LUGANO – Chris DiDomenico è ben più di un semplice giocatore per i tifosi dei Langnau Tigers, è un simbolo della Ilfis da quel suo arrivo nel 2014 da Asiago, anche se lui non lo ammette con innata modestia: “No, faccio parte di questa squadra come tutti gli altri, non mi sento per nulla diverso”.
Una prima promozione sfuggita in finale nonostante il grande apporto dell’italo-canadese poi, nella stagione 2014/15, il trionfo e il ritorno nella massima serie svizzera dopo la relegazione di un paio di anni prima. Il contributo dell’oggi 29enne è stato fondamentale per fare quel passo, i suoi 89 punti in 58 partite hanno trascinato i Tigers di nuovo in paradiso e in una serie a lui più congeniale lo stesso DiDomenico. Sì, perché lui in LNB è stato un “fuori categoria” e il suo percorso per tornare all’apice è stato più duro del previsto.
Si è trattato appunto di tornare a quei livelli, perché DiDomenico in età da college era considerato un top prospect, alle spalle ha un titolo di campione di QMJHL e addirittura un oro mondiale U20 ottenuto giocando al fianco di gente che di nome fa John Tavares, P.K. Subban, Evander Kane e altri ancora.
A rovinare i piani e i sogni l’infortunio proprio alle soglie del Draft di NHL, la riabilitazione e il lungo sentiero che dalle leghe minori nordamericane, passando dall’Italia e dalla LNB lo ha riportato addirittura in NHL la scorsa stagione: “È stata un’emozione incredibile, non potevo credere a quello che stava per succedere. Giocare in NHL è sempre stato il mio obiettivo, la strada è stata veramente lunga, ma a Ottawa ho potuto vivere il sogno di una vita. Ho giocato poco, è vero, ma ho trovato anche qualche gol, una soddisfazione infinita.”
Quando la tua esperienza in NHL è giunta al termine, il ritorno a Langnau è stato un passo naturale per te…
“Sì, quando ho deciso di tornare in Svizzera non ho avuto alcun dubbio sul fatto di tornare a Langnau. Questa squadra è casa mia e mi ha dato l’opportunità di inseguire il mio sogno, tornare a vestire questa maglia e ritrovare i miei compagni è stato solo un piacere per me”.
A questo punto credi di poter avere altre opportunità in futuro di rivivere quell’avventura o lo ritieni un capitolo chiuso?
“La mia testa oggi è tutta per il Langnau. È vero, si lavora ogni giorno per migliorare e non si sa mai cosa può riservare il futuro, esattamente come è successo a me la scorsa stagione, ma oggi sono qui in Svizzera e voglio solo dare il meglio per i Tigers”.
Riguardo alla partita della Cornèr Arena di venerdì sera, per il Langnau è stato un ottimo affare sbancare Lugano…
“Abbiamo disputato un’ottima partita dal primo all’ultimo cambio, tutta la squadra si è sacrificata bloccando molti tiri e vincendo i duelli individuali. Una bella partita da parte nostra, con lo spirito che dobbiamo sempre avere, ora voltiamo pagina e pensiamo al prossimo impegno”.
La scorsa stagione il Langnau ha solo sfiorato i primi playoff della sua storia, ma alla Ilfis si continua a sognare; voi giocatori percepite pressione o entusiasmo?
“Non guardiamo troppo avanti e non ci lasciamo condizionare troppo. Abbiamo una precisa filosofia che ci fa lavorare ogni giorno per migliorare e dare sempre il meglio sul ghiaccio, poi quando sarà il momento tireremo le somme. Abbiamo una buona squadra, certo, ma solo il lavoro ci porterà lontano.”