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Ambrì Piotta

De Luca: “Dopo il derby abbiamo fatto uno step mentale, ma dobbiamo controllare gli errori”

Il giovane sulla scelta dell’Italia: “È la mia nazione, è nel mio cuore e mi sento italiano. Per opportunità la Svizzera mi avrebbe offerto di più, ma ci sono comunque prospettive interessanti come le Olimpiadi 2026”

AMBRÌ – L’Ambrì sta ritrovando compattezza e solidità nel proprio gioco, e a dimostrarlo è la sconfitta di misura ai rigori contro il lanciatissimo Losanna.

“Dalla sfida disputata contro lo Zugo siamo andati in crescendo”, ha analizzato Tommaso De Luca. “Non abbiamo mai mollato veramente e, specialmente dopo il derby, siamo riusciti a fare uno step mentale che ci ha permesso di ritrovare maggiore concentrazione e serenità in panchina. In questo senso possiamo essere soddisfatti della prestazione maturata contro i vodesi”.

È stata una partita giocata con un buon ritmo e, specialmente nel primo tempo, in più di un’occasione Juvonen ha sfoderato alcuni interventi decisivi che hanno impedito al Losanna di allungare…
“Effettivamente se non avessimo avuto Janne in porta, nel primo tempo le cose avrebbero potuto prendere una brutta piega. È stato decisivo, ci ha tenuti in partita e ha diffuso tranquillità al reparto difensivo. Ora si tratta di controllare maggiormente gli errori individuali, specialmente quelli in zona difensiva, e cercare di supportarlo meglio nelle partite che ci aspettano”.

Hai trovato l’importante rete del 2-1 che ti ha permesso di salire a quota cinque gol stagionali. Sembra che tu ci stia prendendo gusto…
“Cerco sempre di dare il massimo, poi se arriva la rete tanto meglio. Sono felice del mio rendimento: gioco con la giusta intensità, anche se credo di avere ancora un certo margine di miglioramento in zona difensiva. Io intanto continuo a lavorare a testa bassa cercando di fare quello che mi viene chiesto dallo staff tecnico”.

È di questi giorni la notizia della tua decisione di vestire la maglia della Nazionale italiana. Ci puoi raccontare com’è maturata questa scelta?
“Per la verità non c’è molto da dire. L’Italia è la mia nazione, è sempre stata nel mio cuore e io mi sento italiano. Chiaramente a livello di opportunità la Svizzera mi avrebbe offerto molto di più, è maggiormente osservata dagli scout d’oltre oceano, ma penso che anche l’Italia saprà aprirmi alcune porte interessanti, anche in vista delle Olimpiadi del 2026”.

Inizialmente sembrava che tu volessi giocare per la Svizzera agli imminenti Mondiali U20. Quanto hanno influito i problemi burocratici legati all’ottenimento del passaporto svizzero sulla tua scelta?
“Hanno certamente influito perché senza il passaporto sarei stato costretto a saltare i prossimi Mondiali, dunque non avevo altra scelta. Ma ripeto, l’Italia è la mia nazione e sono fiero di poter rappresentare questi colori”.

Questa è stata una scelta che avrà un impatto su tutta la tua carriera. Ne hai sentito l’importanza?
“Ovviamente. Sappiamo che anche in futuro la Svizzera giocherà sempre dei Mondiali maggiori molto più intensi e di alto livello, mentre l’Italia è un po’ sotto e dunque ci sarà da lottare per la promozione, obiettivo in cui voglio dare il mio contributo”.

L’Italia U20 partecipa al Mondiale Division 1 che prenderà il via già lunedì 11 dicembre. Parteciperai?
“Sì, domenica partirò in direzione della Slovenia per raggiungere la Nazionale, e lunedì avremo già la prima partita contro l’Estonia”.

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