AMBRÌ – L’Ambrì Piotta ha trovato nel finlandese Julius Nättinen l’ala straniera che ancora mancava al suo scacchiere, un giocatore che nell’ultima stagione in Liiga si è distinto con oltre un punto a partita (55 in 54 incontri, terzo nella classifica marcatori), mentre il suo totale di 33 reti non è stato battuto da nessun altro giocatore della lega.
“Julius è un giocatore giovane. Classe 1997, può contare su un fisico prestante e un’ottima velocità nel pattinaggio, oltre che su un tiro secco e preciso“, ci ha spiegato il DS biancoblù, Paolo Duca. “Nasce come centro, ruolo che finora ha ricoperto di più, anche se nelle ultime stagioni è stato impiegato all’ala, posizione che gli ha permesso di riscoprire un certo istinto offensivo e di finalizzazione”.
Nasce come centro two-ways ma può giocare all’ala, opzione sicuramente interessante per voi…
“Assolutamente. Noi eravamo alla ricerca di un’ala con spiccate doti da finalizzatore. Volevamo un giocatore con un certo potenziale, idealmente una figura giovane e “affamata”. Direi che in Nättinen ritroviamo tutte queste caratteristiche”.
Come lo descriveresti a livello caratteriale? Si sposa con la vostra filosofia?
“È un ragazzo tranquillo e di poche parole, ma estremamente determinato in ciò che fa. In testa si è posto degli obiettivi ben precisi… Uno di questi è rappresentato dall’approdo in NHL. Julius vede nella nostra lega e nell’Ambrì la tappa intermedia per il suo salto oltre oceano, ed in questo senso siamo fiduciosi che saprà portare questa sua determinazione sul ghiaccio. Abbiamo in mente uno ruolo preciso per lui e speriamo di poterlo portare a scoprire i suoi limiti per migliorare come giocatore”.
È questo dunque il motivo che lo ha spinto a firmare per una sola stagione?
“Esattamente. Non era scontato che firmasse per noi ed essere riusciti ad averlo in squadra per la prossima stagione ci fa estremamente piacere. Come detto è un giocatore con grandi prospettive di crescita e intravvede in noi il potenziale per fare il prossimo passo nella sua carriera e approdare in NHL oppure KHL. In questo senso abbiamo avuto la fortuna di aver avuto un bell’esempio nel percorso di Kubalik”.
A proposito di Kubalik, guardando all’età, al fisico e alla posizione che ricopre per certi versi può ricordare il ceco. Sei d’accordo?
“Onestamente fatico a fare paragoni, ogni giocatore è diverso. Quel che è certo è che si tratta di un atleta giovane e dal grande potenziale. Ha voglia di progredire e di lavorare duramente, ha tanta fame per perseguire i suoi obiettivi. Avrà davanti la sfida di prendere in mano una squadra in qualità di straniero, compito diverso rispetto a quello di guidare un gruppo in patria”.
Ancora una volta hai puntato su uno straniero europeo. Un caso oppure vedi dei vantaggi negli imports abituati a giocare sulle nostre piste?
“Parlerei piuttosto di casualità. La nazionalità gioca un ruolo secondario nel pacchetto d’insieme che mi ritrovo a valutare. Non cerco mai un giocatore partendo dalla sua nazionalità: cerco giocatori con caratteristiche ben specifiche. In questo caso volevamo un giovane che avesse fame di progredire, e possibilmente con spiccate doti offensive e realizzative. Pensiamo di aver ingaggiato uno dei profili più interessanti attualmente disponibili sul mercato che corrisponde a questa descrizione”.