LUGANO – BIENNE
2-3
(1-0, 1-1, 0-1)
Reti: 6’12 Arcobello (Loeffel, Carr) 1-0, 34’37 Künzle (Stampfli, Cunti) 1-1, 37’59 Arcobello (Morini, Thürkauf) 2-1, 47’21 Yakovenko (Sallinen, Rajala) 2-2, 54’24 Rajala (Yakovenko, Haas) 2-3
Note: Corner Arena, 3’602 spettatori
Arbitri: Wiegand, Ströbel; Schlegel, Kehrli
Penalità: Lugano 6×2′ + 1×20′, Bienne 3×2′
Assenti: Yannick Herren (infortunato), Samuel Guerra (a riposo), Leland Irving (sovrannumero)
LUGANO – Intanto, a scanso di equivoci, lo diciamo chiaramente. La terza sconfitta consecutiva del Lugano in questo inizio di 2022 complica un po’ i piani della squadra di McSorley e, aldilà del secondo tempo della Bossard Arena di sabato, la partita giocata dai bianconeri contro i seeländer è sembrata nel suo complesso la meno convincente sotto diversi aspetti.
Questo però non deve nascondere la rabbia di tifosi e squadra per alcune decisioni pesanti da parte degli arbitri, a partire dalla grottesca penalità fischiata a Josephs nel terzo periodo, costata il game winning goal di Toni Rajala. Tutto questo contornato – come purtroppo ci stiamo abituando – a una selva di errori e di chiamate sbagliate o mancate su icing e offside che in questa stagione stanno diventando una brutta regola in tutto il campionato svizzero, con la sfida tra Lugano e Bienne diventata l’ennesimo spot di una classe arbitrale debolissima e incapace di adattarsi alla velocità e al ritmo dell’hockey elevetico.
Chiusa la parentesi stavolta dovuta, torniamo a parlare dell’hockey giocato dai bianconeri, che anche domenica ha visto una flessione dopo la partenza in questo nuovo anno (sconfitta a parte) che sul piano della prestazione contro i Lions faceva molto ben sperare.
Era forse anche da aspettarsi un calo generale dopo la ripresa, con alcuni giocatori che probabilmente colpiti dal Covid hanno risentito più di altri a livello fisico (Fazzini, che si era già detto in difficoltà nel riprendere settimana scorsa, ha giocato solo nove minuti scarsi) e difatti, verso ogni fine di periodo a prendere il sopravvento sul piano fisico e del pattinaggio è sempre stato un Bienne più fresco.
Così è stato anche per il finale di partita, giocato con la spia della riserva accesa da un Lugano incapace in 6 contro 4 di trovare la zampata giusta (l’avrebbe avuta Herburger, ma sorvoliamo) ma soprattutto di schiacciare nel terzo il Bienne, che invece ha potuto difendersi quasi con agio, allargando il proprio slot e tenendo fuori i giocatori di casa.
Per il resto è stata una partita alquanto strana e difficile da leggere, con una prima parte in favore della squadra di McSorley, capace di fare ancora quel passo in più dopo il primo pareggio degli ospiti grazie ad Arcobello – l’unico con Josephs e Morini tra gli attaccanti a saper dare ritmo e giocate per tutti i sessanta minuti – e pareva che da quel momento i padroni di casa potessero prendere il largo sul serio.
L’incapacità di gestire il vantaggio o di incrementarlo però ha permesso ai giallorossi di restare lì e di trovare di nuovo il 2-2 nel terzo tempo sulla prima delle due penalità fischiate a Josephs, e l’impressione è stata che da quel momento il Bienne avrebbe potuto trovare la maniera di prendere in mano la sfida. Il Lugano è infatti calato progressivamente ma in maniera piuttosto netta, e una partita ricca di errori su entrambi i fronti è stata decisa dal tiro al laser di Rajala in quel power di cui parliamo all’inizio.
Zero punti su nove in questo inizio del nuovo anno di certo non se li aspettava nessuno da parte del Lugano, visto soprattutto come aveva salutato il 2021, ma i bianconeri hanno i mezzi per rimettersi in carreggiata, visto come soli pochi giorni fa abbiano saputo convincere alla grande nella partita purtroppo persa contro i Lions.
Ora però occorre ritornare subito ad alzare la media punti, perché ormai i playoff per direttissima sono lontani e in quella giostra tra il settimo e il decimo posto qualunque cosa sembra poter succedere.
IL PROTAGONISTA
Toni Rajala: Ha deciso la sfida con un tiro impossibile rivelandosi letale come suo solito in power play, ma ha condotto gli attacchi del Bienne per tutta la partita come un motore instancabile. Solo la sua linea offensiva è sembrata all’altezza della situazione nella formazione di Törmänen, soprattutto grazie alle sue giocate e alla velocità d’esecuzione che ha pochi pari in Svizzera.
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