AMBRÌ – È stato un inizio di settimana decisamente intenso quello vissuto dall’Ambrì Piotta, ma al termine della giornata di lunedì molti argomenti che erano in sospeso nelle passate settimane hanno trovato una soluzione.

Oltre alla partenza di Ang e alla conseguente possibilità di confermare Curran sino a fine stagione, il DS Paolo Duca ha trovato anche una risposta alla situazione di Lilja, la cui stagione non è mai riuscita a decollare nonostante prestazioni comunque mai davvero negative.

I vari pezzi del puzzle si sono incastrati con lo scambio di Chris DiDomenico. Oltre all’aspetto sportivo, l’Ambrì Piotta ha trovato anche il giusto bilanciamento in termini finanziari. Ovviamente, per attivare l’opzione di Curran era necessario lasciare partire un attaccante, mentre – stando a nostre informazioni – lo scambio tra DiDomenico e Lilja ha avuto un costo neutrale per i due club.

“Lo scambio è avvenuto grazie a una situazione che si è creata”, ci ha spiegato il DS Paolo Duca. “Queste cose possono succedere solo quando ci sono due club e i rispettivi giocatori che hanno la volontà di fare un’operazione del genere. Ci vogliono insomma quattro elementi favorevoli, e questo non è semplice. L’occasione si è presentata e l’abbiamo colta, perché abbiamo valutato che per noi potesse essere interessante”.

Con DiDomenico arriva un attaccante d’esperienza e soprattutto di carattere, che ha sempre avuto un impatto in NL. Era quello che vi serviva?
“DiDomenico è un giocatore che personalmente ho sempre stimato e ho spesso cercato il contatto con lui quando era sul mercato. Già quando era tornato in Svizzera da Ottawa, nel mio primo anno da direttore sportivo, avevo provato a ingaggiarlo. Mi piace perché ha un agonismo fuori dal comune ed è un giocatore che si nutre di emozioni, che sono la vera benzina del suo motore. Se pensiamo al contesto del Ticino, crediamo che trovarsi ad Ambrì possa giovare al suo modo di essere e di giocare. Confidiamo che possa essere un bell’innesto per noi. D’altra parte c’era Lilja che era un po’ in difficoltà, aveva perso fiducia e la sua situazione non era ottimale. Parlandone anche con lui, siamo arrivati alla conclusione che sarebbe stato meglio per tutti cambiare scenario”.

Era più una questione di produttività offensiva, oppure anche di shock emotivo che DiDomenico sicuramente garantisce?
“Direi entrambe le cose. DiDomenico porta in pista una personalità e un agonismo che sono caratteristiche positive, Lilja invece è un giocatore più fisico e di sostanza. Il canadese è inoltre un po’ più artista, ma ha anche altre caratteristiche che ci possono far comodo”.

La gestione di un elemento con il suo carattere può essere una sfida, oppure questo non ti preoccupa?
“Non mi preoccupa, assolutamente. Non bisogna aver paura delle personalità forti, è uno che vuole vincere. Poi è chiaro, quando le cose non vanno come vuole lui si alzano le emozioni, ma in generale è un giocatore eccezionale e che in Svizzera ha fatto grandi cose. Non è un elemento problematico, ma ha una forte personalità. Non vedo problemi. D’altronde anche il nostro allenatore ha un forte carattere. DiDomenico ha inoltre l’intelligenza per dialogare e non mi sembra abbia creato problemi dove è andato”.

Come valuti invece la gestione di Ang? Nel preseason aveva dato buoni segnali, ma all’inizio della stagione ha giocato in varie posizioni e senza avere Maillet al centro. Non avete rinunciato un po’ velocemente a lui?
“Forse un po’ sì, ma la nostra priorità era confermare Curran. Dunque quando si è prospettata la possibilità di una rescissione con Ang, abbiamo optato per non rischiare il giocatore, visto che erano in corso delle discussioni. Se si fosse fatto male giocando, non avremmo più potuto cederlo e dunque sarebbe stato impossibile trattenere Curran. Alcune decisioni di lineup sono state prese anche pensando di non compromettere delle possibili operazioni di mercato. Dal punto di vista sportivo, però, resto convinto che se non fosse arrivato Kubalik, Ang avrebbe fatto bene anche da noi. In lui credo ancora e lo riprenderei senza alcun problema. È un giocatore per certi aspetti eccezionale, ma si è un po’ perso. Quando va in difficoltà ha poca concretezza, mentre Lilja anche se non produce ti porta comunque qualcosa. Questa è la differenza tra i due. Quando Ang non rendeva, pattinava a vuoto, mentre Lilja, anche senza segnare, ha sempre dato un contributo”.

Qual è invece la tua valutazione su Maillet finora? Aveva iniziato bene, ma poi la commozione l’ha frenato e ora sta facendo più fatica…
“Penso ci sia margine per vederlo migliorare. Aveva iniziato bene, ma poi con la commozione ha effettivamente rallentato, anche in allenamento, e ora sta cercando di ritrovare la forma. Sono sicuro che possa fare meglio di così; lo sa anche lui, e spero che questo miglioramento possa arrivare in fretta”.

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