LUGANO – È stato un derby in cui nulla ha funzionato per l’Ambrì Piotta che, nella seconda sfida cantonale nel giro di soli 6 giorni, è stato nuovamente battuto dal Lugano, questa volta con il roboante risultato di 7-1. Al termine della partita abbiamo scambiato le opinioni con l’attaccante biancoblù Daniele Grassi.
Daniele Grassi, dopo la bella vittoria di sabato è arrivata questa pesante sconfitta. Come pensi si possa spiegare quanto successo domenica alla Resega?
“Non siamo entrati in partita subito dall’inizio e sono arrivati immediatamente un paio di gol che ci hanno tagliato un po’ le gambe. Successivamente non siamo stati in grado di tornare al nostro gioco, come avevamo dimostrato la sera prima, poi è successo quel che è successo…”.
Il Lugano ha praticamente chiuso il match segnando 3 reti nel primo tempo. Che effetto ha avuto il fatto di aver giocato la sera prima, mentre loro avevano riposato?
“Questa sicuramente non deve essere una scusa, però qualcosina pesa. Siamo professionisti, abbiamo questi orari e dobbiamo accettarli… Penso comunque che non possiamo assolutamente usarla come scusante”.
Il Lugano ha comunque dominato buone fette di partite, invece in attacco voi avete faticato a tenere il disco nel terzo avversario… Dove finiscono i demeriti dell’Ambrì e dove iniziano i meriti del Lugano?
“Difficile da dire. Sicuramente hanno giocato molto solidi e ci hanno lasciato pochi spazi, sia in zona centrale che in quella difensiva. Peccato non aver potuto fare qualcosa in più, però adesso dobbiamo voltare pagina e pensare subito a martedì”.
Pestoni ha provato a lanciare un messaggio con quella scazzottata con Heikkinen… È stato un segnale importante…
“Sicuramente, credo che sono messaggi che passano alla squadra. È stato un bel gesto da parte sua, tanto di cappello”.
Dopo una sconfitta così, fa bene giocare immediatamente martedì sera?
“Sì, questo è il bello dell’hockey, c’è una partita dopo l’altra e hai sempre la possibilità di rifarti. Ora cerchiamo di recuperare le energie per essere pronti per la trasferta di Zugo”.
Eravate stanchi domenica?
“A dire la verità un po’ sì, però è normale, anche se la stanchezza la fai passare durante la partita. Il derby è però cominciato male e dopo entrano diversi fattori mentali e inizi a realizzare di essere un po’ stanco. Però ripeto, non deve essere una scusa”.
Da quanto sei rientrato dall’infortunio sei passato in quarta linea, mentre Duca è salito in terza. Come mai questo cambiamento?
“Paolo ha giocato in terza linea quando mi sono fatto male ed ora sta facendo bene. Io personalmente sono contento di essere potuto tornare sul ghiaccio, va bene così”.
Di cosa si trattava precisamente il tuo infortunio?
“Avevo preso un colpo nella parte bassa della schiena e facevo fatica ad appoggiare la gamba, dunque per me era impossibile giocare”.